Il test dell’aPTT (Activated Partial Thromboplastin Time, tempo di tromboplastina parziale attivata) è un test di laboratorio che, come il PTT (tempo di tromboplastina parziale) serve a valutare il tempo di coagulazione del sangue; l’aggettivo attivata fa riferimento all’aggiunta nel campione plasmatico di attivatori – come, per esempio, caolino, celite, acido ellagico o inosina – che determinano la massima attivazione del fattore XII (il primo fattore della via intrinseca della coagulazione del sangue, noto anche come fattore di Hageman).
L’attivatore aggiunto al campione consente un’accelerazione del tempo di coagulazione e, quindi, l’intervallo di riferimento del test è meno ampio; ne consegue che l’esame risulta di più facile interpretazione.
Il test aPTT è soprattutto utilizzato nel caso si vogliano rilevare i deficit di alcuni fattori di coagulazione. Il test viene inoltre usato nella monitorizzazione delle terapie a base di eparina (un anticoagulante).
A cosa serve il test
I test aPTT e PTT possono essere richiesti dal medico per varie motivazioni:
- monitorare i pazienti che si sottopongono a terapie con eparina (un anticoagulante)
- per la valutazione di problemi di coagulazione (in eccesso, come nel caso di eventi trombotici, oppure in difetto, come nel caso di sanguinamenti eccessivi e non spiegabili ecc.)
- screening prima di effettuare interventi chirurgici o procedure mediche invasive che possano comportare sanguinamenti (valutazione del rischio emorragico)
- presenza di malattie che possono influenzare la coagulazione come, per esempio, le patologie a carico del fegato
- presenza coagulazione intravascolare disseminata, una condizione patologica in cui si ha un’eccessiva generazione di fibrina e trombina nel circolo sanguigno.
Il test aPTT può anche essere richiesto nel caso in cui il paziente abbia riferito l’insorgenza di sanguinamenti improvvisi o nel caso in cui si siano avuti inappropriati episodi di formazione di coaguli nel sangue.
Il test aPTT può essere utile anche nel caso di donne che stiano sperimentando aborti spontanei ricorrenti.
A seconda dei casi, il test aPTT può essere associato ad altri esami del sangue fra cui il tempo di protrombina (PT), il D-dimero, il Lupus Anticoagulant ecc.
Con il tempo di tromboplastina parziale attivata si possono valutare vari fattori della coagulazione: XII, XI, IX, VIII, X, V, II (protrombina) e I (fibrinogeno), nonché la precallicreina (PK) e il chininogeno ad alto peso molecolare (HMWK).
Con il tempo di protrombina, invece, si valutano i fattori della coagulazione VII, X, V, II e I (fibrinogeno).
Il D-dimero è un test del sangue che risulta molto utile nello studio delle patologie correlate a un’inappropriata coagulazione del sangue (emostasi).
La valutazione dei parametri aPTT, PT e D-dimero aiuta il medico a farsi un’idea su quale tipo di problematica della coagulazione sia presente.
Insieme al tempo di protrombina, il test aPTT è impiegato nel corso del passaggio da una terapia con eparina a una terapia a lungo termine con il warfarin (principio attivo del noto farmaco anticoagulante Coumadin); i due valori vengono monitorati fino a quando la situazione del paziente non risulta del tutto stabile.
Come si effettua il test
Per effettuare il test aPTT è sufficiente sottoporsi a un prelievo di sangue dalla vena di un braccio.
Un prelievo effettuato in modo traumatico o un’agitazione eccessiva del campione potrebbero alterare l’esito del test.

Il test dell’aPTT (Activated Partial Thromboplastin Time, tempo di tromboplastina parziale attivata) è un test di laboratorio che, come il PTT (tempo di tromboplastina parziale) serve a valutare il tempo di coagulazione del sangue.
Valori normali
I valori di riferimento dell’aPTT oscillano fra i 28 e i 40 secondi.
Si deve tenere conto che l’intervallo di normalità sopra riportato è puramente indicativo; i valori di riferimento, infatti, possono variare fra un laboratorio di analisi e l’altro a seconda dei metodi e dei reagenti utilizzati. È quindi sempre opportuno riferirsi ai range di normalità riportati sul referto consegnato dalla struttura sanitaria presso il quale si è effettuato il test.
aPTT alto – Cause
L’aPTT può risultare alto (allungato) per varie cause:
- Afibrinogenemia (assenza completa di fibrinogeno)
- Amiloidosi
- Anticoagulanti (eparina, warfarin)
- CID (coagulazione intravascolare disseminata)
- Deficit di fattori della coagulazione
- Deficit di fibrinogeno (ipofibrinogenemia)
- Deficit di vitamina K
- Distacco intempestivo di placenta (abruptio placentae)
- Emodialisi
- Emofilia A (fattore VIII) e B (fattore X)
- Epatopatie (malattie del fegato)
- Leucemia
- Malattia di Von Willebrand (fattore VIII)
- Malattie autoimmuni (LES, artrite reumatoide, panarterite nodosa)
- Morbo di Gaucher
- Paraproteinemie (plasmocitoma, morbo di Waldenström ecc.)
- Uremia.
Nota – La presenza dell’anticorpo Lupus Anticoagulant allunga il tempo di tromboplastina parziale attivata.
aPTT basso – Cause
Un aPTT basso può essere dovuto alle seguenti cause:
- Coagulazione intravascolare disseminata molto precoce
- Emorragia acuta
- Ipercoagulabilità (trombofilia)
- Tumore in fase avanzata.