La scintigrafia è una tecnica diagnostica di medicina nucleare. Si basa sulla somministrazione, per via endovenosa, di isotopi radioattivi che vengono captati dall’organo che si intende analizzare. Trascorsa qualche ora dall’introduzione della sostanza radioattiva, il paziente viene posto sotto una gamma-camera che rileva i raggi gamma che vengono emessi dagli organi in esame; sullo schermo del rivelatore a scintillazione compaiono dei punti brillanti che vengono registrati in un grafico detto scintigramma.
La tecnica scintigrafica viene utilizzata per lo studio di diverse parti del corpo (cervello, cuore, fegato, mammella, milza, pancreas, polmone, tiroide ecc.); i tracciati radioattivi che vengono usati cambiano a seconda dell’organo che si intende analizzare; per esempio, nello studio della tiroide si utilizza un tracciante a base di iodio mentre se si intende analizzare la mammella si usa un tracciante a base di tecnezio).
L’esame consente di visualizzare lesioni molto piccole ed è per questo che questa tecnica è molto utilizzata nello studio e nella ricerca di tumori (particolarmente nell’individuazione di forme tumorali a carico delle ghiandole endocrine e dell’apparato scheletrico).
È un esame indolore, eccezion fatta per l’iniezione necessaria per la somministrazione del materiale radioattivo. Non è richiesta una preparazione particolare prima di sottoporsi all’esame scintigrafico, ma è opportuno osservare un digiuno di almeno quattro ore prima dell’inizio dell’esame. La scintigrafia è controindicata in gravidanza e durante il periodo di allattamento.
Scintigrafia cardiaca
La scintigrafia cardiaca (anche miocardica) permette la valutazione di diversi parametri cardiaci (normalità o anormalità del flusso sanguigno verso il cuore, qualità delle pulsazioni ecc.) e può rilevare l’eventuale presenza (e l’estensione) di danni al muscolo cardiaco. Per approfondimenti si consulti l’articolo specifico.
Scintigrafia cerebrale
Tecnica diagnostica utilizzata nella ricerca di neoplasie, ascessi o altri tipi di lesioni cerebrali. I traccianti radioattivi utilizzati (generalmente il tecnezio-99 e il pertecnetato di sodio) tendono ad accumularsi nella sede della lesione facilitandone di conseguenza l’individuazione. L’esecuzione dell’esame richiede circa un’ora.
Un particolare tipo di scintigrafia cerebrale è la scintigrafia cerebrale recettoriale con DaT-scan; trattasi di esame che riveste una certa importanza nello studio del morbo di Parkinson e di altre patologie neurodegenerative; la principale indicazione clinica è la diagnosi differenziale tra sindromi parkinsoniane e tremore essenziale; il radiofarmaco usato (DaT-scan) infatti si lega alle terminazioni neuronali dopaminergiche funzionali nel corpo striato ed è in grado di rilevarne l’eventuale perdita.
Al soggetto che deve eseguire questa particolare scintigrafia in questione non è richiesta alcuna particolare preparazione, ma devono essere sospese eventuali farmacoterapie che possono competere con il tracciante utilizzato (anfetamine, benzatropina, burproprione, cocaina e derivati, fentermina, malindolo, metilfenidato e sertralina). La durata dell’esame è di circa quattro ore.
Scintigrafia ossea
Tecnica diagnostica per immagini che prevede l’utilizzo di un tracciante radioattivo che si deposita a livello osseo; grazie a essa si è in grado sia di valutare l’anatomia scheletrica sia la presenza di alterazioni vascolari e metaboliche a carico delle ossa. Per approfondimenti si consulti l’articolo specifico.

La scintigrafia è una tecnica diagnostica di medicina nucleare che si basa sulla somministrazione, per via endovenosa, di isotopi radioattivi che vengono captati dall’organo che si intende analizzare
Scintigrafia polmonare
Sono due le più comuni tecniche di scintigrafia polmonare: perfusoria e ventilatoria. Grazie alla prima si visualizza il flusso sanguigno polmonare, con la seconda si valuta il grado di ventilazione a livello dei vari distretti polmonari. Per approfondimenti si consulti l’articolo specifico.
Scintigrafia renale
Tecnica diagnostica utilizzata molto comunemente che permette la visualizzazione del tessuto renale funzionante, la valutazione della funzionalità delle reni e quella deflusso urinario. Per approfondimenti si consulti l’articolo specifico.
Scintigrafia tiroidea
Tecnica diagnostica per immagini che prevede l’utilizzo di un tracciante radioattivo che viene captato dalla tiroide così da permettere di ottenere informazioni relative alla funzionalità di tale ghiandola. Per approfondimenti si consulti l’articolo specifico.