Un esame delle urine che mette in evidenza alti (talvolta altissimi) valori di leucociti nelle urine (leucocituria) desta molto spesso una certa preoccupazione in chi ritira il risultato; è però opportuno precisare fin da subito che, pur trattandosi di un reperto anomalo (di norma, i leucociti non dovrebbero essere rilevati nel sedimento urinario), tale evento non è certo poco frequente nella pratica clinica e nella gran parte dei casi è riconducibile a una banale infezione del tratto urinario;
Ricordiamo che i leucociti, forse più noti come globuli bianchi, sono cellule del sangue prive di emoglobina che ricoprono un ruolo di fondamentale importanza nella risposta immunitaria dell’organismo (lo difendono dagli attacchi di batteri, virus, funghi, parassiti ecc.). Quindi, il fatto che un esame clinico evidenzi la presenza di leucociti nelle urine è molto probabilmente spia di processi infettivi e/o infiammatori di vario tipo. Talvolta tali cellule possono provenire da secrezioni vaginali.
Va comunque precisato che, se anche nella grande maggioranza dei casi, la presenza di leucociti nelle urine è riconducibile a disturbi di lieve portata, ancorché fastidiosi, può talvolta indicare un problema a monte di una certa gravità; sta quindi al medico, valutando le condizioni generali del paziente e gli eventuali risultati di altri esami clinici, se è il caso oppure no di procedere con determinati approfondimenti diagnostici.

Gli esami di laboratorio sono fondamentali per verificare molte condizioni patologiche che alterano i parametri chimico-fisici delle urine.
Leucociti nelle urine – Valori normali
Le indicazioni dei valori normali dei leucociti nel sedimento urinario possono differire fra un laboratorio e l’altro; indicativamente tali cellule dovrebbero essere assenti o comunque presenti in tracce (5-10 unità per millilitro di urina); talvolta sul referto si trovano indicazioni quali rari oppure rarissimi leucociti nelle urine (in condizioni di normalità, il rene non consente il passaggio dei leucociti nelle urine se non in quantità davvero minime, mentre nel caso di determinate malattie o di certi processi infiammatori che interessano l’apparato urinario, le quantità di tali elementi sono alte se non addirittura altissime).
Leucociti alti nelle urine – Cause
Valori alti o altissimi di leucociti nelle urine sono solitamente l’espressione di un’infiammazione o di una malattia che interessa l’apparato urinario, anche se non sono esclusi altri tipi di causa. L’esame che mostra tali valori però non è in grado di rivelare la causa sottostante; è perciò necessario, una volta rilevate alte concentrazioni di globuli bianchi nelle urine, procedere con altri esami, principalmente con un’urinocoltura, un esame che serve a rilevare l’eventuale presenza di microrganismi patogeni presenti nelle urine; all’urinocoltura si abbina in genere un altro esame, l’antibiogramma, un test di sensibilità batterica agli antibiotici che ha lo scopo di individuare e isolare l’agente batterico eventualmente rilevato in modo da poter orientare al meglio il trattamento, ovvero scegliere il farmaco antibiotico più adatto al caso da trattare.
Altri esami che possono essere richiesti, dopo la rilevazione di leucociti nelle urine, sono l’ecografia renale o la cistoscopia (esame endoscopico della vescica effettuato con l’aiuto di una sonda detta cistoscopio).
Di seguito l’elenco delle possibili cause di alte o moderate concentrazioni di leucociti nelle urine (ricordiamo che un aumento massivo di tali elementi è in genere spia di un’infezione acuta):
- cistite acuta o cronica (le cistiti, processi infiammatori a carico della mucosa vescicale, in genere di origine batterica, sono le cause più frequenti della presenza di leucociti nelle urine)
- calcoli renali (piccole masse costituite da cristalli di sali di calcio, magnesio o ammonio o da acido urico)
- glomerulonefrite (una malattia infiammatoria che colpisce i glomeruli renali e ne riduce la capacità filtrante)
- ipertrofia prostatica benigna (una delle patologie più diffuse relative alla prostata; interessa in particolar modo gli over 60)
- lupus eritematoso sistemico (una patologia autoimmune in cui l’interessamento renale è piuttosto frequente; sono frequenti reperti quali proteine, globuli rossi e leucociti nelle urine)
- pielonefrite cronica (una seria patologia infiammatoria che colpisce il rene e la pelvi renale)
- prostatite (patologia che interessa il sesso maschile; spesso è dovuta a infezioni batteriche; in alcune forme non vi è presenza di leucociti nelle urine, mentre in altre le concentrazioni possono essere molto elevate; per approfondire si faccia riferimento all’articolo generale)
- rene policistico (una malattia genetica caratterizzata dal fatto che il normale tessuto renale viene gradualmente sostituito da cisti)
- tumore della vescica (una forma tumorale relativamente comune che colpisce in particolar modo gli uomini)
- uretrite (processo infiammatorio, acuto o cronico, a carico dell’uretra, il piccolo canale di collegamento della vescica con l’esterno).
Altre possibili cause di leucociti alti nelle urine sono la balanite (un processo infiammatorio a carico del glande) e traumi di una certa intensità.
Leucociti altissimi nelle urine – A volte i valori dei leucociti nelle urine sono altissimi; per quanto sia comprensbile che ciò desti un certo allarme e molta preoccupazione nel paziente, si tratta di un dato che, estrapolato da altri risultati, nulla ci dice sull’eventuale gravità di una malattia sottostante; è infatti sufficiente una blanda infezione urinaria, magari con sintomi quasi insignificanti, e facilmente risolvibile con una breve terapia antibiotica, a determinare la presenza di leucociti altissimi nelle urine; peraltro è sempre opportuno ricordare che gli esami del sangue e delle urine vanno sempre intepretati nella loro globalità e questo è un compito di competenza medica; un solo valore anomalo, peraltro, ha spesso scarso significato clinico, anche se, ovviamente, come abbiamo già evidenziato, è solo al medico curante o allo specialista che spetta questa valutazione.
Leucociti nelle urine in gravidanza
La presenza di leucociti nelle urine in gravidanza (in concentrazioni più o meno elevate) è un evento piuttosto comune che però spesso mette in allarme la futura madre; se è vero che tale presenza non deve essere trascurata perché può essere spia di un’infezione urinaria (evento piuttosto comune nelle donne incinta perché lo stato di gravidanza determina una temporanea perdita di tono della vescica, condizione che favorisce la proliferazione batterica) che deve essere prontamente e adeguatamente trattata, è altrettanto vero che nelle donne in stato interessante l’escrezione urinaria di globuli bianchi, globuli rossi, ossalati di calcio, albumine ecc. è in diversi casi da considerarsi fisiologica in quanto legata a un maggiore stress a carico del rene che è chiamato a un maggiore lavoro poiché deve sopperire anche alle esigenze del feto.
Leucociti nelle urine – Possibili sintomi e segni associati
A seconda della condizione che ha determinato la presenza di leucociti nelle urine, possono essere presenti vari sintomi e segni; fra i principali ricordiamo:
- urgenza urinaria
- disuria (difficoltà nell’emissione di urina)
- stranguria (emissione intermittente di urina)
- pollachiuria (aumento delle minzioni giornaliere)
- dolore e/o bruciore durante la minzione
- nicturia (necessità di interrompere il riposo notturno per recarsi a orinare)
- ematuria (presenza di sangue nelle urine)
- urine torbide e/o maleodoranti
- secrezioni uretrali
- sensazione di malessere generale
- febbre
- brividi
- dolori al basso ventre
- nausea e/o vomito.
Ovviamente, vista la molteplicità di cause che possono portare alla presenza di leucociti nelle urine, possono essere molti altri i segni e i sintomi associati.
Leucociti nelle urine – Come si effettua l’esame
Il dosaggio dei leucociti nelle urine può essere effettuato attraverso la raccolta di un campione del primo mitto mattutino; la scelta delle prime urine del mattino non è causale in quanto esse sono maggiormente concentrate ed è più probabile che il campione fornisca informazioni più dettagliate (urine troppo diluite possono falsare i risultati).
La ricerca dei globuli bianchi nel sedimento urinario può essere effettuata ricorrendo al microscopio elettronico o alla citofluorimetria a flusso, una tecnica quest’ultima di relativamente recente introduzione. A seconda delle metodiche sfruttate, i valori normali indicati sul referto del laboratorio possono essere diversi.
La misurazione dei leucociti dell’urine può essere fatta anche in ambito domiciliare ricorrendo ai cosiddetti stick urine (strisce reattive per le urine), uno strumento di autoanalisi, acquistabile in farmacia o in Rete, che consente la misurazione di diversi parametri urinari senza doversi recare in un laboratorio analisi.
Il rischio di falsi positivi o di falsi negativi non è mai nullo, a prescindere dalla metodica utilizzata.
Come prepararsi all’esame? – Le urine destinate all’analisi devono essere raccolte in un apposito contenitore sterile e monouso; una volta effettuata la raccolta, il contenitore dovrà essere consegnato al laboratorio analisi nel giro di poco tempo (al massimo due ore).
Si ricorda che prima di raccogliere le urine è necessario lavarsi in modo accurato le mani e i genitali; ciò ridurrà il rischio di contaminazione batterica del campione.
Le donne devono considerare che anche le secrezioni vaginali e le mestruazioni possono essere causa di contaminazione del campione urinario.
Leucociti nelle urine – Guida all’interpretazione dei risultati
Come detto, la presenza di leucociti nelle urine è spesso un indice aspecifico di un processo infiammatorio a carico del tratto urinario (ovvero di rene, uretere, vescica o uretra); i risultati di questo esame, però, non ci permettono di capire il tipo di infezione e/o la sua localizzazione, anche se le quantità rilevate e l’eventuale presenza di determinati segni e sintomi associati possono comunque far sospettare una patologia piuttosto che un’altra; per esempio, nel caso in cui le concentrazioni dei globuli bianchi nelle urine siano elevatissime, è probabile che ci si trovi di fronte a un’infezione acuta (per esempio, una cistite acuta piuttosto che una cronica), mentre se le quantità rilevate sono basse e la sintomatologia associata è assente o poco significativa è più probabile la presenza di un’infezione cronica o comunque di lieve portata.
Comunque sia, quando l’esame è positivo, è sempre opportuno effettuare indagini mirate a individuare la causa sottostante. Gli eventuali segni e sintomi associati possono aiutare fino a un certo punto perché molti di essi sono comuni a patologie molto diverse fra loro.
Di seguito alcune indicazioni di massima.
Cistite – La presenza di globuli bianchi nelle urine è solitamente associata a disuria, bruciore e/o dolore durante la minzione, pollachiuria, nicturia, sensazione di incompleto svuotamento della vescica. In alcuni casi si riscontrano ematuria e/o piuria (presenza di pus nelle urine); le urine risultano conseguente torbide.
Calcolosi renale – In questo caso, il riscontro di leucociti nelle urine si associano segni e sintomi quali dolore e/o bruciore durante il getto urinario che può essere meno intenso del normale, le urine sono spesso torbide e maleodoranti; può essere presente ematuria. Il soggetto può inoltre avvertire dolore al fianco. Nei casi più gravi si può manifestare una colica renale.
Uretrite – Oltre ai leucociti nelle urine, si riscontrano sintomi quali secrezioni uretrali purulente e bruciore durante la minzione; in alcuni casi la malattia è asintomatica o paucisintomatica.
Prostatite – La sintomatologia può essere molto variegata; oltre alla presenza di leucociti nelle urine, si possono avere vari disturbi della minzione (disuria, stranguria, nicturia, pollachiuria ecc.) e ripercussioni sull’attività sessuale. Nel caso di infezioni batteriche possono essere presenti anche febbre più o meno elevata, brividi, sensazione di malessere generale, nausea e/o vomito ed ematuria. A seconda dei casi si possono avvertire dolori all’inguine e/o alla schiena. La sintomatologia è più sfumata nelle prostatiti croniche.
Pielonefrite – La presenza di leucociti nelle urine nel caso di pielonefrite è un reperto comune; il soggetto riferisce in genere dolori al fianco, febbre, brividi e vari disturbi della minzione.
Tumore alla vescica – Nelle fasi iniziali della malattia, il riscontro di leucociti nelle urine può essere un segno isolato, anche se più frequentemente, la manifestazione d’esordio è l’ematuria. Con il progredire della malattia si manifesteranno molti altri sintomi e segni fra cui gli inevitabili disturbi della minzione.
Balanite – In questo caso, la presenza di leucociti nelle urine è di solito associata a rossore, dolore e gonfiore del pene. Molto frequentemente si riscontrano secrezioni uretrali.
Rene policistico – Anche in questo caso, la presenza dei leucociti nelle urine può essere inizialmente l’unico segno della malattia; in seguito il quadro si aggraverà con dolori addominali, ematuria e segni di insufficienza renale.