Il massaggio è una delle tecniche terapeutiche più antiche, se non la più antica. Il termine pare derivare dal greco (massein, ovvero impastare, modellare) o dall’arabo mass (o mash, ovvero frizionare, premere). Prima di entrare nel vivo dell’argomento, una breve parentesi storica relativa a questa pratica.
Già in alcuni antichissimi testi cinesi si trovano descrizioni di esercizi fisici e di varie tipologie di massaggio; riferimenti a questa tecnica terapeutica si trovano anche in altre letterature mediche molto antiche come per esempio, quelle egiziana, persiana e giapponese.
Riferimenti alle virtù benefiche del massaggio sono stati trovati anche in vari testi di Ippocrate di Coo, colui che viene considerato il padre della medicina.
Anche per tutto il periodo di vita dell’Impero Romano, la pratica massoterapica godeva di notevolissima considerazione tant’è che chi la praticava veniva spesso considerato alla stregua di un vero e proprio medico.
In Oriente poi la pratica del massaggio fu tenuta sempre in alta considerazione, mentre in Occidente, di fatto, il grande interesse per questo tipo di terapia cessò nel corso dell’epoca medioevale. Fu in epoca rinascimentale che il massaggio terapeutico ricominciò ad avere una certa importanza, in particolar modo in Francia e nei Paesi nordeuropei.
Nel XX secolo, probabilmente a motivo dei grandi traguardi raggiunti in ambito terapeutico dalla cosiddetta medicina convenzionale, il massaggio ha avuto momenti di alti e bassi. Attualmente, comunque, il massaggio sta vivendo una stagione decisamente felice. Del resto, per quanto concerne il massaggio terapeutico, non vi sono dubbi che questa pratica terapeutica possa apportare, in determinate circostanze, notevoli effetti benefici.
Ovviamente, è corretto ricordarlo, entro precisi limiti tant’è che le varie ricerche ne definiscono indicazioni e controindicazioni; il massaggio non è la panacea di tutti mali e, a onor del vero, a differenza di molte discipline, non si propone come tale.
Classificazione
Sostanzialmente possiamo suddividere il massaggio in quattro grandi categorie:
- massaggio terapeutico (massoterapia)
- massaggio estetico
- massaggio igienico
- massaggio sportivo.
Di seguito una rassegna di queste tipologie con particolare riguardo al massaggio terapeutico e a quello sportivo.
Il massaggio terapeutico (noto anche come massoterapia) è una disciplina che si pone come obiettivo principale, tramite manualità predefinite, il ripristino totale o perlomeno parziale di organi malati.
Sono molte le sottocategorie che entrano a far parte della categoria principale; oltre a quello terapeutico cosiddetto “classico”, si ricordano quello connettivale, quello miofasciale, il massaggio & body work T.I.B., quello trasverso profondo, il Tuina (anche Tui Na), quello ayurvedico, il rolfing, il linfodrenaggio e molti altri ancora.
Quello estetico è invece una tipologia di massaggio i cui scopi principali sono quelli di rimuovere, nei limiti del possibile, gli inestetismi cutanei e sottocutanei. È un trattamento che si basa essenzialmente sul favorire la microcircolazione e sul riattivare e tonificare i tessuti trattati; interviene essenzialmente su derma e ipoderma.
Di norma, l’operatore combina il massaggio a specifici prodotti estetici creme e oli.
Quello igienico è una pratica che si pone come obiettivi sia la prevenzione di determinati problemi sia la conservazione di un buono stato di efficienza psicofisica. La sua azione prende in considerazione le strutture muscolo-tendinee (ottimizzazione degli aspetti fisiologici), la circolazione sanguigna (attraverso il miglioramento degli scambi metabolici e dei ritorni linfatico e venoso) e sul sistema nervoso (azione antistress).
Sono considerati facenti parte di questa categoria il massaggio californiano, il massaggio antistress, il massaggio trager, lo stone massage e altri ancora.
Quello sportivo è invece rivolto a tutti coloro che praticano attività sportiva. I tecnici suddividono questa tipologia in tre sottocategorie: massaggio pre-gara, post-gara e infra-gara.
Il primo ha come scopo di preparare il soggetto al gesto atletico che sta per compiere (attraverso azioni elasticizzanti e vascolarizzanti); il secondo si pone l’obiettivo di ottimizzare, nei limiti del possibile, i tempi di recupero fisico dopo che il soggetto ha compiuto lo sforzo (attraverso azioni drenante, defaticante e di rilassamento muscolare); il terzo è una tecnica che sfrutta le azioni degli altri due tipi di massaggio sportivo a seconda delle caratteristiche fisiologiche del soggetto e del tipo di attività sportiva che egli sta compiendo.
Nel massaggio classico le manualità eseguite producono i loro effetti in base ad azioni di tipo diretto (dette anche azioni meccaniche) e azioni di tipo indiretto (anche azioni neuroriflesse).
L’azione diretta opera uno stimolo di tipo fisico direttamente sulle zone coinvolte, mentre l’azione neuroriflessa opera stimolando i vari recettori nervosi.
Le manualità relative al massaggio classico sono numerose: abbiamo lo sfioramento superficiale (l’operatore può eseguirlo con una o con entrambe le mani; è praticamente una carezza ed è la manualità con la quale si distribuisce la sostanza lubrificante), lo sfioramento appoggiato (viene praticamente eseguito come lo sfioramento superficiale, ma cambia la pressione che è decisamente superiore; quando viene eseguito lentamente esplica effetti mio- e psico-rilassanti, drenanti e di peeling, mentre se effettuato in modo veloce provoca iperemia con incremento della temperatura locale e del tono muscolare), la frizione (che può essere eseguita con tutta la mano e il pollice addotto oppure con le sole dita, dipende dall’area che deve essere trattata; la si esegue tramite delle rotazioni, ma senza far scivolare la mano; la si utilizza per trattare edemi ed ematomi e per risolvere problemi di tipo aderenziale legati a traumi esogeni o endogeni), l’impastamento (noto anche come spremitura, questa manualità viene eseguita comprimendo il muscolo operando una pressione della mano contrapposta a una contropressione dell’osso sottostante, pressione di una mano e contropressione dell’altra ecc.; l’impastamento può essere eseguito in modalità profonda o superficiale; nel primo caso opera riducendo il tono muscolare e ha effetti antispasmodici, rilassanti e di miglioramento della circolazione; nel secondo caso ha azione iperemizzante e serve a trattare i casi di aderenze superficiali), lo scuotimento (viene effettuato afferrando con una mano il ventre muscolare imprimendo un movimento di tipo trasversale in riferimento al segmento osseo che si trova in posizione sottostante; ha soprattutto effetti drenanti; se eseguito blandamente è un massaggio rilassante e tonificante) e il rotolamento (viene eseguito con entrambe le mani; viene afferrato il muscolo al quale si imprimono torsioni vai e vieni attorno all’asse osseo. Ha effetti simili – ma più marcati – a quelli dello scuotimento; il rotolamento viene eseguito anche per la sua azione fibrolitica su aderenze e micro-cicatrici dei muscoli). Altre manualità tipiche del massaggio classico sono la percussione ulnare e la percussione a pugnetto, la battitura a coppetta, la vibrazione e il pizzicamento.

Il massaggio è una delle tecniche terapeutiche più antiche, se non addirittura la più antica
Il massaggio classico non può essere eseguito sempre e comunque; esistono, infatti, sia controindicazioni alla sua esecuzione, sia zone che sono interdette o semi-interdette a esso; è per esempio controindicato in caso di traumi recenti (è infatti necessario attendere che il tessuto sia riparato), di flebite, di tromboflebite, di processi infiammatori a carattere acuto, di alcune patologie del sistema nervoso centrale a evoluzione spastica, di insufficienza cardiaca con edema a carico degli arti inferiori, di necrosi di notevole gravità, di febbre, di tumori (c’è il sospetto, per quanto non confermato, di un pericolo di diffusione delle metastasi per via linfatica), di dermatite e di dermatosi.
Zone interdette al massaggio sono le salienze ossee (malleolo, rotula, cresta iliaca ecc.) e le zone in cui affiorano gli organi linfatici, gli organi vascolari e quelli nervosi (cavo inguinale, cavo ascellare ecc.) e gli organi sessuali.
Rientrano fra le zone semi-interdette (il massaggio va cioè eseguito con molta cautela) la zona retroauricolare, il solco tibiale, la zona anteriore del gomito e la faccia antero-laterale del collo.
Il massaggio sportivo è un massaggio che viene effettuato su determinate zone del corpo allo scopo di migliorare la performance atletica del soggetto.
Gli obiettivi che un massaggiatore sportivo si pone sono molti; alcuni di essi sono basati su presupposti ormai scientificamente assodati, mentre altri sono la conseguenza dell’esperienza pluriennale di chi opera nel settore.
Si ritiene che i benefici del massaggio sportivo siano essenzialmente basati su due presupposti: un’azione diretta fornita dall’incremento del flusso sanguigno che ha come conseguenza un aumento della temperatura locale e un’azione indiretta che viene fornita dagli stimoli eccitativi di alcune terminazioni nervose con la conseguente stimolazione del sistema nervoso parasimpatico.
Da queste due azioni derivano tutti quei vantaggi che vengono attribuiti al massaggio sportivo, ovvero il rilassamento e il decongestionamento dei tessuti, la prevenzione degli infortuni, l’effetto preparatorio allo sforzo muscolare, l’effetto drenante unito a una veloce rimozione dell’acido lattico nonché delle scorie metaboliche derivanti dallo sforzo atletico, la diminuzione delle tensioni muscolari, la diminuzione della frequenza cardiaca, la diminuzione della pressione arteriosa, la stimolazione della microcircolazione locale ecc.
Al fine di potenziare gli effetti benefici della pratica, in molte occasioni il massaggiatore abbina le varie manualità all’utilizzo di prodotti a base di oli essenziali le cui proprietà possono essere rigeneranti, riscaldanti, defaticanti ecc.).