La rachicentesi, più comunemente nota come puntura lombare, è una procedura medico-chirurgica con finalità diagnostiche e/o terapeutiche che consiste, sostanzialmente, nel prelievo di un campione di liquor (liquido cerebrospinale o liquido cefalorachidiano) tramite l’inserimento di un ago tra le vertebre lombari L3-L4 oppure tra quelle L4-L5.
A cosa serve la rachicentesi
A scopi diagnostici, la rachicentesi può rivelarsi utile nell’accertamento della presenza di:
- infezioni (per esempio la meningite o l’encefalite)
- patologie demielinizzanti (per esempio la sclerosi multipla)
- emorragia cerebrale
- epilessia
- aneurisma cerebrale
- sindrome di Guillain-Barré
- leucemie
- tumori con infiltrazioni delle leptomeningi.
A scopi terapeutici si ricorre alla rachicentesi per:
- ridurre la pressione intracranica
- somministrare medicinali (farmaci chemioterapici o anestetici).
Controindicazioni all’esame
In diverse circostanze l’esecuzione di una puntura lombare è controindicata; è per esempio il caso di soggetti in cui siano presenti (o, a seconda dei casi, si sospetti la presenza di):
- setticemia (sepsi)
- ernia cerebrale
- infezione cutanea a livello lombare
- malattia articolare degenerativa
- ipertensione intracranica idiopatica
- disturbi respiratori quali apnea, iperventilazione e arresto respiratorio
- coagulopatia
- piastrinopenia (ridotti livelli di piastrine)
- cifosi
- scoliosi
- spondiloartrosi deformante
- pregressi interventi chirurgici a livello lombo-sacrale
- ipertensione arteriosa associata a bradicardia e ad alterazione dello stato di coscienza.
Il paziente che viene sottoposto a rachicentesi deve essere collaborante; in caso contrario è necessario procedere con una leggera sedazione.

La rachicentesi, più comunemente nota come puntura lombare, è una procedura medico-chirurgica con finalità diagnostiche e/o terapeutiche che consiste nel prelievo di un campione di liquido cerebrospinale tramite l’inserimento di un ago tra le vertebre lombari L3-L4 oppure tra quelle L4-L5.
Operazioni preliminari
La puntura lombare è una tecnica che in determinate condizioni può risultare pericolosa; è quindi necessario indagare a fondo la storia clinica del paziente per verificare che non sia presente una delle condizioni che abbiamo riportato nel paragrafo precedente.
Il paziente deve riferire al medico se si sta sottoponendo a terapie con farmaci anticoagulanti (acido acetilsalicilico, warfarin ecc.) e se è allergico ai farmaci utilizzati per l’anestesia locale.
Rachicentesi – Procedura
Per l’esecuzione di una rachicentesi il soggetto può essere posizionato o in posizione fetale, con braccia e gambe raccolte, oppure in posizione seduta con la schiena flessa in avanti. È fondamentale non muoversi durante l’iniezione perché c’è il rischio che l’ago si rompa.
Prima di eseguire la puntura lombare è necessario disinfettare la zona nella quale sarà inserito l’ago (generalmente si utilizza un disinfettante a base di iodio), si anestetizza la zona (in genere si ricorre alla lidocaina), si introduce l’ago (spazio L3-L4 oppure L4-L5); a questo punto, una volta raggiunto lo spazio subaracnoideo (lo spazio compreso tra due membrane che formano le meningi, ovvero aracnoidea e pia madre) si inizia a raccogliere il campione di liquido cefalorachidiano (di norma vengono raccolte tre provette), dopodiché si rimuove l’ago e si ripulisce la zona.
Una volta terminata la procedura è possibile che il soggetto riferisca mal di testa ed è necessario che egli mantenga la posizione supina per due o tre ore.
Allo scopo di ristabilire il livello di liquor è opportuno che il soggetto assuma un importante quantitativo di acqua.