Il fattore reumatoide (spesso indicato con gli acronimi FR o, all’inglese, RF) è un anticorpo, spesso appartenente alla classe delle immunoglobuline M (IgM), diretto contro anticorpi della classe Ig-G (immunoglobuline G o gammaglobuline); è quindi quello che viene definito come auto-anticorpo. Viene sintetizzato dalle plasmacellule del tessuto sinoviale e dei linfonodi.
A voler essere del tutto precisi, più che di fattore reumatoide si dovrebbe parlare di fattori reumatoidi; oltre a quelli IgM, infatti, esistono quelli IgG e IgA.
Il fattore reumatoide viene spesso riscontrato nei pazienti che sono affetti da patologie caratterizzate da un’alterazione del sistema immunitario (per esempio, le malattie autoimmuni) quali sindrome di Sjögren, poliartrite nodosa, lupus eritematoso sistemico (LES) ecc. In particolar modo lo si riscontra nei soggetti colpita da artrite reumatoide, una grave patologia infiammatoria cronica, autoimmune sistemica (è la più frequente patologia di questo tipo).
Il fattore reumatoide e il suo antigene formano degli immunocomplessi che circolano nel sangue stimolando il rilascio, da parte dei tessuti, di mediatori flogistici; ne conseguono rilevanti reazioni infiammatorie anche a livello delle articolazioni.
Il Reuma Test (RA-Test)
A tutt’oggi, il ruolo biologico del fattore reumatoide non è stato del tutto chiarito; ciononostante la sua presenza in circolo rappresenta senza ombra di dubbio alcuno, un utile indicatore di infiammazione e di attività autoimmunitaria.
Il fattore reumatoide viene misurato con il cosiddetto Reuma Test o RA-Test; l’esame serve a rilevare a misurare la quantità di FR che si trova nel circolo sanguigno.

Il test per il fattore reumatoide viene molte volte richiesto insieme ad altri test che risultano importanti per la diagnosi di numerose malattie autoimmuni
Il test è di notevole importanza nella diagnosi di artrite reumatoide (anche se non lo si può considerare un marker specifico); la presenza, infatti, di alti livelli di questo auto-anticorpo in soggetti che riferiscono segni e sintomi caratteristici della malattia, indica che vi sono alte probabilità che il paziente sia affetto dalla patologia in questione. Molto spesso, maggiori sono i livelli in circolo, più grave è la patologia e peggiore è la prognosi.
Va per correttezza precisato che un risultato negativo non permette, di per sé, di escludere la presenza di artrite reumatoide; se è infatti vero che nell’80% circa dei casi di artrite reumatoide, il test risulta positivo, nel 20% dei casi i livelli sono bassissimi o addirittura non rilevabili.
Il fattore reumatoide risulta positivo anche nel 60-70% dei casi di sindrome di Sjögren.
Va poi considerato che nell’1-5% dei casi, il fattore reumatoide viene rilevato in soggetti del tutto sani.
L’anticorpo può anche essere rilevato in soggetti affetti da patologie non autoimmuni (epatite, mononucleosi, leucemia ecc.), ma non viene utilizzato per la loro diagnosi.
Il test è spesso richiesto insieme ad altri esami che risultano importanti per la diagnosi di numerose malattie autoimmuni; fra questi esami vanno soprattutto ricordati quelli relativi ad anticorpi anti-nucleo (ANA), proteina C reattiva (PCR), velocità di eritrosedimentazione (VES), anticorpi anti citrullina (detti anche anticorpi anti-CCP, anticorpi anti peptide ciclico citrullinato o ACPA) ed esame emocromocitometrico completo (emocromo).
Valori di riferimento del fattore reumatoide
I valori di riferimento del test per l’FR sono i seguenti:
- <20 U.I./ml (indagine qualitativa, indica la presenza del fattore reumatoide)
- <1:40 (indagine quantitativa successiva, indica il titolo, ossia la quantità di fattori reumatoidi presenti nel siero).
Va precisato per correttezza che i valori di riferimento possono risultare diversi a seconda del laboratorio che effettua gli esami.
Per l’effettuazione del test, il paziente deve sottoporsi a un prelievo di sangue dal braccio; non è richiesta una preparazione particolare, ma molti laboratori consigliano un digiuno di 8 ore prima del prelievo.
È opportuno informare il medico qualora si stiano assumendo farmaci immunosoppressivi o corticosteroidi perché tali medicinali possono causare alterazioni nei risultati.
Fattore reumatoide alto
Valori superiori a quelli di riferimento (fattore reumatoide alto) pongono il sospetto di patologia autoimmune.