I potenziali evocati sono segnali bioelettrici che vengono registrati grazie a elettrodi che vengono posizionati a contatto con il cuoio capelluto del paziente (come nel caso dell’elettroencefalogramma). Detti segnali vengono generati in risposta a particolari stimoli sensoriali (vengono anche detti potenziali evocati stimolo-correlati).
I potenziali evocati hanno un voltaggio molto basso e non sono facilmente riconoscibili; grazie a una particolare tecnica di filtraggio (averaging) si riesce a distinguerli da altre attività elettriche. Clinicamente sono utilizzati per valutare i deficit sensoriali e la funzionalità del sistema nervoso; quelli di utilizzo più frequente sono i seguenti:
- Acustici (PEA o BAEPs, acronimo inglese di Brainsteam Auditory Evoked Potentials, Potenziali Evocati Acustici del tronco encefalico);
- Somato-Sensoriali (PES o anche PESS), anche Sensitivi;
- Visivi (PEV);
- Motori (PEM o MEP).
Potenziali Evocati Acustici – Grazie alla stimolazione dell’orecchio si è in grado di rilevare eventuali alterazioni delle vie uditive. Normalmente sono richiesti nell’analisi uditiva nei bambini (o negli adulti non cooperanti o scarsamente cooperanti), nella valutazione di lesioni a carico del tronco encefalico, nell’identificazione di forme tumorali dell’angolo ponto-cerebellare ecc.
Potenziali Evocati Somato-Sensoriali – Generalmente i segnali sono ottenuti dietro la stimolazione del nervo ulnare e del nervo tibiale. Si ricorre ai PESS quando si vuole valutare l’integrità delle vie sensitive periferiche e centrali. Il campo di applicazione dei PES sono le patologie demielinizzanti (adrenoleucodistrofia), le patologie che coinvolgono le fibre dei cordoni posteriori (atassia di Friedrich, spondilosi cervicale, mielopatie ecc.); le lesioni del sistema nervoso periferico del midollo, le lesioni del tronco encefalico. Il test è sensibile, ma non è altamente specifico (vedasi Sensibilità e specificità).
Potenziali Evocati Visivi – Il test viene eseguito tramite stimoli visivi che eccitano la retina. Permettono la valutazione di disturbi che interessano i nervi ottici (neurite retrobulbare, neuropatie ottiche, compressione del nervo ottico, atrofia ottica ecc.); inoltre sono impiegati in soggetti con diagnosi di sclerosi multipla (sia sospetta che accertata).
Potenziali evocati motori (MEP o PEM) – Li si utilizza per studiare la funzione delle vie motorie, si indaga cioè su come l’attivazione dei neuroni motori giunge fino ai muscoli. In particolar modo si studiano le funzioni delle vie motorie che decorrono internamente al midollo spinale.
Lo stimolo, di tipo magnetico, viene somministrato sul capo del soggetto che lo percepisce come un colpo di lieve entità; lo stimolo viene accompagnato da una breve contrazione di molti muscoli.
Le risposte del test vengono registrate tramite degli elettrodi di superfici che l’operatore posiziona sui muscoli degli arti superiori (PEM degli arti superiori) o degli arti inferiori (PEM degli arti inferiori).

I potenziali evocati sono utilizzati per valutare i deficit sensoriali e la funzionalità del sistema nervoso