La ferritina è una proteina la cui funzione primaria è quella di accumulare il ferro a livello intracellulare così da consentire all’organismo di utilizzarlo rapidamente in caso di bisogno; l’organismo cioè ricorre alla ferritina nel momento in cui, per i più svariati motivi, c’è la necessità di ripristinare i corretti livelli di ferro circolante; quando i livelli di ferro si abbassano, quindi, l’organismo utilizza le riserve contenute nella ferritina; questa proteina ha un peso molecolare di 450.000 dalton; è presente in tutti gli esseri viventi (dai microrganismi all’uomo) e in tutte le cellule; è in grado di contenere fino a 4.500 atomi di ferro.
Una piccola quota di ferritina è presente anche a livello ematico (ferritinemia); tale quota, di norma, è proporzionale alla concentrazione di ferritina a livello dei tessuti dell’organismo (è presente in particolar modo nel fegato, nella milza e nei muscoli, ma non solo); la ferritinemia di conseguenza riflette le riserve di ferro a disposizione dell’organismo. Livelli anormali di ferritinemia possono essere indicativi della presenza di una condizione patologica più o meno grave.
A cosa serve il test della ferritinemia
Il dosaggio dei livelli di ferritina nel sangue serve per verificare quale sia l’entità di ferro a disposizione dell’organismo.
Al test della ferritinemia si associano quello della sideremia (quantitativo di ferro, non legato all’emoglobina, presente nel sangue) e quello della transferrinemia (livelli nel sangue di transferrina, proteina la cui funzione principale è quella di legare e trasportare il ferro all’interno dell’organismo); questi esami sono generalmente prescritti quando si sospetta la presenza eccessiva di ferro (per esempio a causa di una malattia o di un eccessivo introito di tale metallo con la dieta) e nel caso si siano rilevati bassi valori di ematocrito ed emoglobina (i livelli di ferritina possono consentire una precoce diagnosi di anemia da carenza di ferro).
Per effettuare il test della ferritina è sufficiente effettuare un prelievo di sangue dalla vena di un braccio. In genere si richiede un digiuno di almeno 8 ore prima del prelievo.
Valori normali
I valori di ferritina nel sangue variano normalmente fra 20 a 300 ng/ml negli uomini, fra 12 a 150 ng/ml nelle donne.
Nei neonati i valori variano fra 25 a 200 ng/ml, durante il primo mese di vita fra 200 e 600 ng/ml.
Si deve comunque tenere conto che i valori normali di riferimento possono variare fra un laboratorio e l’altro e quindi è necessario fare sempre riferimento ai valori riportati sul referto consegnato dalla struttura sanitaria presso la quale si è effettuato il prelievo di sangue.
Ferritina alta – Cause
Alti livelli di ferritina nel sangue (iperferritinemia) possono avere varie cause fra le quali si ricordano principalmente:
- Alcolismo senza cirrosi
- Anemie emolitiche croniche
- Artrite reumatoide
- Emocromatosi
- Emosiderosi
- Epatopatie (per esempio, epatite acuta o cronica)
- Farmaci o integratori (eccessiva assunzione di ferro)
- Infezioni
- Leucemie
- Lupus eritematoso sistemico (LES)
- Morbo di Hodgkin
- Neuroblastoma
- Sindrome metabolica
- Trasfusioni
- Tumori maligni (fegato, pancreas, polmoni, rene, seno)
Ferritina bassa – Cause
Fra le cause di ferritina bassa (ipoferritinemia) si ricordano:
- Anemia sideropenica
- Anemia emolitica cronica
- Carenza di acido ascorbico (vitamina C)
- Carenze nutrizionali
- Deficit di introduzione di ferro
- Malattie che causano malassorbimento (per esempio la celiachia)
- Emorragie
- Gravidanza.
Ferritina bassa in gravidanza – Va precisato che nelle donne in gravidanza, la rilevazione di ferritina bassa è un evento di frequente riscontro; nelle donne in stato interessante, infatti, i livelli di ferritina si riducono a causa delle aumentate necessità del feto; è questo motivo il motivo per cui la ferritina è uno dei tanti parametri ematici monitorati nelle donne che aspettano un figlio (vedasi Esami in gravidanza), in particolar modo nel periodo compreso fra la 28esima alla 32esmia settimana di gestazione.
La ferritina bassa in gravidanza rappresenta spesso il primo segnale di una possibile carenza di ferro, problematica decisamente frequente nelle donne in stato interessante, ma che deve essere trattata perché può causare ad anemia sideropenica, condizione patologica che può risultare dannosa sia per la madre che e per il feto. Per approfondire si veda l’articolo Ferritina bassa in gravidanza.

Una piccola quota di ferritina è presente a livello ematico (ferritinemia); tale quota, di norma, è proporzionale alla concentrazione di ferritina a livello dei tessuti dell’organismo (è presente in particolar modo nel fegato, nella milza e nei muscoli, ma non solo)
Ferritina alta – Cosa fare
Nel caso di ferritina alta, a giudizio del curante, si potrà ricorrere a cure specifiche che essenzialmente sono di due tipi: flebotomia terapeutica e farmaci ferro-chelanti.
La flebotomia terapeutica (volgarmente si parla di salasso) consiste nella rimozione di un certo quantitativo di sangue dall’organismo (circa 400 ml); ciò determina una riduzione della sideremia e, conseguentemente, anche della ferritinemia.
Ai farmaci ferro-chelanti si ricorre quando la via della flebotomia terapeutica non è percorribile; si tratta di sostanze che consentono di rimuovere il ferro per via urinaria.
Sarà altresì prescritta una dieta a basso contenuto di ferro.
Ferritina bassa – Cosa fare
Se i livelli di ferritina sono bassi, ma l’anemia non è conclamata, in genere si ricorre a una dieta che comprenda alimenti molto ricchi di ferro associati ad alimenti ad alto contenuto di vitamina C (per facilitare l’assorbimento del minerale).
Se i livelli di ferritina sono particolarmente bassi è probabile che il medico ordini l’assunzione di farmaci o integratori a base di ferro, eventualmente associandoli a integratori di vitamina C.
Valori di riferimento
I valori variano normalmente fra 20 a 300 ng/ml negli uomini, fra 12 a 150 ng/ml nelle donne. Nei neonati i valori variano fra 25 a 200 ng/ml, durante il primo mese di vita fra 200 e 600 ng/ml.