Holter pressorio è una terminologia impropria che viene utilizzata per definire una particolare tecnica diagnostica: il monitoraggio pressorio delle 24 ore (ABPM, Ambulatory Blood Pressure Monitoring, monitoraggio ambulatoriale della pressione arteriosa); nella pratica comune, infatti,
il termine Holter viene attribuito a molte di quelle metodiche che prevedono un monitoraggio prolungato di una funzione organica (Holter cardiaco, EEG Holter ecc.)
L’Holter pressorio è un test che trova indicazione nella valutazione della reale consistenza dell’ipertensione arteriosa (pressione alta) nella valutazione dell’efficacia della terapia anti-ipertensiva.
Holter pressorio – Come funziona
L’Holter pressorio è una tecnica incruenta che permette di misurare sia la pressione arteriosa che la frequenza cardiaca; i dati che vengono ottenuti con questa tecnica diagnostica vengono elaborati da particolari programmi statistici che mostrano i valori medi della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca; si avranno valori medi per ogni ora e i valori medi delle ore diurne e quelle notturne. Generalmente le misurazioni che vengono effettuate avvengono ogni 15 minuti durante le ore diurne e ogni 20 minuti durante le ore della notte.
Il soggetto sottoposto a Holter pressorio non deve sottostare a particolari restrizioni, né farmacologiche né fisiche; deve cioè svolgere normalmente le proprie attività quotidiane. Devono però essere annotati alcuni dati quali l’ora del risveglio, ora in cui si corica, orari di assunzione dell’eventuale terapia anti-pressoria e ovviamente la comparsa di particolari disturbi.
Nei soggetti normotesi si ha un ritmo circadiano della pressione arteriosa; si ha generalmente un calo notturno che il cui apice viene raggiunto verso le quattro del mattino; poi si ha una graduale risalita dei valori che diventa più marcata nel momento in cui il soggetto si risveglia; la riduzione di valori durante le ore di sonno è di circa il 10% (o comunque almeno di 10 mmHg per quanto riguarda la pressione sistolica e di 5 mmHg relativamente alla pressione diastolica). I soggetti che non riportano tali differenze giorno-notte vengono definiti non-dippers.
Va ricordato che l’osservazione di variabilità nei valori pressori è un fatto del tutto normale; alcune di queste variazioni sono di piccola entità e durano per brevi periodi mentre altre possono essere anche molto marcate (anche 60-70 mmHg) e possono anche durare molto a lungo; il contributo più importante alla variabilità pressoria è dato da diversi fattori legati (attività fisica, situazioni di stress, ansia, emozione, fumo di sigaretta ecc.); lo stesso rilevamento dei valori pressori può provocare un loro rialzo. Alcuni aumenti pressori però non sono legati a nessun evento scatenante.
Nei soggetti affetti da ipertensione arteriosa la variabilità pressoria è superiore a quella del soggetto normoteso.
Quando serve?
È stato riscontrato, da diversi studi effettuati su soggetti affetti da ipertensione arteriosa, che i valori ottenuti con Holter pressorio sono inferiori a quelli che vengono riscontrati clinicamente; a valori di Holter pressorio medi di 125/80 corrispondeva una pressione rilevata clinicamente di 140/90; esiste pertanto il rischio, con l’Holter pressorio, di sottostimare il paziente iperteso. L’utilizzo di Holter pressorio sarebbe quindi, secondo recenti linee guida, un esame aggiuntivo da riservare ad alcuni pazienti ipertesi, ovvero ai soggetti in cui:
- si rilevano discrepanze fra valori della pressione arteriosa e la presenza di un danno d’organo
- si rilevano differenze notevoli fra valori riscontrati in ambulatorio in diverse occasioni o durante il corso della stessa visita
- si hanno episodi ipotensivi
- si sospetta ipotensione notturna
- vi è resistenza al trattamento farmacologico assunto con regolarità.
Il fatto che i valori pressori medi ottenuti con Holter pressorio siano discretamente inferiori a quelli che vengono rilevati con le misurazioni tradizionali fanno sì che non è attraverso i risultati ottenuti con esso che il medico può decidere di non trattare farmacologicamente il soggetto. La decisione sull’eventuale trattamento farmacologico dell’ipertensione arteriosa va presa sulla base del rischio cardiovascolare globale del soggetto; l’Holter pressorio è quindi uno dei parametri che possono essere presi in considerazione in alcune particolari circostanze.
L’Holter pressorio è una tecnica molto valida invece per quanto riguarda la valutazione dell’efficacia dei trattamenti farmacologici per l’ipertensione arteriosa, tant’è che esso viene raccomandato sia dalla Società Internazionale dell’Ipertensione arteriosa sia dall’OMS quando si studiano nuovi farmaci ad azione ipotensiva.
L’Holter pressorio è gravato da alcuni limiti; in presenza di fibrillazione atriale e di aritmie extrasistoliche le misurazioni possono dar luogo a risultati falsati.
Un altro problema è rappresentato da coloro che svolgono attività fisiche pesanti che costringono a un uso frequente del braccio su cui è stato applicato il manicotto; i dati infatti in questo caso potrebbero essere non leggibili.
Anche la presenza di tremori potrebbe inficiare la validità dei risultati.

L’Holter pressorio è un test che trova indicazione nella valutazione della reale consistenza dell’ipertensione arteriosa (pressione alta) e dell’efficacia della terapia anti-ipertensiva
Consigli per la buona riuscita dell’esame
I moderni apparecchi utilizzati per la misurazione della pressione nell’arco delle 24 ore sono piuttosto leggeri e poco ingombranti e, generalmente, non disturbano l’esecuzioni delle normali attività della giornata; è quindi opportuno, affinché l’esame risulti maggiormente attendibile che il soggetto mantenga le proprie abitudini, sia per quanto riguarda l’attività lavorativa sia per quanto concerne quella extralavorativa. Il riposo notturno sarà disturbato solo marginalmente, visto il poco ingombro dell’apparecchio.
Se è possibile si dovrebbero evitare lunghi viaggi alla guida dell’automobile in quanto è stato rilevato che in queste circostanze le difficoltà di rilevazione dei valori pressori sono maggiori.
Si deve tenere presente che se si effettuano movimenti bruschi del braccio mentre lo strumento sta misurando la pressione, la rilevazione potrebbe non andare a buon fine; durante le misure quindi si deve tenere il braccio interessato fermo e rilassato.
L’ultimo consiglio è relativo alla compilazione del diario che deve essere scrupolosa. È oltremodo importante annotare le varie attività svolte, i periodi di riposo, gli eventuali disturbi avvertiti e le eventuali assunzioni di farmaci.
Il diario serve al medico per interpretare correttamente il monitoraggio valutando in coincidenza di quali eventi si siano verificate le oscillazioni della pressione arteriosa.
Holter pressorio e terapia farmacologica ipotensiva
Secondo alcuni autori, i soggetti ipertesi con le misurazioni cliniche tradizionali che risultano normotesi all’Holter pressorio dovrebbero essere trattati farmacologicamente nel caso siano affetti da diabete mellito, se presentano danni d’organo o se hanno un alto rischio cardiovascolare anamnestico.