Il cerotto nasale è un presidio farmaceutico utilizzato soprattutto per alleviare i problemi di coloro che a causa di una congestione nasale accusano problemi respiratori.
Si tratta essenzialmente di due striscioline di materiale plastico semirigide che devono essere applicate sulle ali nasali in modo da bloccare le cartilagini nasali e dilatare le narici favorendo la respirazione.
Vengono spesso consigliati a chi soffre di roncopatia (patologia del russamento), ma su questo i medici non concordano; se è vero che il cerotto nasale rende più accessibile il primo tratto delle vie aeree, non può correggere stati patologici che riguardano altre strutture e che sono alla base della roncopatia; è per questo motivo che l’utilizzo del cerotto nasale è controindicato a coloro che sono affetti da ipertrofia adenoidea (le cosiddette “adenoidi“), rinite allergica e irritazione della mucosa oronasale; non devono inoltre ricorrere al cerotto nasale coloro che hanno il setto nasale deviato e chi ha problemi di respirazione dovuti all’obesità. Quindi, se il russamento è legato a una congestione nasale temporanea, l’utilizzo del cerotto nasale può avere un senso; se invece la roncopatia è sottostante a una condizione patologica a carattere cronico, l’utilizzo del cerotto nasale non è consigliabile; più opportuno invece è consultare uno specialista per sondare la possibilità di un intervento di microchirurgia che possa risolvere il problema alla base del russamento.
Il dispositivo in questione può essere quindi utilizzato da chi ha il “naso chiuso” a causa di un raffreddore e da coloro affetti da una lieve stenosi delle vie aeree.
In commercio sono disponibili diversi sia cerotti nasali per adulti che per bambini dai 5 ai 12 anni. Gli adulti hanno anche a disposizione cerotti nasali balsamici.
L’utilizzo del cerotto nasale è intuitivo; è bene ricordarsi, prima di applicarlo di detergere con cura la zona di applicazione; la presenza di impurità, infatti, può impedire che il cerotto aderisca correttamente. Il dispositivo non deve essere indossato per più di dodici ore; rimuoverlo è piuttosto semplice, al più si può inumidirlo leggermente.

Nei soggetti che soffrono di russamento a causa della deviazione del setto nasale, il cerotto nasale è del tutto inefficace
Cerotto nasale e sport
Molti runner e altri sportivi (anche ad altissimi livelli) usano il cerotto nasale e la domanda se serva o no è del tutto lecita. Breathe Right (è un marchio registrato) è sicuramente il più famoso e usato, ma in commercio se ne trovano ormai molti altri. Come detto, nella prima parte dell’articolo, grazie a una semplice pressione meccanica, migliora il flusso ventilatorio.
Relativamente alla corsa, vediamo alcuni dati teorici.
La respirazione è limitante? – Contrariamente alla credenza dei moltissimi sedentari, la corsa non è una questione di fiato. Infatti molti maratoneti hanno capacità polmonari tutto sommato normalissime, da semplici impiegati che non praticano sport. Il ragionamento errato è che, siccome quando sono in crisi mi viene il fiatone, se avessi a disposizione più aria andrei più forte.
In realtà, ciò che conta è la massima quantità di ossigeno che si riesce a scambiare a livello capillare nell’unità di tempo. Anche facendo arrivare moltissima aria, se a livello capillare i meccanismi (differenza arterovenosa, globuli rossi ecc.) non sono in grado di scambiare più di tanto ossigeno, il rimanente rimarrebbe inutilizzato.
Il fatto stesso che, aumentando lo sforzo, aumenti la ventilazione, dimostra che il sistema è in grado di procurare tutta l’aria necessaria. Infatti dagli studi di Bye e di Mahler si è dimostrato che anche alla massima potenza aerobica la ventilazione è solo il 60-85% della massima ventilazione forzata. Cioè, anche se ci sembra di respirare al massimo, potremmo forzare i nostri polmoni a introitare circa un terzo in più di aria, aria che però non ci servirebbe. Ovviamente per sforzi ancora più aerobici (come la maratona), avere maggior aria a disposizione (attenzione aria, non ossigeno: infatti ben diverso è il discorso di respirare una miscela più ricca di ossigeno perché questo favorirebbe il suo passaggio a livello capillare) è del tutto inutile.
Durante gli sforzi di resistenza aerobica (maratona) la respirazione non è certo forzata come durante un 1500 m, tant’è che molti atleti hanno ottenuto le loro migliori performance anche in giornate in cui correvano con il naso un po’ “chiuso” per un leggero raffreddore.
Come respirare? – È scorretto suggerire a chi corre di respirare con il naso (in genere il consiglio viene dato per motivi igienici perché il naso filtra l’aria respirata). Infatti l’atleta con la sola respirazione nasale non riesce ad avere a disposizione tutta l’aria che gli serve, prova ne è che al massimo livello di prestazione si corre con la bocca aperta.
Da questi punti sembrerebbe che il cerotto nasale non serva. In realtà occorre considerare anche l’aspetto psicologico della corsa: negli atleti che hanno problemi di ostruzione cronica alle vie nasali, il cerotto nasale, dando l’impressione di respirare meglio, li predispone alla miglior prestazione. Ovviamente è del tutto inutile per chi respira già bene.