La serotonina è una sostanza azotata (C10H12N2O) distribuita nell’organismo umano in diversi distretti corporei. Fa parte del grande gruppo delle amine biogene, gruppo del quale fanno parte anche, per esempio, dopamina, istamina e feniletilamina.
La serotonina fu isolata nel 1935 da un italiano, Vittorio Erspamer, un farmacologo noto anche a livello internazionale proprio in virtù di quelle ricerche che lo portarono all’identificazione della sostanza in questione.
La serotonina, detta anche “ormone del buonumore” è un neurotrasmettitore viene sintetizzato a partire dal triptofano, uno degli aminoacidi essenziali; il processo di sintesi della serotonina a partire dal triptofano coinvolge due enzimi: la triptofano 5-monossigenasi e l’aminoacido decarbossilasi.
Inizialmente, grazie all’azione della triptofano 5-monossigenasi, il triptofano viene convertito in 5-idrossitriptofano, quest’ultimo viene poi decarbossilato a serotonina, grazie all’azione dell’aminoacido decarbossilasi.
Le maggiori concentrazioni di serotonina sono localizzate nella parete intestinale, nel sangue e nel sistema nervoso centrale.
La serotonina è un mediatore chimico di notevole importanza ed è coinvolta in varie funzioni di tipo biologico; alcune di esse non sono state ancora perfettamente chiarite.
Nota – La serotonina è anche detta vasotonina, enteramina, 5-idrossitriptammina o 5-HT).
I recettori della serotonina (recettori serotoninergici) e le loro funzioni
Come nel caso di tutti i mediatori chimici, anche la serotonina svolge le proprie funzioni grazie all’interazione con determinati recettori, detti appunto, in questo caso, recettori della serotonina o recettori serotoninergici.
I recettori della serotonina vengono distinti in 7 tipi (si va dal recettore 5-HT-1 al recettore 5-HT-7), ma non di tutti si sono ancora comprese appieno le funzioni. Alcuni di questi recettori presentano alcuni sottotipi. Analizziamoli brevemente.
Il recettore HT-1 presenta 5 sottotipi (A, B, D, E, F); il sottotipo A è distribuito nei nuclei del rafe, nell’ippocampo, nel setto e nell’amigdala; svolge funzione di autorecettore (gli autorecettori sono sensibili ai neurotrasmettitori che essi rilasciano e la loro funzione è quella di inibirne il rilascio e, talvolta, la loro stessa sintesi) e di controllo del rilascio di noradrenalina e acetilcolina.
Il sottotipo B è distribuito nel corpo striato, nel sistema nervoso, nell’ippocampo e nella muscolatura liscia vascolare, svolge funzione di autorecettore (sia terminale che eterorecettore).
Il sottotipo D è distribuito a livello di corpo stirato, nucleo accumbens, ippocampo e muscolatura lisca vascolare; svolge funzione di autorecettore (sia terminale che eterorecettore).
Il sottotipo E è distribuito a livello di amigdala, nervo caudato e tubercolo olfattivo; le sue funzioni sono sconosciute; sono sconosciute anche le funzioni del sottotipo F, distribuito a livello di corteccia, talamo e muscolatura liscia vascolare.
Il recettore HT-2 presenta 3 sottotipi (A, B, C); il sottotipo A è distribuito nella corteccia, nel corpo striato, nella muscolatura liscia vascolare e nelle piastrine; svolge funzioni di neuroinibizione, attivazione e costrizione.
Il sottotipo B è distribuito a livello di cervelletto, setto, muscolatura liscia vascolare ed endotelio; svolge funzioni di costrizione e vasodilatazione. Il sottotipo C è distribuito a livello di plesso corioideo, ipotalamo e ippocampo; regola il volume del liquido cerebrospinale.
Il recettore HT-3 è distribuito a livello di corpo striato, ippocampo e area postrema (struttura midollare nell’encefalo che ha la funzione di controllare il vomito); svolge funzioni di neuroeccitazione e controllo dell’emesi.
Il recettore HT-4 è distribuito a livello di corpo striato, sistema nervoso, muscolo cardiaco e muscolatura liscia esofagea; controlla il rilascio di dopamina, il rilasciamento e la contrattilità miocitaria.
Il recettore HT-5 presenta due sottotipi (A e B) distribuiti a livello di ippocampo (entrambi), corteccia (entrambi), cervelletto (sottotipo A) e abenula (sottotipo B); le loro funzioni sono attualmente sconosciute.
Il recettore HT-6 è distribuito a livello di tubercolo olfattivo, nucleo caudato e nucleo accumbens; controlla il rilascio di acetilcolina.
Il recettore HT-7 è distribuito a livello di ipotalamo, ippocampo e sistema nervoso centrale; è coinvolto nell’alterazione dei ritmi circadiani.
È facile intuire, da quanto riportato sopra, che i recettori della serotonina influenzano vari processi sia di tipo biologico e che di tipo neurologico quali, per esempio, l’aggressività, l’ansia, l’appetito, l’apprendimento, la memoria, l’umore, la nausea, il sonno e la termoregolazione.
Date le funzioni svolte, i recettori serotoninergici sono il bersaglio di varie tipologie di farmaci (allucinogeni, anoressizzanti, antidepressivi, antipsicotici ecc.).

La serotonina, detta anche “ormone del buonumore” è un neurotrasmettitore viene sintetizzato a partire dal triptofano, uno degli aminoacidi essenziali.
A cosa serve l’esame
L’esame della serotonina è utilizzato per svelare l’eventuale presenza di particolari tipi di tumore o disturbi metabolici.
Serotonina alta
Di seguito le principali patologie, sostanze o condizioni che determinano un aumento dei valori:
- Carcinoide addominale
- Sindrome paraneoplastica
- Teratomi
Serotonina bassa
Di seguito le principali patologie, sostanze o condizioni che determinano una diminuzione dei valori:
- Insufficienza renale
- Mongolismo
Valori di riferimento
I valori normali variano a seconda dell’età. Nei bambini vanno da 110 a 430 microgrammi/dl, mentre negli adulti vanno da 20 a 140 microgrammi/dl.