La nicotina è un alcaloide, ovvero una sostanza azotata avente carattere basico. La sua formula chimica è C10H14N2 ed è contenuta in particolar modo nelle foglie della Nicotiana tabacum, una pianta dalle cui foglie essiccate si ricava il tabacco, un prodotto utilizzato nella preparazione di farmaci, ma soprattutto come componente basilare di sigari e sigarette. Allo stato puro la nicotina appare come liquido incolore che tende a imbrunire se viene esposto all’aria; tale sostanza è in parte responsabile del tipico odore del tabacco.
Deve il suo nome a Jean Nicot, un diplomatico e accademico francese, che introdusse i semi di tabacco nel continente europeo nella seconda metà del XVI secolo. L’alcaloide fu isolato per la prima volta agli inizi del XIX secolo da un medico cremonese, Gaspare Cerioli. Fu invece sintetizzato quasi un secolo dopo da Amé Jules Pictet, un chimico francese.
Caratteristiche
La nicotina è un potente veleno naturale, tant’è che è stata spesso utilizzata come componente di insetticidi utilizzati in campo agricolo. Una dose di 50-60 mg iniettata in vena è sufficiente a provocare la morte negli esseri umani.
Oltre che nella Nicotiana tabacum, la nicotina è contenuta in diverse piante appartenenti alla famiglia delle Solanacee, tra esse ricordiamo la melanzana, la patata, il peperone e il pomodoro.
La concentrazione nel tabacco dipende da svariati fattori tra i quali la varietà della pianta, la tecnica di coltivazione e l’andamento stagionale. Mediamente tale concentrazione varia dall’1 all’8%.
Nelle sigarette commercializzate nel nostro Paese la quantità di nicotina presente si aggira sul milligrammo; i fumatori di sigarette ne assorbono la quasi totalità (95% circa); la parte che non è assorbita si disperde nell’ambiente circostante. Ovviamente la percentuale assorbita dal fumatore varia notevolmente nel caso che la sigaretta venga inalata o no; nel secondo caso infatti la quantità si riduce alla metà.
La nicotina inalata durante il fumo è assorbita attraverso il tratto gastrointestinale e quello respiratorio; da essi entra nel circolo ematico e nel giro di pochi secondi raggiunge cervello, surreni, fegato e apparato broncopolmonare. La nicotina è successivamente escreta tramite le urine sotto forma di cotinina. Tramite il dosaggio della cotinina (che può essere fatto nel sangue, ma anche nella saliva o nelle urine) è possibile quantificare l’esposizione al fumo attivo e a quello passivo.
Negli esseri umani la nicotina contenuta nel tabacco genera assuefazione (l’assuefazione è un fenomeno di tipo clinico provocato dalla somministrazione continua o comunque ripetuta in modo particolarmente frequente di determinate sostanze; la conseguenza di tale somministrazione porta a una riduzione dell’efficacia della sostanza in questione con conseguente ricorso a dosaggi sempre maggiori che possono acquisire carattere di nocività); la nicotina assunta con il fumo di sigari o sigarette viene metabolizzata in modo alquanto rapido, soprattutto nei fumatori abituali. Il rischio di una overdose è possibile, ma è da ritenersi più accademico che pratico dal momento che il fumatore ha la tendenza ad adeguare il consumo di sigari o sigarette in base ai livelli plasmatici di nicotina.
Nicotina – Effetti
Gli effetti della nicotina sono vari e complessi. Bassi dosaggi hanno generalmente effetti di tipo stimolante; essa provoca un leggero incremento delle pulsazioni cardiache e un lieve rialzo della pressione arteriosa; provoca anche un aumento, seppur lieve, della sudorazione. Altri effetti della sostanza, sempre a bassi dosaggi, sono la soppressione del senso di fame, il miglioramento della concentrazione mentale e l’incremento del metabolismo.
Con l’aumento dei dosaggi, gli effetti sono altri e in parte opposti a quelli citati in precedenza: diminuzione della pressione arteriosa, sonnolenza, mal di testa, diarrea, aritmia e vasodilatazione. Dosaggi particolarmente elevati possono essere causa di paralisi dei muscoli respiratori.
Gli effetti provocati dai bassi dosaggi possono non sembrare, di per sé, totalmente negativi; il problema fondamentale è però legato al fatto che, come detto nel paragrafo precedente, la nicotina provoca assuefazione e dipendenze psichica e fisica.
La sintomatologia della crisi da astinenza è costituita essenzialmente da ansia e da sensazione di vuoto, ma si registrano anche depressione, bulimia, ipotensione e nervosismo, irritabilità, disturbi del sonno, difficoltà di concentrazione e diminuzione della vigilanza; i segni e sintomi dell’astinenza raggiungono l’apice nel giro di due o tre giorni e una disintossicazione fisica totale può richiedere sino a tre settimane. Più complessa è la questione relativa alla dipendenza psichica che in alcuni soggetti può essere presente vita natural durante.

La nicotina è un potente veleno naturale, una dose di 50-60 mg iniettata in vena è sufficiente a provocare la morte negli esseri umani.
La nicotina è cancerogena?
Contrariamente a quanto molti ritengono, la nicotina, pur essendo una sostanza decisamente tossica, non è una sostanza cancerogena, lo sono invece almeno una sessantina delle migliaia di sostanze presenti nel fumo delle sigarette.
Sugli effetti deleteri del fumo è inutile dilungarsi in questa sede; qui ci limitiamo a ricordare che l’assunzione di nicotina, oltre agli spiacevoli effetti riportati poco sopra, può essere causa di acidità a livello gastrico e vasocostrizione periferica.
Particolare attenzione all’assunzione della sostanza in questione devono porre le donne in stato interessante (il fumo di sigaretta, sia quello attivo che quello passivo, può provocare diversi danni al feto) e quelle che allattano; la nicotina infatti viene escreta nel latte materno in quantità che sono tanto più elevate quanto più alto è il numero di sigarette fumate. Tra i vari disturbi che possono colpire il neonato vi sono vomito, diarrea, aumento della frequenza cardiaca, perdita dell’appetito e irrequietezza.