Cosa significa formula leucocitaria invertita? Con tale espressione si fa riferimento al fatto che, rispetto al totale dei leucociti (globuli bianchi), la percentuale relativa ai granulociti neutrofili (leucociti particolarmente attivi contro le infezioni di origine batterica e fungina) è inferiore a quella dei linfociti (autori della risposta immunologica attiva). L’inversione della formula leucocitaria può essere riscontrata verificando i dati riportati sull’esame emocromocitometrico (più noto come emocromo), l’esame di laboratorio forse più noto e più prescritto in assoluto, grazie al quale si valutano le quantità dei principali costituenti cellulari del sangue (globuli bianchi, globuli rossi e piastrine), i livelli di ematocrito ed emoglobina, i vari indici corpuscolari e molti altri parametri relativi al sangue.
Innanzitutto ricordiamo che la formula leucocitaria (o conteggio differenziale dei leucociti) è un esame di laboratorio dal quale è possibile verificare la quantità totale di leucociti presente in un mm3 di sangue; il referto fornisce sia il numero assoluto, sia la percentuale dei vari sottotipi di globuli bianchi. Per esempio, a livello percentuale, i valori di riferimento delle varie componenti, rispetto al totale dei leucociti, sono le seguenti:
- basofili: fra lo 0,1 e il 2%
- eosinofili: fra l’1 e il 6%
- monociti: fra il 2 e il 8%
- linfociti: il 20 e il 50%
- neutrofili: fra il 40 e il 75%
I dati relativi a queste componenti sono molto importanti perché, eventuali loro variazioni in aumento o in diminuzione, possono facilitare il processo diagnostico relativo a molte malattie.

La formula leucocitaria (o conteggio differenziale dei leucociti) è un esame di laboratorio dal quale è possibile verificare la quantità totale di leucociti presente in un millimetro cubo di sangue
Quando si ha inversione della formula leucocitaria, si è verificata una situazione per cui la percentuale dei neutrofili e quella dei linfociti si sono rispettivamente abbassata e alzata fino ad arrivare all’inversione del rapporto; in altri termini, ci sono in circolo più linfociti che neutrofili, cosa che di norma non si verifica. Ricordiamo che le alterazioni quantitative ai leucociti vengono definite nel seguente modo (sono indicati le condizioni di aumento/diminuzione):
- basofilia/basofilopenia
- eosinofilia/eosinofilopenia
- monocitosi/monocitopenia
- linfocitosi/linfocitopenia
- neutrofilia/neutropenia.
Va anche precisato che l’aumento di una tipologia di leucociti può essere assoluto o relativo; nel primo caso si ha un aumento numerico reale per tale tipologia cellulare, mentre nel secondo caso l’aumento è solo percentuale a causa di una riduzione numerica di un’altra tipologia cellulare. L’esame della formula leucocitaria può essere effettuato tramite un prelievo di sangue venoso; il digiuno non è teoricamente necessario, a meno che non siano richiesti parametri di laboratorio per i quali sia indispensabile l’astensione dal cibo affinché i risultati non siano falsati (il classico caso è rappresentato dalla glicemia); va però ricordato che sarebbe comunque più opportuno presentarsi a digiuno e in condizioni di riposo perché gli stress fisici di una certa importanza possono influenzare i risultati.
Formula leucocitaria invertita – Cause
Le cause di formula leucocitaria invertita sono molteplici; fra le più comuni si possono indicare le seguenti:
- infezioni virali
- immunodeficienza acquisita o congenita
- malattie autoimmuni (artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico ecc.)
- leucemie, linfomi, tumori del sangue in generale
- trattamenti con farmaci chemioterapici.
Fra tutte queste cause, quelle che più frequentemente sono alla base di una formula leucocitaria invertita sono le infezioni virali, in particolar modo l’infezione da citomegalovirus e quelle causate dal virus Epstein-Barr (il virus che causa la mononucleosi infettiva). Anche la pitiriasi rosea di Gibert può essere causa di formula leucocitaria invertita; l’eziologia di questa malattia è attualmente sconosciuta, ma si è portati a ritenere che possa essere virale; gli agenti eziologici sospettati sono gli herpesvirus HHV-6 e HHV-7, gli stessi che sono all’origine della sesta malattia,
Va anche precisato che, in vari casi, l’inversione della formula è presente fin dalla nascita e non ha alcuna motivazione patologica. Talvolta, inoltre, il soggetto non avverte alcun sintomo e, in questo caso, il medico può consigliare di ripetere l’esame dopo che saranno trascorse 3-4 settimane per effettuare una nuova valutazione.
Formula leucocitaria invertita – Sintomi
La formula leucocitaria invertita, in sé, non comporta sintomi particolari (quando poi la condizione è costituzionale è del tutto asintomatica); ciò che invece dà luogo a sintomi e segni di vario tipo sono le condizioni patologiche che l’hanno determinata; per esempio, dal momento che le principali cause di formula leucocitaria invertita sono le infezioni virali, nella gran parte dei casi si avranno:
- sensazione di malessere generale
- perdita dell’appetito
- perdita di peso
- febbre o febbricola
- dolori articolari
- debolezza più o meno marcata
- nausea
- vomito.
Se invece l’inversione della formula leucocitaria è legata ad altre cause, si avranno i sintomi e i segni caratteristici delle malattie sottostanti (malattie autoimmuni, tumori del sangue ecc.).
Formula leucocitaria invertita – Cura
Nella gran parte dei casi (in particolar modo se la causa è ascrivibile a infezioni virali) la formula leucocitaria invertita è una situazione temporanea e il quadro ritorna alla normalità nel giro di poco tempo senza che siano necessarie particolari cure mediche, se non quelle relative alla riduzione dei sintomi (terapia sintomatica); se, invece, alla base dell’inversione di formula vi sono patologie quali tumori o patologie autoimmuni è necessario intervenire il più rapidamente possibile ricorrendo a terapie mirate.