L’argilla è una sostanza minerale costituita da piccolissimi granuli detritici che si sono accumulati nei millenni attraverso varie modalità naturali (azioni di ghiacciai e venti o per decantazione in depositi marini, lacustri o fluviali). È costituita essenzialmente silice e allumina (ossido di alluminio), ma, a seconda dei tipi di roccia da cui si è formata, si può apprezzare anche la presenza di altri minerali quali il ferro, il magnesio il sodio, il potassio, il calcio ecc. Esistono quindi vari tipi di argilla; sono tre le tipologie che si riscontrano con più frequenza:
- bianca
- rossa
- verde.
La varietà di colorazione è legata alla diversità dei costituenti; due importanti caratteristiche della sostanza sono la sua plasticità e la sua capacità assorbente, capacità che sono state sfruttate nei secoli in vari modi; fra i diversi utilizzi dell’argilla vi è anche quello terapeutico. L’argilla è infatti un prodotto facilmente reperibile in qualunque negozio erboristico e in molte farmacie. Gli impieghi salutistici sono numerosi ed è consigliata sia attraverso l’uso esterno sia attraverso quello interno; a seconda della modalità di utilizzo salutistico alla quale è destinata, essa dovrà subire determinati trattamenti. Se è destinata a uso esterno è prima essiccata al sole e poi tritata in modo molto grossolano; in seguito è mescolata con acqua fino a che non si sarà ottenuta una pasta omogenea che verrà filtrata allo scopo di eliminare tutte le eventuali impurità; effettuato il filtraggio l’argilla verrà nuovamente essiccata al sole, frantumata in pezzi grossolani e commercializzata come prodotto per uso esterno.
Se invece l’argilla è destinata a uso interno, oltre alle lavorazioni alle quali è sottoposta quella per uso esterno, si dovrà procedere con ulteriori trattamenti e analisi.

Polvere di argilla
Impacchi d’argilla
Esistono molti modi di utilizzare la sostanza in questione a scopi salutistici; tecniche piuttosto comuni sono l’impIastro e il cataplasma (comunemente ci si riferisce a queste tecniche parlando di impacchi di argilla); l’impiastro è applicato direttamente sulla zona che si intende trattare, mentre la tecnica del cataplasma è leggermente diversa: si prepara una miscela di acqua e argilla e la si avvolge in un telo di stoffa che poi verrà messo a contatto con la parte del corpo che necessita del trattamento.
Gli impiastri sono utilizzati per trattare coliti, coliche intestinali, acne e foruncoli, mentre i cataplasmi, che generalmente devono essere freddi, vengono sfruttati per curare contusioni o distorsioni. Un particolare tipo di cataplasma è la cosiddetta compressa di argilla, una preparazione più diluita. Il tempo di applicazione degli impiastri o dei cataplasmi si aggira sulla mezz’ora; solitamente vengono consigliate due o tre applicazioni quotidiane.
Il bagno argilloso è un’altra tecnica di sfruttamento dell’argilla; è consigliato per un bagno rilassante; lo si prepara mettendo nell’acqua alcuni cucchiai di argilla e del sale grosso.
Un’altra preparazione è l’acqua argillosa; è consigliata generalmente per trattare acne, foruncoli, bruciori di stomaco e aerofagia. L’acqua argillosa è inoltre consigliata per maniluvi o pediluvi. I trattamenti a base di acqua argillosa durano solitamente alcune settimane; dopo tre settimane di trattamento si effettua una sospensione di una settimana per poi ricominciare. Un effetto collaterale dell’assunzione di acqua argillosa è la stipsi, per cui, solitamente, chi prescrive il trattamento consiglia un periodo di adattamento partendo con dosi ridotte che verranno aumentate in seguito.
Chi non riesce a bere l’acqua argillosa (alcuni soggetti avvertono nausea) può ricorrere alle pastiglie di argilla. L’acqua argillosa è sconsigliata a coloro che soffrono di ernia o di occlusione intestinale.
Le condizioni sopra riportate non sono le uniche in cui la sostanza in questione è suggerita; molti la consigliano anche per il trattamento di diarrea, gastrite, gotta, stress, surmenage fisico, ulcera, geloni, eczema ecc. Dietro questi consigli c’è, come spesso accade per molti cosiddetti “rimedi naturali”, un eccesso di ottimismo non suffragato da evidenze scientifiche.
Indubbiamente l’argilla può essere utilizzata con profitto in alcune situazioni (è in grado di attenuare il gonfiore susseguente le contusioni o le distorsioni), ma il ventaglio di situazioni raccomandate appare decisamente eccessivo.