Gli anticorpi anti transglutaminasi (tTG o tTGA, tissue transglutaminase antibodies) sono anticorpi di classe IgA e IgG diretti contro un enzima denominato transglutaminasi; esistono vari tipi di transglutaminasi, ognuno con funzioni diverse; uno di questi è la transglutaminasi tissutale.
Il dosaggio degli anticorpi anti transglutaminasi è uno dei vari esami che vengono effettuati quando si sospetta che un soggetto sia affetto da celiachia. Nei celiaci, infatti, in caso di esposizione al glutine, l’organismo produce anticorpi antitransglutaminasi di classe IgA e di classe IgG che attaccano l’enzima transglutaminasi tissutale*.
Si tratta di un esame relativamente recente utile nella diagnosi e nel monitoraggio di tale patologia. È un test con una sensibilità prossima al 100% ed è anche altamente specifico (96%). La diagnosi certa di celiachia è solo istologica (occorre cioè effettuare la biopsia intestinale), ma l’introduzione di questo test nella pratica clinica ha di fatto consentito di diagnosticare casi di malattia asintomatici o comunque paucisintomatici (vale a dire con segni e sintomi spesso insignificanti); in effetti; nel caso di riscontro di elevate concentrazioni di anticorpi anti transglutaminasi e di positività al test degli anticorpi anti endomisio, si può evitare di effettuare la biopsia intestinale nei bambini molto piccoli (età <2 anni).
Test degli anticorpi anti transglutaminasi – A cosa serve
Come detto, il test in questione è impiegato nella diagnosi di celiachia; dal momento che il test tende alla negativizzazione nel caso in cui sia stata intrapresa una dieta priva di glutine (attualmente l’unica strategia terapeutica possibile in caso di celiachia), l’esame ha anche utilità nel monitoraggio della malattia.
Attenendosi in modo scrupoloso a una dieta gluten-free, i livelli di anticorpi anti transglutaminasi dovrebbero ridursi drasticamente nel giro di 6-12 settimane.
Quando viene richiesto il test
Il dosaggio degli anticorpi anti transglutaminasi viene richiesto dal medico curante quando sospetta che il paziente sia affetto da celiachia; sono numerosi i sintomi e i segni che possono far sospettare la presenza di tale malattia; fra questi si ricordano:
- dolori nella zona addominale
- diarrea cronica
- perdita di peso
- anemia
- flatulenza
- feci chiare
- dolori ossei e articolari
- disturbi del comportamento
- astenia
- crampi muscolari
- ritardo della crescita (nei soggetti in età pediatrica)
- ulcere nella bocca
- dermatiti
- irregolarità del ciclo mestruale.
Altri test che possono essere associati a quello degli anticorpi anti transglutaminasi sono il test degli anticorpi anti endomisio e quello degli anticorpi sierici anti gliadina.
La certezza diagnostica, come detto, si ottiene effettuando la biopsia della mucosa digiunale (esame che si effettua prelevando un piccolo pezzo di tessuto in un punto nel quale sono evidenti alterazioni della parete intestinale).
Come si effettua l’esame
Il dosaggio degli anticorpi anti transglutaminasi si effettua tramite un prelievo del sangue dalla vena di un braccio. In genere viene richiesto un digiuno di almeno 8 ore prima dell’effettuazione dell’esame.

Il dosaggio degli anticorpi anti transglutaminasi è uno dei vari esami che vengono effettuati quando si sospetta che un soggetto sia affetto da celiachia.
Anticorpi anti transglutaminaasi – Valori normali
I valori di riferimento vengono espressi in UA/ml:
- <5: negativo;
- età <3 anni e UA/ml >5: positivo; e
- età >3 anni e UA/ml fra 5 e 7: borderline;
- età >3 anni e UA/ml >7: positivo.
I dati riportati sopra sono puramente indicativi; si ricorda che gli intervalli di riferimento dell’esame possono essere diversi fra un laboratorio di analisi e l’altro. È quindi sempre necessario riferirsi ai valori indicati nel referto rilasciato dalla struttura presso la quale si è effettuato l’esame.
Positività al test – Cause di valori alti
Si ha positività al test quando i valori oltrepassano la soglia di normalità. Valori alti dei livelli degli anticorpi antitransglutaminasi si riscontrano in caso di celiachia e talvolta anche in caso di dermatite erpetiforme (la cosiddetta celiachia della pelle); in linea generale, più elevati sono i valori di questi anticorpi e più grave risulta essere l’intolleranza al glutine.
Il test non è esente da falsi positivi (sono presenti gli anticorpi, ma il soggetto non è affetto da celiachia); ciò può verificarsi soprattutto in coloro che sono affetti da determinate patologie fra cui rettocolite ulcerosa, morbo di Crohn, malattie infiammatorie intestinali, malattie croniche a carico del fegato, lupus eritematoso sistemico (LES) ecc.
In caso di deficit congenito di IgA e nei pazienti pediatrici molto piccoli l’esame potrebbe risultare falsamente negativo; in questo caso si ricorre alla ricerca degli anticorpi anti transglutaminasi di classe IgG associata al test degli anticorpi anti gliadina deamidata di classe IgG.
L’esame può risultare negativo anche in quei pazienti che, pur non avendo ricevuto una diagnosi di celiachia, stanno seguendo, per altre motivazioni, una dieta gluten-free.
Nei casi dubbi è necessario ricorrere alla biopsia.
* Vale la pena ricordare che, nei soggetti celiaci che vengono esposti alle prolammine (un tipo di proteine) che costituiscono il glutine, le transglutaminasi tissutali favoriscono la modifica di tali proteine; queste vengono riconosciute dal sistema immunitario come “anomale” e l’organismo tenta di difendersi da queste proteine ritenute come dannose innescando una reazione infiammatoria che, con il passare del tempo, nel caso non venga adottato un regime alimentare gluten-free, finirà per danneggiare pesantemente la mucosa dell’intestino riducendo in modo più o meno grave la sua capacità di assorbire i vari nutrienti.