La criolipolisi è una procedura dermatologica utilizzata in medicina estetica per la rimozione del grasso localizzato attraverso l’applicazione del freddo. Si tratta di un metodo che è stato messo a punto da scienziati statunitensi del Massachusetts General Hospital e della Harvard University di Boston.
La criolipolisi sfrutta una particolare apparecchiatura, una specie di piastra, applicata per raffreddare le cellule adipose (i cosiddetti adipociti) e innescare un processo metabolico noto come lipolisi.
Nei mesi che seguono il trattamento di criolipolisi, i frammenti delle cellule adipose sono man mano smaltiti fisiologicamente attraverso il canale gastroenterico, la via epatica e il sistema linfatico; ciò determina una riduzione più o meno marcata dello strato adiposo. Se vogliamo, possiamo considerare la metodica un’alternativa al procedimento di liposuzione.
La criolipolisi non è una metodica né invasiva né dolorosa né pericolosa per la salute; la cute non è in alcun modo danneggiata e chi vi si sottopone è subito in grado di riprendere le proprie normali attività; va però precisato che il procedimento può essere effettuato su zone ristrette e ciò ovviamente costringe la persona a sottoporsi a più sedute con costi che, come vedremo, non sono bassissimi.
Il principio alla base della criolipolisi
La criolipolisi si basa sul fatto che il tessuto adiposo si riduce nel caso in cui venga congelato; di fatto, le cellule adipose che si trovano nel tessuto sottocutaneo sono raffreddate, si cristallizzano e vanno incontro a dissoluzione (lisi); si ha quindi una morte cellulare (apoptosi).
L’apoptosi delle cellule adipose indotta dalle bassissime temperature è responsabile di vari processi: infiammazione, digestione del tessuto lipidico andato incontro ad apoptosi e liberazione (nel giro di 2-8 settimane circa) dei grassi presenti nelle cellule adipose andate incontro a degradazione. I grassi liberati sono trasportati dal sistema linfatico e successivamente eliminati.
La seduta
Il soggetto che si sottopone a criolipolisi dovrà sdraiarsi su un lettino; l’operatore poi applicherà un gel nella zona che dovrà essere sottoposta a trattamento; ivi posizionerà poi una specie di ventosa. Applicata la ventosa, il macchinario risucchierà all’interno di essa la plica di grasso che deve essere trattata dopodiché inizierà la fase di raffreddamento.
La seduta dura circa un’ora, tempo durante il quale il macchinario raggiungerà una determinata temperatura (che sarà decisa dal medico) che resterà poi costante.
Come accennato, la criolipolisi è un procedimento che non provoca dolore, anche se alcuni soggetti riferiscono un lieve fastidio dovuto alla tensione del tessuto trattato oltre a una sensazione di freddo che può essere più o meno marcata.
Nel corso di una seduta si può trattare soltanto una zona; nella stessa giornata però possono essere effettuati più trattamenti per zone diverse.
Una volta terminata la seduta, la zona trattata apparirà arrossata e maggiormente sensibile al tatto. La situazione tornerà alla normalità dopo che saranno trascorse alcune ore.
I risultati del trattamento non saranno immediatamente visibili, ma si potranno apprezzare soltanto dopo due o tre settimane.
È compito del medico indicare i tempi e gli intervalli da osservare fra le varie sedute.

Nei mesi che seguono il trattamento di criolipolisi, i frammenti delle cellule adipose sono man mano smaltiti fisiologicamente attraverso il canale gastroenterico, la via epatica e il sistema linfatico.
Cosa succede dopo il trattamento di criolipolisi
Di seguito illustriamo schematicamente quello che si verifica dopo una seduta di criolipolisi.
Nei due giorni che seguono il trattamento, avrà inizio il processo infiammatorio e nel giro di una settimana si svilupperà una notevole infiammazione del tessuto adiposo sottocutaneo (pannicolite lobulare).
Trascorse due settimane, le cellule adipose saranno circondate da linfociti e da altri mediatori dell’infiammazione; è nel corso di questa fase che gli adipociti iniziano a ridurre le proprie dimensioni.
Nel periodo che va dal termine delle due settimane fino ai 30 giorni dalla seduta, il processo infiammatorio indurrà una fagocitosi, ovvero quel processo biologico tramite il quale alcuni tipi di cellule (per esempio, i macrofagi) inglobano nel loro citoplasma materiali estranei di vario tipo quali microrganismi, materiali organici e inorganici corpuscolati, cellule morte o senescenti, residui di cellule in disfacimento ecc. Questo processo “digestivo” faciliterà l’eliminazione degli adipociti morti dall’organismo.
La criolipolisi è sicura?
La risposta alla domanda del paragrafo è: sì. La criolipolisi è effettuata tramite un macchinario (Cool Sculpting by Zeltiq) che è stato approvato da tempo dalla Food and Drug Administration statunitense che ha definito la criolipolisi come “tecnologia non invasiva in grado di ridurre il tessuto adiposo”.
Il macchinario agisce soltanto sugli adipociti senza causare il benché minimo danno alle strutture anatomiche che si trovano nella zona trattata.
Rispetto alla liposuzione, la criolipolisi ha il vantaggio di non danneggiare cute e tessuti circostanti, non è dolorosa e non lascia alcuna cicatrice; non è necessario alcun tipo di anestesia e non c’è nemmeno bisogno di giorni di ricovero o di convalescenza. Si possono eventualmente verificare piccole problematiche quali formicolio o intorpidimenti locali e, eventualmente, piccole ecchimosi, ma si tratta in ogni caso di problemi di scarsa rilevanza e di breve durata.
Criolipolisi: funziona?
Occorre subito dire che la criolipolisi è una procedura utilizzata in particolar modo per le adiposità localizzate sui fianchi, sull’addome, sulle braccia, sulle ginocchia e sulla schiena nonché per quelle nell’interno e nell’esterno delle cosce.
Va precisato che la criolipolisi non è una metodica concepita per trattare problematiche quali il sovrappeso o l’obesità; è infatti soltanto una tecnica che ha come semplice scopo il trattamento degli inestetismi causati dal grasso localizzato. Il candidato al trattamento dovrebbe quindi essere un soggetto sano che però presenta alcune zone con adiposità. Non vai mai considerata come una facile alternativa a uno stile di vita sano o a un regime alimentare equilibrato.
In alcuni casi si consiglia di usarla quando le adiposità localizzate non sono rimosse da una costante attività fisica. Questo è un grave errore di fondo perché, se si verifica una simile condizione, vuol dire semplicemente che l’attività fisica e il regime alimentare non sono ben tarati (attività fisica scarsa e/o eccessiva assunzione di calorie). La criolipolisi sarebbe quindi ottimale per chi è pigro (attività fisica blanda) o non sa resistere a qualche eccezione alimentare. Il condizionale è comunque d’obbligo per tre motivi:
- Un sovrappeso localizzato è generalmente di qualche kg al massimo; infatti il grasso associato a sovrappeso e obesità è presente anche ben sotto l’epidermide e non può essere oggetto di criolipolisi.
- I risultati della criolipolisi riducono il grasso localizzato di circa un 30-50% nei tre mesi successivi al trattamento; quindi è ottimistico sperare che si riduca tutto il grasso localizzato e per ottenere una riduzione completa occorre comunque ricorrere ad attività fisica e dieta, armi utilizzabili da subito.
- Infine, non è raro trovare soggetti con mentalità anoressica che ritengono di avere inestetico grasso localizzato, mentre in realtà la loro condizione è del tutto normale. In questi soggetti la criolipolisi è sconsigliata.
I costi
I costi di una seduta di criolipolisi non possono dirsi minimali; in linea generale, il costo di una seduta si aggira sui 750-800 euro, ma il prezzo può variare a seconda della zona che deve essere sottoposta a trattamento e, ovviamente, anche in base alla struttura medica che la effettua.