I dentifrici sono prodotti usati quotidianamente da tutti coloro che hanno a cuore la salvaguardia della loro salute dentale. Per questa ragione è fondamentale saper leggere l’etichetta di questi prodotti per scegliere con maggiore consapevolezza il dentifricio più adatto a noi.
L’etichetta dei dentifrici rispecchia quella generale per i prodotti cosmetici e per approfondimenti si consiglia la lettura dell’articolo Etichette dei prodotti cosmetici. Riassumendo, troveremo la denominazione “dentifricio”, informazioni quali il produttore e la marca, la quantità di prodotto presente nel tubetto, il simbolo di un recipiente cosmetico aperto che indica il numero di mesi per cui il prodotto può essere usato una volta aperto il tubetto, e indicazioni inerenti all’utilizzo da parte dei bambini (che devono essere attentamente educati a lavarsi correttamente i denti e a non ingerire il prodotto) ed eventualmente informazioni commerciali e simboli ecologici (che indicano, per esempio, di non disperdere il recipiente nell’ambiente oppure che per la realizzazione della confezione è stato utilizzato materiale riciclato ecc.).
Tuttavia, l’informazione in assoluto più importante per la scelta del dentifricio è quella relativa alla lista degli ingredienti che per questo sarà specificamente descritta in questo articolo.
Ingredienti
Gli ingredienti dei dentifrici, come per la stragrande maggioranza dei prodotti, sono indicati in ordine decrescente da quello presente in quantità maggiore a quello presente in quantità minore. Gli ingredienti hanno spesso nomi complicati che, come anticipato, seguono le stesse regole dei cosmetici, ovvero il sistema INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients). Gli ingredienti dei dentifrici possono essere differenziati in diverse categorie a seconda della loro funzione. Ne consegue che identificata una funzione prevalente che vorremmo che il nostro dentifricio svolgesse sui nostri denti (per esempio che sia adatto a bambini piccoli, abbia un’azione sulle macchie dei denti oppure prevalga l’azione antiplacca e antibatterica), possiamo avvalerci delle informazioni di seguito riportate per verificare che effettivamente il dentifricio da noi scelto abbia una formulazione idonea alle nostre necessità e fare una scelta d’acquisto più consapevole.
Gli ingredienti di un dentifricio possono essere distinti in principi attivi ed eccipienti. Gli eccipienti sono ingredienti che svolgono una funzione sulla consistenza, il colore o la produzione di schiuma del prodotto e possono essere ulteriormente distinti fra:
Umettanti – Gli ingredienti appartenenti a questa categoria hanno principalmente la funzione di dare una base al prodotto e conferirgli la giusta consistenza. Impediscono inoltre l’essiccamento del dentifricio una volta aperto il tubetto. Gli umettanti più utilizzati sono il sorbitolo (sorbitol), la glicerina (glycerin), e il glicole propilenico (propylene glycol – da non confondersi con il glicole etilenico, il noto antigelo).
Correttori – A questa categoria appartengono tutti quegli ingredienti impiegati per rendere più gradevole il prodotto e conferirgli sapore e colorazione più invitanti. Si possono impiegare dolcificanti, ovviamente acalorici (come la saccarina) oppure coloranti. I coloranti, come da regolamento INCI, sono classificati da un codice (il Colour Index – sigla CI) che li identifica in modo univoco. Per esempio, il codice CI 74160 indica la ftalocianina di rame, un colorante blu. Fosfati (phosphate) e idrossido di sodio (sodium hydroxide) sono usati per correggere il pH (per semplificare il concetto, si usano per rendere meno acido il prodotto).
Addensanti – Gli addensanti servono soprattutto per far sì che il prodotto abbia la giusta consistenza, in modo da poter essere ben distribuito sullo spazzolino (se il dentifricio fosse troppo liquido colerebbe via). Appartengono a questa categoria il biossido di silice (silica – silicon dioxide), le gomme e gelatine naturali (come la gomma xantana – xantham gum, oppure la carragenina – carrageenan), oppure addensanti sintetici come il glicole polietilenico (indicato con la sigla PEG seguita da un numero, per esempio “6” o “40”, che indica la lunghezza della molecola e, di conseguenza, la sua fluidità; più il numero è basso, più questo composto sarà liquido).
Conservanti – I conservanti più usati nei dentifrici sono i parabeni, perché hanno un’azione fungicida e battericida e per questo proteggono il prodotto da contaminazioni.
Tensioattivi – I tensioattivi sono sostanze che hanno la peculiarità di potersi legare sia con i grassi sia con l’acqua (come il sapone), e per questo sono usati nei dentifrici per creare schiuma e detergere i denti. Servono anche a disperdere la sporcizia e permetterne il risciacquo. Il principale tensioattivo usato nei dentifrici è il noto laurilsolfato di sodio (sodium lauryl sulfate, sigla SLS o SDS), ma si può trovare anche il composto avente come sigla “lauramidopropyl betaine”.
Aromi – Gli aromi sono fondamentali per conferire un buon sapore al dentifricio e ne rappresentano una componente pressoché imprescindibile. Frequentemente sono usati come aromi sostanze naturali ottenute dalle piante, spesso oli essenziali. Fra questi vi sono l’eugenolo, l’olio essenziale estratto dai chiodi di garofano, ma anche altre essenze quali la menta (o il mentolo, se è stato usato il relativo olio essenziale), l’eucalipto (o l’eucaliptolo), il timolo, il limonene ecc.
Principi attivi
Possono essere definiti principi attivi o ingredienti funzionali tutti quegli ingredienti che permettono di proteggere i denti agendo in modo diretto su di essi o sui batteri dannosi del cavo orale. Tali ingredienti sono fra i più caratteristici dei dentifrici, ma possono avere effetti collaterali proprio sui denti se usati in eccesso e questo è il motivo per cui è fondamentale usare la giusta quantità di dentifricio con i bambini e assicurarsi che il bambino non ingerisca il prodotto. Ovviamente fra questi ingredienti vi sono tutti quelli a base di fluoro, come il fluoruro di sodio (sodium fluoride), che servono a rendere più resistente lo smalto dei denti, ma, al contempo, se in eccesso (rischio che nel pratico può essere concreto per i bambini piccoli) è causa di macchie sui denti. Stesso problema dicasi per un altro importante ingrediente dei dentifrici, anche se è più tipico in quelli a uso terapeutico e nei relativi collutori, ovvero la clorexidina (chlorhexidine), che è un composto antibatterico.
Altri ingredienti ascrivibili a questo gruppo sono agenti antiplacca come i pirofosfati (pyrophasphate) di sodio, potassio o stagno (la denominazione INCI per lo stagno è “stannous”), sali come il nitrato di potassio (potassium nitrate) e il citrato di potassio (potassium citrate). Un ingrediente antiplacca piuttosto discusso è il “triclosan”.
Gli ingredienti a base di stronzio (strontium) sono impiegati per ridurre la sensibilità dentale.
Vi sono anche le sostanze abrasive, ovvero ingredienti, generalmente in forma di particelle, che possono “raschiare” lo strato superficiale dei denti, contribuendo alla rimozione della placca, ma anche delle macchie superficiali (per questo sono classificati anche come “lucidanti”; ovviamente non fanno comunque miracoli e se si hanno macchie sui denti causate, per esempio, da un eccesso di nicotina, allora sarebbe molto più efficace smettere di fumare). Di contro possono risultare eccessivamente aggressivi per lo smalto dei denti. Gli ingredienti più comuni appartenenti a questa categoria sono il già citato biossido di silicio, il carbonato di calcio (calcium carbonate), l’idrossido di alluminio (aluminum hydroxide), l’idrogenofosfato di calcio (dicalcium phosphate dihydrate).
Fra gli ingredienti funzionali naturali si trova l’eugenolo (eugenol), ovvero l’olio essenziale dei chiodi di garofano, spesso usato in ambito dentistico come blando anestetico e antidolorifico. Nelle quantità presenti nei dentifrici esso svolge principalmente il ruolo di aroma, assieme con le altre essenze vegetali precedentemente citate.

Il dentifricio è un preparato utilizzato per la detersione e per la protezione dei denti in particolare e per l’igiene del cavo orale in generale.
Barra colorata
In Rete è purtroppo diffusa l’informazione per la quale le barrette rosse (a forma di rettangolo o quadrato) presenti sul fondo del tubetto di dentifricio siano identificative della percentuale di ingredienti naturali presenti nel prodotto, in funzione della loro quantità, ma… è una bufala! Tali segni colorati sono stampati in fase di produzione del tubetto per consentire a specifici macchinari dotati di lettori ottici di “capire” dove eseguire il taglio della lastra di materiale plastico e consentire il corretto assemblamento del tubetto. Il diverso colore o lunghezza di questo segno dipendono quindi esclusivamente dalla tipologia di lettore ottico in uso dal macchinario, e nulla c’entrano con gli ingredienti del dentifricio.