La detartrasi (anche ablazione del tartaro) è una procedura con la quale si provvede alla rimozione del tartaro dentale; un insieme di depositi minerali composto per circa l’80% da sali inorganici (40% circa calcio, 20% fosforo e 20% fra sodio, manganese, carbonato e fluoruro) e per il 20% da varie altre sostanze. Si consulti l’articolo Tartaro per approfondimenti.
La detartrasi può essere effettuata soltanto da operatori professionali (odontoiatri o igienisti dentali); la rimozione può avvenire sia manualmente sia con l’ausilio di speciali apparecchiature a ultrasuoni; questi strumenti funzionano a specifiche frequenze di risonanza che sgretolano il tartaro, ma non creano alcun tipo di danno alla superficie dentale.
La detartrasi viene effettuata non soltanto, come si potrebbe pensare, sulla superficie dentale esposta, ma sull’area normalmente ricoperta dalle gengive, nelle parti in cui queste non aderiscono del tutto ai denti (spazio subgengivale).
In alcuni casi, in seguito a detartrasi, si possono avere lievi sanguinamenti gengivali dovuti al processo infiammatorio dei tessuti del parodonto. Si tratta però di un problema che si risolve spontaneamente nel giro di poco tempo.
Dopo la detartrasi i denti sembrano acquisire una maggiore e piuttosto fastidiosa sensibilità. Questo perché il blocco dei minerali che si è formato nel tempo agisce in un certo qual modo da isolante termico riducendo la sensibilità dei denti al caldo e al freddo; ovviamente, con la rimozione del tartaro, gli stimoli termici saranno avvertiti in misura maggiore. Di norma, l’aumentata sensibilità dentinale cessa spontaneamente nel giro di qualche settimana. Nei casi peggiori, che sembrano perdurare troppo a lungo, è consigliabile ricorrere a prodotti specifici; si tratta di gel o dentifrici che contengono ingredienti come il nitrato di potassio o il fluoruro stannoso, che riducono drasticamente la sensibilità dei denti.
Detartrasi – Quante volte?
Anche se l’igiene dentale domestica è eseguita correttamente è buona norma sottoporsi a manovre di igiene, fra cui la detartrasi, eseguite in modo professionale presso uno studio dentistico.
La cadenza di tale manovre varia a seconda dei casi; mediamente occorrono una o due visite annuali, ma potrebbero essere necessarie anche sedute trimestrali.
I fattori che sono da tenere in considerazione per stabilire il numero di sedute di detartrasi sono sostanzialmente i seguenti:
- disposizione dei denti – Non tutte le dentature sono uguali e, a seconda della disposizione dei denti, vi sono zone che sono più difficoltose da pulire in modo corretto, anche se si è scrupolosi nell’igiene dentale (ricorrendo a spazzolino elettrico, dentifricio, filo interdentale, scovolino e collutorio); ciò fa sì che la formazione del tartaro sia più rapida e che siano necessari più frequenti interventi di detartrasi.
- Igiene dentale – Se la pulizia dei denti non è accurata o comunque non viene eseguita frequentemente, la formazione di tartaro, oltre a essere inevitabile, sarà anche più accelerata. Si legga per approfondire l’articolo Prevenzione dentale.
- Fattori predisponenti – In alcune persone, a prescindere dalla correttezza delle manovre quotidiane di pulizia dei denti, la formazione del tartaro avviene più rapidamente che in altre; in questi soggetti il ricorso alle manovre di detartrasi deve essere più frequente.

In alcuni casi, in seguito a detartrasi, si possono avere lievi sanguinamenti gengivali dovuti al processo infiammatorio dei tessuti del parodonto
I vantaggi
I vantaggi della detartrasi sono numerosi e vale la pena di citare quelli principali:
- l’ablazione del tartaro previene o ritarda l’insorgenza di varie patologie dentali e delle gengive;
- le manovre effettuate nel corso dell’igiene dentale contribuiscono anche a una detersione profonda degli spazi interdentali e della zona gengivale;
- la detartrasi rimuove non solo il tartaro, ma anche diverse macchie dentali, perlomeno quelle più superficiali;
- l’ablazione del tartaro contribuisce a ridurre in modo sensibile il problema dell’alitosi (alito cattivo);
- l’ablazione del tartaro contribuisce a prevenire la caduta dei denti e li rinforza.
Detartrasi fai da te
Sono molti i lettori che ci scrivono chiedendoci se è possibile una detartrasi fai da te. La risposta è un no deciso; ferma restando l’obbligatorietà di un’igiene dentale quotidiana accurata, non è possibile fare a meno degli interventi professionali di detartrasi; l’adesione del tartaro ai denti, infatti, è tale che non esiste manovra domestica che possa rimuoverlo adeguatamente.
In Rete i suggerimenti per una detartrasi fai da te si trovano, ma non sono proposte serie e non vale assolutamente la pena di prenderle in considerazione. Si consulti piuttosto un odontoiatra e si stabilisca con lui la frequenza più corretta delle sedute.
Detartrasi – Costo
Il costo di una seduta di ablazione del tartaro varia da uno studio dentistico all’altro; in linea di massima, comunque i prezzi vanno dai 60 ai 110 euro circa; una spesa tutto sommato accettabile se si considera l’importanza della salute dei propri denti.