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Aldolasi

L’aldolasi (talvolta indicata con le sigle ALD o ALS) è uno degli enzimi che entra in gioco nella quarta tappa della glicolisi, un processo metabolico in anaerobiosi non stretta tramite il quale una molecola di glucosio viene convertita in molecole più semplici; ciò conduce alla produzione di energia sotto forma di ATP (adenosintrifosfato). La glicolisi avviene attraverso una serie di reazioni catalizzate da enzimi; il processo avviene in dieci tappe (il prodotto di ogni tappa diviene substrato per l’enzima successivo); risultano quindi coinvolti dieci enzimi (fra cui, appunto, l’aldolasi).

L’aldolasi è coinvolta anche nel metabolismo del fruttosio.

L’aldolasi è un enzima presente un po’ dappertutto nell’organismo umano (è un enzima ubiquitario), ma le concentrazioni più elevate si riscontrano nei muscoli scheletrici, nel cervello, nel fegato e nel miocardio; se ne possono riscontrare alte concentrazioni anche nei tessuti tumorali.

La concentrazione di aldolasi nel sangue (aldolasemia) può facilmente essere rilevata tramite un semplice prelievo di sangue dalla vena di un braccio; un aumento eccessivo dei suoi livelli ematici può essere indicativo di processi patologici, molto spesso relativi ai muscoli scheletrici, ma non soltanto (malattie epatiche croniche, infarto cardiaco ecc.).

Dal punto di vista delle analisi cliniche, l’aldolasi fa parte della categoria degli indici di necrosi cellulare, categoria alla quale appartengono altri test ematici come, per esempio, le transaminasi, la gamma-GT (gamma-glutamiltranspeptidasi), l’LDH (lattico deidrogenasi), la fosfatasi alcalina, l’OCT (ornitil-carbamil-transferasi) ecc.

Il test dell’aldolasi era soprattutto richiesto in passato nei processi di diagnosi e di monitoraggio di alcune malattie dei muscoli scheletrici (in caso di danno al tessuto muscolare, concentrazioni ematiche di tale enzima aumentano); adesso è prescritto meno frequentemente; si ricorre infatti soprattutto al test della CPK (quando si sospetta un danno ai tessuti muscolari) o alle transaminasi (quando si sospetta un problema epatico); tuttavia, dal momento che in alcuni soggetti affetti da malattie del muscolo scheletrico, le concentrazioni di CPK rimangono nella norma, mentre quelle di aldolasi aumentano, gli specialisti reumatologi li richiedono entrambi.

Valori normali

I valori normali di aldolasi nel sangue (aldolasemia) variano da 0,5 a 3,0 UI/L.

Questo intervallo di normalità è da considerarsi meramente indicativo; si deve infatti sempre ricordare che, nel caso di esami clinici, i valori di riferimento possono variare tra un laboratorio d’analisi e l’altro a seconda dei metodi e dei reagenti utilizzati. È quindi sempre necessario riferirsi agli intervalli di normalità riportati sul referto consegnato dal laboratorio presso il quale si è effettuato il test.

Si deve altresì considerare che lievi scostamenti (sia in basso che in alto) dall’intervallo di normalità possono non aver alcun significato clinico. Ovviamente, uno scostamento particolarmente elevato deve indurre a svolgere ulteriori indagini basate anche sull’eventuale sintomatologia riferita dal paziente.

Aldolasi alta – Cause

Varie possono essere le cause di aldolasi alta. Fra queste si ricordano in particolar modo le seguenti:

  • distrofia muscolare di Duchenne
  • dermatomiosite
  • polimiosite
  • lesioni traumatiche ai muscoli scheletrici
  • infarto cardiaco
  • cancrena
  • tumore allo stomaco
  • tumore al polmone
  • tumore al seno
  • leucemia mieloblastica
  • pancreatite.

Un riscontro di alti livelli di aldolasi nel sangue può essere legato anche all’assunzione di alcuni farmaci, in particolar modo quelli che causano epatotossicità e i farmaci vermicidi (antielmintici).

aldolasi - alta - bassa

Il test dell’aldolasi era soprattutto richiesto in passato nei processi di diagnosi e di monitoraggio di alcune malattie dei muscoli scheletrici (in caso di danno al tessuto muscolare, concentrazioni ematiche di tale enzima aumentano).

Aldolasi bassa – Cause

In genere, bassi valori di aldolasi non hanno rilevanza clinica; talvolta sono riscontrabili in caso di intolleranza al fruttosio.

Preparazione all’esame

È necessario un digiuno di almeno 8-10 ore prima di sottoporsi all’esame dell’aldolasi; come riportato in precedenza, alcuni farmaci possono alterare i valori dell’aldolasemia e di ciò si dovrà tenere conto (il medico potrebbe decidere una temporanea sospensione dell’assunzione). Dal momento che un’attività fisica intensa eseguita di recente può alterare i risultati del test (è probabile un innalzamento dei valori) è opportuno astenersi da allenamenti o altre attività fisiche intense nelle 24-36 ore che precedono l’esame.

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