La crema idratante per il viso è un prodotto che ha un ottimo mercato; sono infatti molti coloro che la utilizzano quotidianamente con la speranza di migliorare la salute della propria pelle.
Negli scaffali delle farmacie e dei negozi specializzati non c’è che l’imbarazzo della scelta; le tipologie di crema idratante si sprecano: crema idratante per il giorno, crema idratante per la notte, crema idratante per pelli normali, crema idratante per pelli secche o sensibili, crema idratante per… ecc. Insomma, a ognuno la sua crema.
La stragrande maggioranza delle persone, sia di sesso maschile che femminile, acquistano le creme idratanti soprattutto con la speranza di ritardare (o perlomeno alleviare) la comparsa delle inestetiche rughe. Nonostante il mercato di questi prodotti non mostri segni di cedimento, sono molti coloro che esprimono perplessità, se non delusione, dopo l’uso di uno di questi prodotti. Questo perché i risultati che derivano dal loro utilizzo non sembrano particolarmente esaltanti. Dal momento che il ricorso quotidiano alle creme idratanti si traduce, a conti fatti, in una spesa annua non minimale, viene spontaneo chiedersi se il gioco vale la candela. In altri termini: le creme idratanti funzionano?
Per (e prima di) rispondere alla domanda è opportuno cercare di capire meglio la fisiologia cutanea; ciò può aiutarci a comprendere meglio determinati meccanismi e a capire l’eventuale utilità nell’uso di una crema di idratante.
La cute
La cute (anche, e più comunemente, pelle) è l’organo dell’essere umano che vanta la maggiore estensione (la superficie cutanea infatti oscilla fra 1,5 e 2 m2); essa ricopre, proteggendoli, tutti i tessuti sottostanti. Il suo spessore non è identico in tutte le zone del corpo, ma varia da un minimo di 0,5 mm circa (nella zona delle palpebre) a un massimo di 6 mm circa (palmi delle mani e piante dei piedi). La funzione della cute non è meramente protettiva (anche se la funzione di protezione è una delle più importanti); fra le altre varie funzioni infatti vi sono quella del controllo dell’evaporazione, quella della regolazione termica, quella sensitiva, quella di riserva, quella di serbatoio di grassi e lipidi, quella di sintesi della vitamina D, quella immunitaria ecc.
La cute è formata da epidermide (a sua volta formata da vari strati: basale, spinoso, granuloso, lucido e corneo), derma e ipoderma.
Soffermiamoci brevemente sullo strato corneo, il più superficiale, quello che, di fatto, è lo strato a contatto diretto con gli agenti atmosferici e i vari prodotti topici, creme idratanti comprese.
Quando il contenuto idrico dello stato corneo è ottimale, se cioè è in equilibrio, lo strato corneo avrà la giusta morbidezza, sarà flessibile e liscio; in altre parole: sarà esteticamente più gradevole e apparirà più giovane.
Il contenuto idrico dello strato corneo è regolato da due componenti, i lipidi interlamellari e le proteine (involucrina, filaggrina e loricrina ecc.); tali componenti sono prodotti dalle cellule dell’epidermide.
Nel caso in cui le cellule dell’epidermide non producano lipidi interlamellari o proteine nelle giuste quantità oppure se questi vengono eccessivamente sottratti per le più svariate cause, si produrrà uno squilibrio e lo strato corneo diverrà più secco, ruvido e perderà di flessibilità. I problemi dello strato corneo, è bene precisarlo, si verificano sia se il contenuto idrico è troppo ridotto sia se è eccessivo.

La crema idratante è un prodotto cosmetico che ha lo scopo di idratare l’epidermide
La barriera epidermica
La principale funzione dello strato corneo è quella di barriera epidermica. Tale barriera ha il compito di regolare il passaggio dell’acqua (ma anche dei vari prodotti topici) attraverso l’epidermide e mantenere l’equilibrio del contenuto idrico. Di fatto, detto un po’ grossolanamente, l’epidermide si trova sempre immersa in un bagno acquoso e lo strato corneo è una membrana semimpermeabile che regola il contenuto di acqua di questo bagno; quotidianamente lo strato corneo è attraversato in uscita da una quantità di acqua che possiamo quantificare in 250-500 ml a seconda dei casi; tale quantità di acqua viene generalmente indicata con una sigla: TEWL, acronimo dei termini inglesi Trans-Epidermal Water Loss. Qualsivoglia danno alla barriera epidermica comporta una perdita di acqua superiore al normale; un’applicazione indiscriminata di oli e unguenti sulla cute provoca invece una riduzione del passaggio di acqua e può produrre una macerazione dello strato corneo a causa di un eccessivo accumularsi dell’acqua.
Da quanto sopra riportato si comprende che una barriera epidermica efficiente permette allo strato corneo di mantenersi flessibile e liscio. La chiave perché ciò avvenga è una corretta idratazione dello strato corneo, corretta idratazione che non si realizza fornendo acqua dall’esterno (le riserve idriche interne sono più che sufficienti); quello che si deve fare è riparare gli eventuali danni della barriera epidermica. Purtroppo, e arriviamo al punto,
la crema idratante non ripara i danni subiti dalla barriera epidermica, quindi, di fatto, serve a poco.
Insomma, detto un po’ brutalmente: le creme idratanti poco o niente possono contro i problemi dello strato corneo.
Cosa fare se la crema idratante non funziona?
Come agire quindi per mantenere al meglio lo strato corneo e prevenire i danneggiamenti che esso può subire? Innanzitutto è necessario ridurre l’eccessivo uso di saponi e/o detergenti; è vero che tali prodotti rimuovono lo sporco, ma un uso eccessivo rimuove anche i lipidi interlamellari; la ricostruzione di questi ultimi non è un processo particolarmente rapido e, con lavaggi quotidiani e frequenti, ben presto si arriva ad alterare le funzioni della barriera epidermica; ciò comporta secchezza cutanea, desquamazione e, in alcuni casi, anche prurito. Bisognerebbe per esempio chiedersi perché in caso di dermatite atopica, un disturbo molto frequente nei bambini, il pediatra chiede di evitare i lavaggi troppo frequenti.
La soluzione per una corretta idratazione quindi non è tanto il ricorso a una crema idratante, ma una riduzione dei lavaggi con detergenti e saponi troppo aggressivi che andrebbero sostituiti, al più, con le cosiddette creme da lavaggio (anche basi lavanti); si tratta di prodotti che vanno applicati, massaggiandoli, sulla cute leggermente bagnata dopodiché si può risciacquare. Ciò consente di pulire la pelle senza rimuovere i lipidi interlamellari. Così facendo, la barriera epidermica rimarrà integra, funzionerà meglio e la pelle risulterà più elastica ed esteticamente più gradevole.