Parliamo di igiene orale iniziando ad affrontare l’argomento dal punto di vista della prevenzione.
La cura dei propri denti e delle proprie gengive è oggi molto critica. A fianco di dentisti moderni e aggiornati operano ancora dentisti che curano i denti come 20-30 anni fa. Bravi professionisti che però non hanno seguito i tempi e si limitano a tamponare le falle, senza prevenzione e/o rigenerazione della situazione dentale. Il risultato è che il soggetto perderà ben presto la “sua” funzione dentale e dovrà affidarsi a protesi che, se giustificate 30 anni fa, oggi, anche in un soggetto di 60 anni, sono comunque decisamente penalizzanti. Per il paziente il vero problema è capire la soluzione che gli viene proposta: spesso il dentista poco aggiornato spara sulle nuove tecniche perché conclude affrettatamente che non funzionano. Il migliore dentista non è quello che toglie il male e che costa poco, ma quello che vi segue mantenendo i vostri denti. Vi propongo una classificazione su tre livelli:
- dentista obsoleto: non vi parla di prevenzione dentale, di cura delle gengive, di malattia parodontale (piorrea) ecc. DA SCARTARE.
- dentista mediamente aggiornato: vi parla di prevenzione dentale, di cura delle gengive ecc., ma non esegue né rigenerazioni tissutali, né impianti. BUONO finché non avete gravi problemi e siete “geneticamente” fortunati.
- dentista aggiornato: vi parla di prevenzione dentale, ma sa eseguire anche ogni forma di moderna chirurgia odontoiatrica. DA SCEGLIERE.
Spesso situazioni disastrose possono risolversi con una bella dentiera e una spesa di 2.000-3.000 euro oppure con moderne tecniche che riescono a salvare ancora i vostri denti e una spesa che può superare i 10.000 euro. Cosa scegliere? Io preferirei mangiare pane e tonno in scatola tutto l’anno e salvarmi i denti piuttosto che divertirmi e andare in giro con una dentiera i cui problemi esploderanno attorno ai 70 anni quando conto di essere ancora vispo e arzillo… per molto tempo.
Avere denti e gengive sane è una scelta che dà i migliori risultati a lungo termine; un tempo, perdere i denti dopo i quaranta, cinquant’anni o portare protesi mobili era considerato ovvio e scontato, una specie di effetto collaterale del tempo che passa. Ovviamente anche i denti invecchiano e si deteriorano, ma una corretta strategia di igiene orale consente di rinviare nel tempo (anche di decenni) effetti irreversibili di alcune patologie, come la gengivite, la parodontite e la carie. Inoltre, aver effettuato un’igiene orale costante negli anni garantisce non solo un allungamento della vita dei denti, ma anche una maggiore conservazione della salute di gengive e ossa dell’arcata dentale. Questi ultimi aspetti permettono di avere una percentuale di successo maggiore nelle tecniche più avanzate di impianto di denti e ricostruzione ossea. I punti importanti per una strategia di prevenzione della salute della bocca e dei denti sono trattati nei seguenti paragrafi.
Igiene orale – Scelta del dentista e frequenza delle visite di controllo
Una volta il dentista era una figura professionale che la gente consultava solo in presenza di un problema (il dente che fa male) e non esisteva la cultura della prevenzione dei problemi dentali. Poiché i denti generalmente cominciano a far male quando il danno è notevole, intervenire al momento del dolore non è una strategia intelligente. Per questo è importante una visita di controllo almeno due volte l’anno (riducibile a una su indicazione del dentista); in questa visita, oltre a controllare lo stato dei denti ed eventuali problemi seri, è possibile effettuare interventi di manutenzione (vedi oltre) di carattere medico (pulizia, rimozione di placca, tartaro) o estetici (sbiancatura). Oltre a fissare appuntamenti costanti dal dentista, è importante sceglierlo in modo oculato: come tutti gli specialisti, anche il dentista è un medico che dovrebbe essere aggiornato sulle novità del settore (e in questo caso sono molte), oltre ad adottare norme molto restrittive sulla sicurezza sua e dei pazienti. Diffidate di dentisti che non indossano la mascherina, non sterilizzano gli strumenti e la sala tra un paziente e l’altro, e non indagano sul vostro passato e sul vostro stato (allergie, malattie trasmissibili come epatiti o HIV, interventi chirurgici precedenti).
Indagini cliniche
In presenza di un dolore non spiegabile dalla semplice ispezione del dentista, può essere utile effettuare una radiografia (detta radiografia panoramica od ortopantomografia) delle arcate dentarie.
Il suo scopo è rilevare, oltre a carie di denti occlusi o coperti da capsule, anche lo stato delle ossa sotto le gengive. L’ortopantomografia è un esame a raggi X, quindi è necessario (a) escludere la gravidanza della paziente e (b) considerare l’eventuale effetto di accumulo di radiazioni ionizzanti per effetto di esami ravvicinati o esami ai raggi X di altra natura.

Nell’ottica di una corretta igiene orale è importante una visita di controllo almeno due volte l’anno (riducibile a una su indicazione del dentista)
Non sottovalutare patologie considerate minori
La placca dentale e il tartaro, e la conseguente gengivite, sono a volte sottovalutati perché, almeno nelle prime fasi, non generano dolore eccessivo o sono confusi con disturbi estetici (la placca viene spesso confusa con un banale ingiallimento dovuto all’abuso di caffè o fumo). Invece dovrebbero essere immediatamente curate, per evitare l’aggravarsi dello stato e l’insorgere di problemi parodontali.
Anche il semplice sanguinamento delle gengive durante l’igiene orale quotidiana è un sintomo da considerare con attenzione, perché in una gengiva sana non dovrebbe assolutamente essere presente. Come conseguenza di ciò occorre dare spazio agli interventi di pulizia e ordinaria manutenzione: l’igienista è una figura di aiuto del dentista classico.
La rimozione fisica della placca e del tartaro, effettuato con metodi tradizionali o con il laser, una o due volte l’anno, consente di ripristinare lo stato ottimale delle gengive, scongiurare infezioni o patologie più gravi. Queste operazioni non devono essere considerate un miglioramento estetico, ma una vera cura medica.
L’igiene orale quotidiana
Il vecchio consiglio di lavarsi i denti dopo ogni pasto non è sufficiente per garantire una corretta igiene orale. Perché il lavaggio quotidiano sia efficace occorre mettere in atto una strategia su più fronti:
- scelta dello spazzolino: è preferibile con setole sintetiche e morbide, meglio se di piccole dimensioni. Occorre cambiarlo ogni due, tre mesi o perlomeno quando le setole perdono la loro disposizione perfettamente verticale.
- Uso dello spazzolino: si preferisce lavare un dente per volta o almeno un quadrante della bocca per volta, all’interno e all’esterno. La parte più interessata dallo sfregamento dello spazzolino deve essere quella vicino alla gengiva, il punto più critico per l’accumulo di placca e tartaro. Si deve collocare lo spazzolino con un’inclinazione di 45 gradi rispetto alla superficie del dente, premere (leggermente!) sul bordo della gengiva ed effettuare il movimento in una sola direzione, dalla gengiva alla punta del dente. Per alcuni punti particolarmente inaccessibili è possibile che si debba usare lo spazzolino con la bocca chiusa (per raggiungere i denti più in fondo) o usare solo la punta dello spazzolino (quella più vicina all’impugnatura). Se avete dubbi su come si usa lo spazzolino, è bene chiedere al dentista una lezione di igiene orale, in cui vi mostrerà con lo spazzolino i movimenti più adatti alla vostra bocca.
- Uso di altri strumenti: il filo interdentale è importante per l’igiene tra un dente e l’altro, ma è efficace solo quando lo spazio tra i denti è ridotto. In caso contrario l’uso del filo è inutile, perché il suo spessore non è sufficiente a rimuovere i residui dei cibi o la placca. A questo scopo si usa lo scovolino, uno piccolo spazzolino da inserire tra un dente e l’altro. Occorre scegliere le dimensioni delle spazzole in base alla propria bocca, su consiglio del dentista. Lo scovolino e il filo interdentale sono meno comuni dello spazzolino, ma sono altrettanto utili. Una completa igiene orale non può prescindere da un uso combinato di questi strumenti.
- Scelta del dentifricio e/o di collutori (con una t sola! Il termine collutorio infatti trae origine dalle parole “lavare con” e non da “lottare con” che danno invece colluttare, colluttazione): conviene chiedere al proprio dentista la prescrizione del dentifricio ed eventualmente del collutorio più utile alla situazione personale dei denti. Esistono dentifrici più adatti per rimineralizzare i denti, quelli adatti in caso di infezioni, quelli indicati per placca, tartaro o carie.
Vista l’importanza fondamentale dell’igiene orale quotidiana (chi pranza sul lavoro si ricordi di attrezzarsi!) non è il caso di risparmiare su questo aspetto, e conviene scegliere prodotti di qualità facendosi consigliare dal dentista.

Il vecchio consiglio di lavarsi i denti dopo ogni pasto non è sufficiente per garantire una corretta igiene orale.
Uno sguardo all’estetica
L’intervento più comune riguardante l’estetica riguarda lo sbiancamento dentale, ovvero la rimozione dell’ingiallimento con particolari sostanze o con il laser. La sbiancatura professionale è fatta solo dal medico dentista che deve valutare lo stato del dente per capire se è un intervento fattibile che non danneggi la salute del dente stesso.
Una dentatura sana però è la premessa necessaria a qualunque discorso estetico, quindi non è prioritario (a meno di ragioni professionali, come attrici e gente di spettacolo) anche se l’attenzione alla bellezza della dentatura è un indice del grado di “modernità” del vostro dentista.
Igiene orale – Approfondimenti
Il menu Odontoiatria e stomatologia del nostro sito è piuttosto nutrito e in esso troverete molte risposte e approfondimenti sui vari argomenti che riguardano l’igiene orale, la prevenzione delle malattie dentali, gli strumenti necessari al benessere della bocca e dei denti e non solo; ecco solo alcuni dei vari argomenti proposti:
Sbiancamento dentale (denti bianchi)