L’esame impedenzometrico (talvolta detto semplicemente impedenzometria) è un esame che viene effettuato generalmente da uno specialista in otorinolaringoiatria, da un audiologo oppure da un tecnico di audiometria; grazie a esame si possono ottenere importanti informazioni relative allo stato di salute dell’orecchio medio, alle sue funzionalità e ai riflessi endotimpanici.
L’esame impedenzometrico è una procedura non invasiva e non dolorosa che può essere sfruttata sia per i bambini che per gli adulti; non richiede una particolare preparazione e ha una durata non particolarmente lunga (circa 15 minuti); va ricordato però che non può essere effettuato nel caso in cui sia presente una perforazione del timpano, se è presente un tappo di cerume che ostruisce il condotto uditivo o se il paziente è affetto da una forma acuta di otite.
A cosa serve l’esame impedenzometrico?
L’esame impedenzometrico, che molto spesso viene associato a un esame audiometrico (e talvolta ad altri esami), è una procedura che serve a fornire informazioni sullo stato di salute delle orecchie. Grazie a esso è possibile effettuare un’accurata analisi dell’elasticità (o della rigidità) del timpano e della catena degli ossicini; l’esame fornisce inoltre informazioni relative al riflesso stapediale la cui funzione è quella di proteggere l’orecchio dai suoni troppo forti; praticamente, l’esame impedenzometrico misura la cedevolezza del sistema timpano-ossiculare in rapporto a una pressione che viene esercitata sulla membrana timpanica.
Grazie all’esame impedenzometrico, l’otorinolaringoiatra è in grado di distinguere le ipoacusie trasmissive da quelle neurosensoriali nonché di valutare le funzionalità delle tube di Eustachio.
È di notevole utilità nella diagnosi di disfunzione tubarica e di otosclerosi e serve anche a monitorare l’andamento di una terapia assegnata in precedenza.
Con l’esame impedenzometrico, inoltre, è possibile valutare la presenza o no del riflesso stapediale, vale a dire che si può stabilire se il muscolo stapedio (muscolo molto piccolo presente nell’orecchio medio) si contrae nel caso di suoni di elevata intensità; di norma, nel caso di una lesione trasmissiva, il riflesso stapediale è assente. La verifica della presenza o no del riflesso stapediale è utile nella diagnosi di alcune malattie che interessano l’orecchio e può servire a distinguere i vari tipi di ipoacusia.

L’esame impenziometrico è generalmente preceduto da una visita otoscopica
I risultati dell’esame
L’esame impedenzometrico può dare diversi risultati che vengono identificate con delle lettere:
Tipo A – L’esame è nella norma; il sistema trasmissivo funziona in modo corretto.
Tipo As – L’esame mostra una riduzione della mobilità del sistema trasmissivo (come si verifica, per esempio, nel caso di timpanosclerosi)
Tipo Ad – L’esame indica che la mobilità del sistema trasmissivo è eccessiva; in genere questo risultato si ha nel caso in cui la membrana timpanica sia flaccida, cosa che può verificarsi nel caso di un distacco della catena degli ossicini oppure nell’evenienza di una parziale atrofia della membrana timpanica.
Tipo B – Si tratta di un risultato che si riscontra tipicamente nel caso di otite media catarrale; la mobilità del sistema trasmissivo è praticamente azzerata.
Tipo C – Questo risultato indica che la pressione all’interno della cassa timpanica è negativa; è indice di una membrana timpanica retratta e segnala la presenza di una disfunzione tubarica come accade, per esempio, nel caso di un versamento sieroso.
Esame impedenzometrico: il costo
Il costo varia a seconda delle strutture; generalmente si aggira sui 25-30 euro; maggiori spese dovranno essere sostenute se viene effettuato in associazione con altri esami.