Le tecniche di rilassamento sono metodiche che dovrebbero servire, attraverso il rilassamento psicofisico, a gestire gli stati ansiosi e lo stress.
Esistono molte tecniche di rilassamento, non tutte validate scientificamente, che si avvalgono di vari strumenti (respirazione, musica, massaggi ecc.); alcune di esse vengono normalmente utilizzate nei protocolli di terapia cognitivo-comportamentale (una metodica utilizzata per trattare moltissimi disturbi psichici quali ansia, depressione, fobie, ossessioni e compulsioni, dipendenze, disturbi della personalità ecc.).
Tecniche di rilassamento: il contributo di Schultz
Molte tecniche di rilassamento sono antichissime e hanno origine orientale; lo studio e la diffusione nei Paesi occidentali hanno invece un’origine “moderna” (prima metà del secolo scorso); il principale contributo lo si deve sicuramente allo psichiatra tedesco Johannes Heinrich Schultz, 1884-1970), ideatore del training autogeno, un metodo, riprendendo le sue parole “di autodistensione da concentrazione psichica”. Con il passare del tempo, poi, le tecniche di rilassamento diffusesi nel mondo occidentale si sono moltiplicate e adesso sono davvero vari i metodi proposti per il rilassamento psicofisico. Nel paragrafo successivo una carrellata di quelli più noti.
Dal training autogeno allo yoga
Fra le varie tecniche di rilassamento esistenti vale la pena di ricordare le seguenti.
Training autogeno – La sua data di nascita risale al 1932 (anno di pubblicazione dell’opera di Schultz, Das autogene training; in ambito clinico viene suggerito per la gestione dello stress e delle emozioni; viene anche inserito fra le terapie utilizzabili in quei disturbi clinici cui si attribuisce una componente psicosomatica. I fautori del metodo lo suggeriscono inoltre come tecnica di gestione di tutte quelle situazioni che richiedono un elevato livello di concentrazione (determinati sport o professioni ecc.). Per rimanere all’ambito sportivo, il training autogeno viene consigliato per contrastare l’ansia e la tensione che caratterizzano il pre-gara, aumentare la consapevolezza del soggetto e ridurre le risorse inutilmente perse a causa delle tensioni muscolari. Per approfondimenti su questa tecnica si rimanda all’articolo Training autogeno.
Rilassamento muscolare progressivo – Descritto nel 1959 nel libro “How to Relax and Have Your Baby”, scritto dal medico e psicofisiologo statunitense Edmund Jacobson, il rilassamento muscolare progressivo (Progressive Muscle Relaxation) è una delle tecniche di rilassamento forse più diffuse; si pone come scopo principale quello di eliminare in tempi brevi gli stati ansiosi, di ansia e di stress; per raggiungere questo scopo, il terapeuta insegna al soggetto a distinguere la differenza fra tensione e rilassamento tramite la ripetizione di esercizi di contrazione volontaria e prolungata dei vari muscoli. Si tratta di un metodo spesso suggerito a coloro che non riescono a praticare con successo altre tecniche di rilassamento quali training autogeno, meditazione, yoga ecc.
Massaggio (massoterapia) – È una delle tecniche terapeutiche più antiche, se non addirittura la più antica. Ne esistono varie forme; a seconda delle modalità con il quale viene eseguito, può avere efficaci proprietà rilassanti. Per approfondire l’argomento si rimanda all’articolo specifico: Massaggio.
Meditazione – Pratica antichissima attraverso cui la mente si concentra intensamente su un’immagine, un pensiero, un oggetto oppure su niente in particolare. Gli scopi della concentrazione possono essere i più disparati, fra cui il rilassamento psicofisico. Sull’efficacia di questa pratica abbiamo alcune perplessità che esprimiamo compiutamente nell’articolo specifico: Meditazione.
Musicoterapia – Forse non è del tutto corretto considerarla come semplice tecnica di rilassamento. Nel nostro articolo dedicato a questa disciplina (Musicoterapia) ne diamo una definizione volutamente scarna; in effetti c’è chi la considera una medicina alternativa, altri, più correttamente, la inquadrano fra le cosiddette medicine complementari; nelle sedute che prevedono l’ascolto di brani musicali, il soggetto ascolta della musica che viene riprodotta da appositi impianti oppure eseguita dal vivo da altre persone. Nel corso di queste sedute, il soggetto può svolgere diverse attività (movimento strutturato o libero, pittura, lettura ecc.) oppure dedicarsi al rilassamento, alla meditazione o al riposo. Per gli approfondimenti si rimanda comunque al già citato articolo.
Riflessologia plantare – Anche in questo caso, può sembrare una forzatura inserire fra le tecniche di rilassamento una disciplina come la riflessologia plantare, ma sono molti ad affermare che si tratta di una tecnica che può contribuire molto a indurre uno stato di rilassamento e di benessere. Il nostro giudizio non può dirsi positivo; chi volesse approfondire la questione può consultare l’articolo specifico (Riflessologia plantare).
Rebirthing – Il rebirthing (termine inglese che significa “rinascita”) è una tecnica che si pone come scopo un intenso stato di rilassamento e di benessere. Grazie a questo metodo, il soggetto dovrebbe diventare capace di rallentare il ritmo respiratorio e renderlo molto profondo allo scopo di incrementare l’ossigenazione del sangue e favorire l’eliminazione delle tossine. La psicologa statunitense Margaret Singer (nel suo libro “Crazy therapies: what are they? Do they work?” ovvero, Terapie folli: cosa sono? Funzionano?) l’ha annoverata fra le cosiddette “psicoterapie folli”, il che la dice lunga su quello che molti addetti ai lavori pensano di questa tecnica.
Yoga – Pratica ascetico-meditativa indiana di antichissima origine, lo yoga si avvale di una tecnica di rilassamento nota come savasana (termine traducibile un po’ liberamente come posizione del cadavere) che pone fra i suoi scopi quelli di eliminare la stanchezza e le tossine, riequilibrare il sistema nervoso e l’apparato cardiovascolare immettendo nell’organismo l’energia vitale (Prana). Il savasana è una tecnica ritenuta fondamentale per la pratica dello yoga; consiste sostanzialmente nel distendere e successivamente rilassare, in modo progressivo, le varie parti del corpo restando nell’immobilità più assoluta. Si propone il raggiungimento di uno stato di rilassamento non solo fisico, ma anche mentale. Non è considerata una disciplina “facile” da maneggiare.

Le tecniche di rilassamento sono metodiche che dovrebbero servire, attraverso il rilassamento psicofisico, a gestire gli stati ansiosi e lo stress