La depressione post partum è un disturbo di tipo nervoso che colpisce alcune donne (si registrano circa 10-15 casi ogni 100 puerpere) dopo la nascita del loro figlio e sulle cui cause non è stata ancora fatta definitiva chiarezza. Gli episodi di depressione post partum (PPD, Post partum depression) possono essere più o meno gravi; in alcuni casi si registrano addirittura vere e proprie forme di psicosi. La depressione post partum (talvolta indicata come depressione post natale o depressione puerperale) non deve essere confusa con le baby blues (vedasi più avanti), un problema molto più diffuso (interessa una buona parte delle neomamme) che tende a scomparire nel giro di un paio di settimane al massimo.
Depressione post partum – Cause
Sulle cause della depressione post partum non esiste, tra i vari autori, un’unanime concordanza di vedute, anche se sono ormai molto numerosi gli studi che dimostrano che non esiste una correlazione fra i cambiamenti a livello ormonale che la donna subisce durante i periodi della gravidanza e del puerperio e i disturbi dell’umore che si registrano generalmente dopo il parto, tant’è vero che il trattamento ormonale post partum non si rivelato di alcun aiuto.
La tesi non ormonale della depressione post partum è sostenuta anche da:
- un numero significativo di padri (che ovviamente non subiscono i cambiamenti ormonali) è comunque soggetto a depressione post partum;
- tutte le donne subiscono i cambiamenti ormonali, ma solo il 15% circa è vittima di depressione.
Poiché le cause della depressione post partum non sono chiare, propendere per una causa o per l’altra (ormonale – non ormonale) dipende spesso dalle convinzioni del terapeuta. Chi (causa fisica) non ammette alcun ruolo negativo nella maternità sosterrà che il 15% delle donne è sensibile (per qualche oscuro motivo) ai cambiamenti ormonali, mentre il rimanente 85% no.
Chi (causa psichica) invece ammette che la maternità possa essere addirittura un trauma non avrà difficoltà ad attribuire la depressione post partum ai mutamenti esistenziali nella vita della donna (ciò spiegherebbe anche la PPD nell’uomo): le grandi energie richieste dalla cura del neonato, la mancanza di aiuti da parte del padre, dei familiari, della società, lo stravolgimento della vita precedente sono fattori che spengono l’aspettativa positiva che la madre aveva durante la gravidanza.
La tesi psichica è avvalorata dal fatto che le donne economicamente più deboli sono a più alto rischio di depressione post partum rispetto a quelle che si trovano in una posizione economica più agiata. Le donne con maggiori difficoltà economiche hanno anche maggiori probabilità di avere una gravidanza indesiderata, aumentando ulteriormente il rischio di depressione.
Si deve notare che la depressione post partum non colpisce di solito donne che non volevano avere il figlio e sono rimaste incinte “per caso”. Infatti, o abortiscono o, se decidono di tenerlo, hanno nove mesi per abituarsi all’idea che comunque ci saranno difficoltà. La depressione post partum colpisce soprattutto le donne che desideravano tantissimo il figlio; soprattutto donne che erano diversi anni che voleva questo figlio. Da un desiderio di una vita da 100 si trovano improvvisamente con una vita appena sufficiente o, forse, deprimente. La realtà ha distrutto ogni condizionamento (familiare, sociale, religioso sul grande e stupendo evento di avere un figlio), i veli sono caduti e i sogni svaniti.
Infatti oltre il 70% delle madri, a partire dal terzo giorno dopo il parto, manifesta quella condizione che D. Winnicott definisce baby blues (da blues, stato di malinconia). In genere, però i sintomi (irritabilità, inquietudine, ansietà) scompaiono nel giro di pochi giorni o al massimo di un paio di settimane. Solo nel 20% delle madri che manifestano baby blues la situazione peggiora fino ad arrivare alla vera e propria depressione; per le altre è molto probabile che la tesi psichica sia corretta: la “guarigione” si avrebbe per una presa di coscienza della nuova situazione e per una totale (o comunque buona) accettazione della stessa.
Depressione post partum – Sintomi
I sintomi che caratterizzano la depressione post partum sono numerosi e decisamente più preoccupanti e severi di quelli che caratterizzano le baby blues; la puerpera, infatti:
- mostra segni di indolenza,
- è spesso affaticata ed esaurita,
- ha una qualità del sonno pessima (alcune donne soffrono di insonnia, altre tendono invece a dormire in modo eccessivo),
- ha spesso notevoli sbalzi d’umore,
- mostra disinteresse per il bambino,
- piange senza apparente motivo,
- è spesso confusa,
- in alcuni casi mostra veri e propri segni di disperazione mentre in altri manifesta la paura di far male al proprio figlio o a sé stessa.
Psicosi post partum – La psicosi post partum è una condizione ancora più seria della PPD e richiede un immediato ricorso a misure di tipo medico. Anche in questo caso i sintomi sono vari e comprende tra l’altro:
- paranoia
- allucinazioni
- tendenze suicide e addirittura omicide nei confronti del figlio.
- Questa grave condizione è fortunatamente piuttosto rara (si riscontra in un caso su mille).

I primi lievi sintomi di PPD si manifestano generalmente dopo circa 20-30 giorni dal parto
Depressione post partum – Quanto dura
Ogni caso fa storia a sé, ma, in linea generale, i primi lievi sintomi di PPD si manifestano dopo circa 20-30 giorni dal parto e si manifestano in modo più evidente dopo alcuni mesi; una depressione post partum non trattata può avere una durata superiore ai 12 mesi.
Terapia
Qualora lo specialista abbia diagnosticato una forma più o meno grave di depressione post natale è possibile intervenire con sedute di psicoterapia eventualmente affiancate a somministrazione di farmaci ad azione antidepressiva (fra i principi attivi utilizzati si ricordano in particolar modo la paroxetina e la fluoxetina); in quest’ultimo caso è necessario tenere conto dei possibili effetti avversi che la somministrazione di tali medicinali può avere sulla madre e anche sul bambino nel caso in cui quest’ultimo venga allattato al seno (si veda Farmaci in gravidanza).
Notevole importanza nella risoluzione della depressione post partum può rivestire la figura del partner che dovrebbe affiancare e sostenere la compagna in questa difficoltosa fase della vita materna.