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Clisma opaco

Il clisma opaco è un’indagine radiologica contrastografica (che utilizza cioè un mezzo di contrasto) che serve a esaminare il colon e il retto.

Diversi sono i motivi che possono indurre il medico a richiedere l’esecuzione di tale esame; fra questi il sospetto di un’alterazione a carico di retto e colon oppure la comparsa improvvisa di stipsi ostinata (talvolta alternata a episodi di diarrea).

Grazie al clisma opaco si è in grado di evidenziare la presenza di diverticoli, tumori, polipi, ulcerazioni, stenosi ecc.

Va precisato che, da diversi anni, il ricorso a questa procedura diagnostica è stato ridimensionato dall’utilizzo, sempre più frequente, della colonscopia, una procedura diagnostica endoscopica che, pur essendo decisamente più invasiva, ha dalla sua il grande vantaggio di non utilizzare radiazioni ionizzanti.

 

Clisma opaco a doppio contrasto

Esistono due tecniche principali di clisma opaco:

  • convenzionale
  • a doppio contrasto.

A prescindere dalla tecnica utilizzata, l’esecuzione dell’esame richiede l’introduzione di un mezzo di contrasto radioopaco (di norma si utilizza il solfato di bario, circa 600-700 cc); il mezzo di contrasto serve a rendere visibili dei dettagli che, in sua assenza, non risulterebbero apprezzabili all’esame.

Il mezzo di contrasto viene rilasciato attraverso un tubicino lubrificato che viene inserito nel retto; per rendere più semplice l’operazione, si insuffla dell’aria in un piccolo palloncino che si trova sulla punta di una sonda; ciò favorirà la ritenzione del mezzo di contrasto all’interno della zona da esplorare. L’introduzione della sonda è però preceduta da una radiografica che serve a verificare che il colon sia pulito.

Nel corso delle varie operazioni, è inevitabile lo stimolo all’evacuazione, stimolo che in alcuni casi è particolarmente intenso; è però necessario che il soggetto lo controlli fino a quando l’agente di contrasto non ha opacizzato le zone da controllare. Una volta ottenuto il via libera dall’operatore, è possibile evacuare la soluzione.

A questo punto vengono effettuate diverse radiografie e la persona, nel corso dell’esame, deve più volte cambiare posizione.

Nel clisma opaco a doppio contrasto, una volta che il soggetto ha evacuato la soluzione baritata, viene insufflata del colon una certa quantità di aria; lo scopo di questa manovra è quello di favorire la distensione delle pareti così da ottenere immagini ancor più definite che possano mettere in evidenza alterazioni minime. In alcuni casi, sia per facilitare la distensione delle pareti, sia per rendere meno fastidiosa la procedura, si somministrano farmaci ad azione antispastica.

A motivo della superiore della qualità delle immagini, il clisma opaco a doppio contrasto è generalmente preferito alla procedura convenzionale.

clisma opaco

Il clisma opaco è un’indagine radiologica contrastografica (che utilizza cioè un mezzo di contrasto) che serve a esaminare il colon e il retto.

A seconda delle condizioni di salute della persona e della sua collaborazione, la durata dell’esame può andare dai 25 ai 40 minuti circa; si tratta di un’indagine diagnostica che non richiede anestesia o sedazione né, tantomeno, un ricovero nella struttura ospedaliera.

Di norma, il clisma opaco è una procedura diagnostica che viene ben tollerata, anche se per alcuni risulta piuttosto fastidiosa.

Controindicazioni all’esame ed eventuali problemi successivi

L’esecuzione del clisma opaco è controindicata nel caso siano presenti una diverticolite acuta, diverticolosi oppure una peritonite. L’esame non deve nemmeno essere effettuato nel caso di perforazione intestinale.

Una controindicazione assoluta al clisma opaco è rappresentata dalla gravidanza.

I cardiopatici e coloro che sono affetti da diabete e glaucoma, nonché coloro che soffrono di allergie dovrebbero informare dettagliatamente il personale medico prima di sottoporsi all’esame.

Nel corso dell’esame non sono infrequenti sanguinamenti di lieve entità, più frequenti in coloro che soffrono di emorroidi.

In alcune persone, i farmaci a volte prescritti possono causare alcuni transitori problemi di vista per cui è sempre consigliabile, una volta effettuato l’esame, evitare di mettersi alla guida di un’autovettura.

È considerato normale, nella giornata, il persistere di un senso di fastidio o di pienezza; questi problemi si risolvono nel giro di alcune ore.

Non deve allarmare il colorito biancastro delle feci che si noterà per alcune evacuazioni successive all’esecuzione del clisma opaco; si tratta soltanto di una conseguenza dell’ingestione di solfato di bario; quest’ultimo inoltre potrà indurre stitichezza per alcuni giorni.

Clisma opaco – Preparazione

La preparazione al clisma opaco consiste essenzialmente in una dieta ad hoc; a questo proposito rimandiamo al nostro articolo specifico il nostro articolo specifico (Dieta per il clisma opaco); qui ci limitiamo a ricordare che tale preparazione è fondamentale affinché le risposte dell’esame siano il più accurate possibile; lo scopo è quello di eliminare il più possibile i residui fecali solidi e quelli liquidi, che potrebbero in parte impedire una corretta osservazione dell’intestino crasso.

Il clisma opaco è doloroso?

In sé il clisma opaco non è un test doloroso, ma, sicuramente, l’introduzione della sonda rettale (e del liquido baritato) può essere piuttosto fastidiosa; in alcuni casi comunque, l’inevitabile introduzione di aria può causare dolori addominali, anche importanti nei soggetti più sensibili.

 

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