La calciuria è un esame di laboratorio che serve a misurare la concentrazione di calcio escreto con le urine. Più comunemente si indica questo esame con l’espressione calcio nelle urine.
La calciuria è un esame spesso associato ad altri test di laboratorio e può essere richiesto dal medico curante per varie motivazioni: screening generale nonché diagnosi o monitoraggio di malattie dovute ad alterazione del metabolismo del calcio che, ricordiamo è regolato da paratormone, calcitonina e calcitriolo (tre ormoni; il calcitriolo è la forma attiva della vitamina D.).
Calciuria – A cosa serve l’esame
Il dosaggio della calciuria può talvolta essere inserito dal medico curante nella lista di esami da eseguire per uno screening generale, ma più comunemente è utilizzata nel caso in cui si sospettino eventuali problemi a carico delle ghiandole paratiroidee oppure si sospettino problemi renali (per esempio, nel caso in cui il paziente abbia riferito l’escrezione di piccoli calcoli oppure segni o sintomi che possano far sospettare la presenza di calcolosi renale come, per esempio, dolore piuttosto intenso alla schiena che tende a progredire verso la zona addominale, presenza di sangue nelle urine ecc.).
Se si sospetta un problema a carico dei reni, oltre alla calciuria può essere utile richiedere test come, per esempio, paratormone, vitamina D, clearance della creatinina, albuminemia, fosforemia, calcemia, magnesiemia ecc.
Come si esegue il test
I livelli di calciuria possono essere rilevati o su un campione di urina raccolto estemporaneamente oppure, più frequentemente, sul campione delle urine emesse nelle 24 ore.
La raccolta delle urine delle 24 ore inizia al mattino; il primo mitto mattutino va escluso dalla raccolta delle 24 ore; una volta svuotata completamente la vescica si prenda nota dell’ora; si iniziano infatti a conteggiare le 24 ore a partire da questo momento. Per approfondire si veda la scheda specifica: Raccolta delle urine nelle 24 ore.
Valori di riferimento
È ritenuto come valore normale un livello di calciuria <4 mg per kg di peso nelle 24 ore; mediamente, nel caso di soggetti di sesso femminile, i valori normali oscillano fra i 100 e i 250 mg/24 h, mentre nel caso di soggetti di sesso maschile, il range di normalità va da 100 a 300 mg/24 h.
Si deve anche tenere conto dell’influenza che il regime alimentare seguito può avere sui livelli di calcio nelle urine; coloro che seguono un regime alimentare a basso apporto di calcio hanno valori generalmente inferiori ai 150 mg/24 h; nel caso di un regime alimentare a medio apporto di calcio, i valori normali oscillano fra i 100 e i 250 mg/24 h, mentre in coloro che seguono una dieta ricca di calcio i valori variano fra i 250 e i 300 mg/24 h.
I livelli di normalità sopra riportati sono da considerarsi indicativi; nel caso di esami clinici, infatti, i valori di riferimento possono risultare diversi fra un laboratorio di analisi e l’altro; le differenze possono essere dovute a diversi fattori tra cui i metodi e i reagenti utilizzati. È sempre necessario, quindi, fare riferimento ai range di normalità riportati sul referto rilasciato dal laboratorio presso cui si è effettuato l’esame.
Calciuria alta (ipercalciuria) – Cause principali
Nel caso in cui si superino i valori superino i livelli di normalità si parla di ipercalciuria (meno tecnicamente, calciuria alta).
La calciuria alta può avere varie cause fra cui in particolare si ricordano:
- iperparatiroidismo (una condizione patologica che si verifica quando le ghiandole paratiroidi producono una quantità eccessiva di paratormone; in genere è correlata alla presenza di una neoplasia benigna)
- ipertiroidismo (eccessiva funzionalità della tiroide con conseguente eccessiva produzione di ormoni tiroidei)
- eccessiva assunzione di vitamina D (tramite l’alimentazione o, più facilmente, attraverso integratori)
- eccessiva assunzione di cibi ricchi di calcio
- regime alimentare iperproteico
- insufficienza renale
- assunzione di diuretici dell’ansa (per esempio, furosemide, acido etacrinico, torasemide e bumetanide)
- assunzione di farmaci a base di levotiroxina (un ormone normalmente prodotto dalla tiroide)
- farmaci antiacidi a base di calcio
- sarcoidosi
- disidratazione
- tumori maligni con metastasi ossee (un classico caso è quello dei tumori polmonari)
- fratture ossee
- morbo di Paget.
Anche nei soggetti costretti a forzate immobilizzazioni prolungate è possibile il riscontro di calciuria alta.

I livelli di calciuria possono essere rilevati o su un campione di urina raccolto estemporaneamente oppure, più frequentemente, sul campione delle urine emesse nelle 24 ore.
Calciuria bassa (ipocalciuria) – Cause principali
Quando i livelli di calciuria risultano inferiori ai limiti di normalità si parla di ipocalciuria o, più semplicemente di calciuria bassa.
Le cause di questa condizione possono essere varie; tra le principali si ricordano:
- ipoparatiroidismo (condizione patologica caratterizzata dal fatto che le ghiandole paratiroidi non producono quantità di sufficienti di ormone paratiroideo)
- malattie da malassorbimento (dicitura generica con la quale si indicano tutte quelle malattie caratterizzate da una riduzione della capacità di assorbire i vari nutrienti contenuti nei cibi)
- carenza di vitamina D
- assunzione di farmaci diuretici tiazidici (i diuretici più utilizzati nel trattamento della pressione alta)
- assunzione di farmaci a base di sali di litio
- malattie epatiche
- pancreatite
- scarsa assunzione di calcio con la dieta, soprattutto nei periodi di maggior fabbisogno (età dello sviluppo, gravidanza, allattamento).