Il CA 19-9 (o Antigene Carboidratico 19-9; CA sta per Carbohydrate Antigen; altre forme utilizzate sono è CA 19.9 o CA 19 9) è una proteina che viene prodotta dalle cellule di diversi tipi di tumore, in particolare da quelli gastrointestinali (è nota anche come GICA, ovvero GastroIntestinal Cancer Antigen, antigene del cancro gastrointestinale); in un’elevata percentuale (si va dal 70 al 95%) dei soggetti affetti da tumore al pancreas in stadio avanzato si rilevano alte concentrazioni dell’antigene carboidratico CA 19-9).
Va precisato che concentrazioni ematiche elevate del CA 19-9 non sono esclusive di forme tumorali che interessano l’apparato gastrointestinale, ma possono talvolta essere rilevate anche in altri tipi di neoplasia o malattie (tumore al polmone, tumore alla cistifellea, pancreatite cronica, cirrosi epatica ecc.).
Anche in soggetti sani possono essere rilevate concentrazioni, seppur basse, di CA 19-9.
La scoperta dell’antigene carboidratico 19-9 risale agli anni ’80 del secolo scorso, quando fu rilevato in soggetti affetti da tumore al colon-retto e da tumore al pancreas.
Il dosaggio del CA 19-9 è utilizzato nella tipizzazione iniziale del tumore, nel monitoraggio della malattia e nella valutazione della risposta ai trattamenti intrapresi.
Il rilevamento di questo marcatore tumorale non ha elevato valore diagnostico, è infatti poco specifico e non mancano casi di falsi negativi (per esempio, alcuni soggetti con carcinoma pancreatico non presentano livelli elevati di questo marcatore); è però vero che, una volta diagnosticato un certo tipo di cancro, il CA 19-9 ha un alto valore prognostico dal momento che una rapida diminuzione della sua concentrazione in seguito alla terapia chirurgica è correlata a un alto grado di resezione del tumore attivo; allo stesso modo, un aumento delle concentrazioni dell’antigene nel corso del follow-up post-operatorio correla con una recidiva tumorale o con la presenza di un focolaio metastatico.
CA 19-9 – Perché si misura?
Il CA 19-9 fa parte della vasta categoria dei cosiddetti marker tumorali, ovvero di quelle sostanze di vario tipo (ormoni, proteine ecc.) che possono essere rilevate (nelle urine, nel sangue, nel liquor ecc.) in concentrazioni superiori alla norma in presenza di determinate patologie tumorali. Ricordiamo comunque che se un determinato marcatore è alto non significa che il soggetto sia certamente affetto da tumore; infatti, la concentrazione di un marker tumorale può risultare elevata anche nel caso patologie benigne o particolari condizioni fisiologiche.
Come accennato in precedenza il CA 19-9 viene dosato nella tipizzazione iniziale della neoplasia e, soprattutto nel follow up post-operatorio; viene impiegato soprattutto nel tumore al pancreas, ma può essere richiesto anche nel caso di altre forme tumorali (stomaco, colon-retto, vie biliari ecc.). A seconda dei casi può essere associato al dosaggio di altri marcatori tumorali; per esempio, nel caso di tumore al colon retto, oltre al CA 19-9 viene generalmente richiesto anche il CEA, l’antigene carcino embrionario. Altri esami che potrebbero essere richiesti sono quelli di funzionalità epatica, il dosaggio della bilirubina ecc.
Per quanto l’antigene carboidratico 19-9 abbia una certa attendibilità nella valutazione dell’estensione di una neoplasia, non mancano casi in cui in soggetti affetti da carcinoma pancreatico non si rilevano elevate concentrazioni di tale marcatore.
Riassumendo; il dosaggio dell’antigene carboidratico è impiegato in particolare per tre motivazioni:
- aiuto nella diagnosi differenziale fra carcinoma pancreatico e altre condizioni patologiche (per esempio, una pancreatite cronica)
- valutazione della risposta al trattamento intrapreso per un determinato tumore (in particolare il tumore al pancreas)
- monitoraggio della situazione post-operatoria (un incremento dei livelli dell’antigene dopo una resezione del tumore può essere indice di una recidiva tumorale o della presenza di metastasi).
Quindi, il test ha una sua importanza (un suo incremento può rilevare con diversi mesi di anticipo il riscontro strumentale di una recidiva strumentale), ma non va eccessivamente sopravvalutato in quanto è poco specifico e relativamente sensibile.
Il test può rivelarsi utile nello screening dei pazienti affetti da colangite sclerosante e nella diagnosi precoce di colangiocarcinoma, una neoplasia maligna che origina all’interno del fegato.

Il CA 19-9 fa parte della vasta categoria dei cosiddetti marker tumorali
Valori normali
La valutazione delle concentrazioni ematiche di CA 19-9 richiede un prelievo di sangue dalla vena di un braccio; è consigliabile essere a digiuni da almeno 8 ore prima del prelievo. I valori normali dell’antigene carboidratico 19-9 sono inferiori a 40 U/mL.
Un valore di CA 19-9 superiore a 100 U/mL sono fortemente suggestivi della presenza di un tumore al pancreas. Ovviamente, la diagnosi certa richiede l’esecuzione di esami strumentali vista la bassa specificità del dosaggio dell’antigene carboidratico.
CA 19-9 alto – Cause
Un CA 19-9 alto può essere dovuto a diverse condizioni patologiche, tumorali e no:
- tumore al pancreas
- tumore all’intestino
- tumore al colon-retto
- tumore ai polmoni
- tumore alla cistifellea
- tumore alle vie biliari
- fibrosi cistica
- malattie del fegato (colangiocarcinoma, cirrosi epatica, epatite ecc.)
- tumori ovarici
- tumore al seno
- tumore all’utero
- iperbilirubinemia
- ecc.
Bassi livelli di antigene carboidratico 19-9 possono essere presenti anche in soggetti perfettamente sani.