Il paratormone (spesso indicato spesso con la sigla PTH, Parathyroid hormone, e noto anche come ormone paratiroideo o, ma raramente, paratirina) è un ormone peptidico costituito da più di ottanta aminoacidi che viene secreto dalle paratiroidi, delle piccole ghiandole che si trovano dietro la tiroide.
Solitamente la concentrazione del paratormone nel sangue varia nel corso della giornata e raggiunge il suo picco verso le due del mattino.
Le funzioni del paratormone
Il paratormone è una sostanza fondamentale nella regolazione del metabolismo dei minerali (calcio e fosforo in particolar modo) all’interno dell’organismo; più specificamente:
- interviene sui reni allo scopo di bloccare l’escrezione di calcio nelle urine e favorire l’escrezione del fosforo;
- incrementa i livelli di calcio nel sangue (calcemia)
- stimola l’attivazione della vitamina D a livello dei reni, favorendo di conseguenza l’assorbimento, da parte dell’intestino, del calcio che viene introdotto con il regime alimentare.
Di norma, le paratiroidi secernono l’ormone paratiroideo quando il livello di calcemia è basso; quando invece la calcemia aumenta, i livelli dell’ormone tendono a diminuire.
A cosa serve l’esame
La verifica dei livelli dell’ormone paratiroideo nel sangue non è un esame di routine; solitamente il medico curante o lo specialista ne fanno richiesta quando ricercano una conferma del sospetto di iperparatiroidismo (una condizione patologica causata da un’eccessiva sintesi e secrezione di paratormone conseguenti a un malfunzionamento delle ghiandole paratiroidi) oppure quando si è in presenze di importanti anormalità dei livelli di calcemia.
Il medico, inoltre potrebbe essere indotto a richiedere l’esame in caso di presenza di condizioni patologiche quali calcolosi renale, osteoporosi, insufficienza renale, ulcera peptica nonché in presenza di segni e sintomi che potrebbero essere connessi a ipercalcemia o a ipocalcemia (sensazione di notevole affaticamento, dolori addominali, sensazione continua di sete, aritmia cardiaca, convulsioni, spasmi muscolari, fragilità delle unghie, psoriasi, nervosismo, depressione, psicosi ecc.).

Si deve tenere conto che i livelli di paratormone sono influenzati dalla stagione, dall’ora della giornata e da particolari condizioni, come la gravidanza e l’allattamento.
I valori del paratormone devono sempre essere valutati tenendo in considerazione quelli della calcemia; sostanzialmente si possono avere le seguenti situazioni:
- i valori di calcemia e quelli del paratormone sono nella norma; è decisamente probabile che le ghiandole paratiroidi stiano funzionando correttamente;
- i valori di calcemia sono bassi (ipocalcemia) e quelli del paratormone sono alti; le paratiroidi funzionano in modo corretto ed è necessario effettuare ulteriori approfondimenti (per esempio, livelli di vitamina D, fosforo e magnesio) per stabilire le cause dell’ipocalcemia;
- i valori di calcemia sono bassi e quelli del paratormone sono normali oppure bassi; è probabile che il soggetto sia affetto da ipoparatiroidismo (le ghiandole paratiroidi non sono in grado di produrre una quantità adeguata di ormone paratiroideo, ciò può essere causato varie patologie quali, per esempio, lesioni alle paratiroidi, malattie autoimmuni, malattie genetiche ecc.);
- i livelli di calcemia e quelli del paratormone sono entrambi alti (rispettivamente ipercalcemia e iperparatiroidismo); significa che le paratiroidi stanno producendo PTH in eccesso; esistono varie forme di iperparatiroidismo e sono diversi gli esami clinici che possono essere richiesti fra cui esami di laboratorio e radiologici;
- i livelli di calcemia sono superiori alla norma, mentre i livelli di paratormone sono bassi; vuol dire che le ghiandole paratiroidi stanno funzionando a dovere ed è opportuno effettuare altre indagini volte a indagare l’ipercalcemia
- i livelli di calcemia sono nella norma, mentre quelli dell’ormone paratiroideo sono alti; siamo in presenza di una forma di lieve iperparatiroidismo.
Paratormone basso
Sono diverse le condizioni cliniche che possono portare i livelli del PTH sotto il range normalità:
- ipoparatiroidismo
- asportazione delle ghiandole paratiroidi (paratiroidectomia)
- malattia di Basedow-Graves
- sarcoidosi
- tumori ossei metastatici
- bassi livelli di magnesio nel sangue
- patologie autoimmuni
- assunzione eccessiva di calcio con il regime alimentare o con farmaci e/o integratori
- sindrome latte-alcali (una condizione patologica caratterizzata da ipercalcemia, alcalosi metabolica ed insufficienza renale)
- eccesso di vitamina A
- eccesso di vitamina D.
Paratormone alto
Alti livelli di PTH possono essere determinati da:
- iperparatiroidismo
- rachitismo
- insufficienza renale
- carcinoma spinocellulare
- ipercalciuria renale (alti livelli di calcio nelle urine)
- ipocalcemia (in genere legata a patologie renali, grave carenza di vitamina D, insufficiente apporto di calcio con la dieta, problemi di malassorbimento del calcio)
- gravidanza e allattamento.
Fattori che possono influenzare il test
Alcuni fattori possono influenzare i valori del test; fra questi si ricordano:
- ipercolesterolemia
- ipertrigliceridemia
- assunzione di medicinali che possono abbassare o aumentare i livelli di paratormone
- allattamento al seno
- stato interessante.
Si deve tenere conto che i livelli di paratormone sono influenzati dalla stagione (nei mesi meno assolati i livelli di paratormone tendono a salire a causa di un abbassamento dei livelli di vitamina D causato da un’esposizione ridotta ai raggi solari).
Paratormone: i valori normali
I valori normali di paratormone sono: 10-65 pg/mL – 10-65 ng/L. Si deve comunque tenere conto che gli intervalli di riferimento possono variare a seconda del laboratorio che effettua l’esame.
È consigliabile osservare un digiuno di almeno 8 ore prima del prelievo di sangue.