Le smagliature sono uno degli inestetismi cutanei maggiormente diffusi; possono interessare entrambi i sessi, ma i soggetti di sesso femminile sono colpiti in misura doppia rispetto a quelli di sesso maschile. La razza più colpita è quella bianca. Possono presentarsi a qualsiasi età, ma il periodo di massima insorgenza è quello che va dai 12 ai 30 anni. Nelle donne tendono a comparire prima che negli uomini e il picco massimo si registra nel periodo della gravidanza (vedasi l’articolo specifico: Smagliature in gravidanza – Come prevenirle ed eliminarle).
Pur trattandosi di un semplice inestetismo che non ha conseguenze sullo stato di salute fisica, dal punto di vista psicologico possono rappresentare un problema, in particolar modo in età adolescenziale.
Smagliature rosse e bianche
Le smagliature (anche atrofie dermo-epidermiche a strie, striae atrofiche o striae distensae)* sono alterazioni cutanee a livello superficiale; sono molto simili a cicatrici sottili, talvolta anche molto lunghe, che seguono un andamento lineare. La loro larghezza è molto variabile (si va da pochi millimetri fino ad arrivare ai due centimetri; la loro lunghezza supera i 20 cm; nei casi in cui esse dipendano dall’assunzione di determinati farmaci (in genere cortisonici) le loro dimensioni sono solitamente maggiori.
Le zone che più spesso vengono colpite dalle smagliature sono l’addome, i glutei, le cosce, i fianchi, il seno e l’interno braccia.
La localizzazione delle smagliature è bilaterale e il loro orientamento è legato alla zona interessata; in particolare seguono le cosiddette linee di Langer**, secondo cui si trovano disposte le fibre delle fasce muscolari.
Il loro colore varia a seconda della fase evolutiva (vedasi più avanti il paragrafo relativo) in cui si trovano; le smagliature di recente formazione sono di un colore rosso tendente al violaceo e appaiono leggermente in rilievo; man mano che il tempo passa, assumono un colore bianco-perlaceo e si assottigliano ulteriormente.

Rappresentazione grafica di una smagliatura rossa
Le cause
Il principale fattore che porta alla formazione delle smagliature è la scarsa elasticità del derma; le probabilità che le smagliature si manifestino aumentano se a questa condizione si associa una brusca variazione di peso (aumento o diminuzione) dal momento che la tensione e la distensione cutanea che seguono possono far sì che si verifichino una frattura delle fibre di collagene e una trazione dei capillari che hanno come ultima conseguenza la comparsa di smagliature a livello superficiale.
Altre condizioni che aumentano la probabilità di smagliature sono la gravidanza, l’aumento eccessivo del volume muscolare, il sovrappeso, la sedentarietà, il fumo di sigaretta, le terapie sistemiche a base di cortisone prolungate nel tempo e ad alti dosaggi e l’utilizzo di steroidi anabolizzanti.
Un‘eccessiva esposizione alla luce solare sembra essere un fattore peggiorativo del fenomeno smagliature, soprattutto quando queste sono nella loro fase iniziale; sembra infatti che la fotoesposizione acceleri il processo riparativo “fissando” le smagliature.
Alcuni autori chiamano in causa anche l’aumento in circolo degli ormoni steroidei surrenalici che, causando un’inibizione dell’attività fibroblastica, provocano danni a carico delle fibre di collagene e di elastina. Tale aumento di produzione ormonale sarebbe da far risalire a predisposizioni genetiche individuali.

La gravidanza è una delle condizioni che aumentano le probablità di formazione delle smagliature
Le fasi evolutive
Le smagliature si formano dopo un processo evolutivo che viene generalmente suddiviso in tre fasi ben distinte:
- fase ipertrofica (o fase infiammatoria)
- fase rigenerativa
- fase di guarigione.
La prima fase, quella ipertrofica, è caratterizzata dalla notevole diminuzione o addirittura dalla cessazione delle attività dei fibroblasti, cellule che fra i loro compiti hanno quello della produzione di collagene (che garantisce la compattezza cutanea) e di elastina, una glicoproteina che gioca un ruolo importante nel mantenimento dell’elasticità del derma. Generalmente è una fase asintomatica, ma talvolta il soggetto può avvertire prurito e un lieve bruciore.
La seconda fase, quella rigenerativa, vede la comparsa delle strie di colore rosso-violaceo (le cosiddette strie rubre); l’attività dei fibroblasti riprende, ma le fibre di elastina sono ridotte o danneggiate (rotte o aggrovigliate) così come quelle di collagene che rimangono lasse.
Durante la terza fase, quella della guarigione, l’attività dei fibroblasti torna alla normalità e si ha la formazione di nuove fibre di collagene e di elastina. Le strie rosso-violacee mutano di colore diventando bianco-perlacee (strie albae); il tessuto in precedenza danneggiato è quindi rigenerato, ma le inestetiche cicatrici formatisi rimangono visibili.
Smagliature – Rimedi
È bene chiarire che, al momento attuale, non esistono rimedi che possano essere definiti realmente efficaci e risolutivi; al più un intervento precoce può limitare i danni. La miglior cura è, probabilmente, come in molti altri casi, la prevenzione che, inutile a dirsi, passa in primo luogo dall’adozione di un corretto stile di vita, quindi: abolizione di fumo e drastica riduzione di alcolici e superalcolici, attività fisica a medio-alta intensità, regime alimentare equilibrato ecc.
Esistono poi numerosi rimedi spesso suggeriti. Di seguito ne facciamo un breve elenco.
Creme antismagliature – Ne esistono di innumerevoli tipi: creme a base di collagene, di elastina, di biostimoline, di vitamine A e E e C, di estratti di placenta e chi più ne ha più ne metta. Spiace stroncare facili illusioni, ma, checché se ne dica, le creme per le smagliature hanno un tasso di
Prodotti erboristici – Olio alle mandorle dolci, equiseto, olio di borragine, acido boswelico ecc. Lasciate perdere…
Mesoterapia ad aminoacidi (bioristrutturazione) – Questa tecnica può dare qualche buon risultato, ma è efficace soprattutto nella fase iniziale, quando le smagliature sono ancora di colore rosso-violaceo. Scarsi i risultati nelle smagliature più vecchie, quelle che hanno assunto il tipico colore bianco-perlaceo (strie albae).
Riempimento e tecniche di chirurgia estetica – La tecnica del riempimento è efficace soprattutto in alcune zone, quella addominale e quella dei glutei. Esistono poi diverse tecniche di microchirurgia che sono utilizzate nel trattamento delle smagliature. Per approfondimenti si consulti il nostro articolo Dimagrimento ed estetica.
Trattamento radiofrequenza EndyMed – Si tratta di una metodica che consente il trattamento del tessuto sottocutaneo profondo; dovrebbe avere effetti ristrutturanti e rimodellanti e viene consigliato soprattutto quando le smagliature sono nella loro fase infiammatoria. La metodica si basa sul fatto che il calore stimola i fibroblasti a compiere un processo di autoriparazione del derma stimolando la sintesi di nuovo collagene.
Laser frazionato non ablativo – Si tratta di una metodica spesso consigliata per il trattamento non solo delle smagliature, ma anche delle rughe perioculari, del collo e del decolleté; viene anche consigliato per curare gli esiti cicatriziali da acne e i melasmi.
Thermage – Il Thermage è una tecnica laser basata sulla radiofrequenza che ha lo scopo di distendere i tessuti cutanei. La tecnica sembra dare buoni risultati, ma il rapporto costi/benefici non sembra giocare a suo favore. Per approfondire: Thermage.
* La denominazione striae distensae risale al 1773 (Roederer), mentre quella di striae atrofiche è di Koestner (1867) che ne effettuò un’analisi istologica. A spiegare il processo di formazione delle smagliature contribuì Cushing (1932) con i suoi studi.
** La direzione della tensione elastica è ordinata secondo il sistema delle linee di Langer che sono disposte nella direzione della minore estensibilità, ovvero in modo perpendicolare alla direzione nella quale la pelle può essere maggiormente distesa.