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Tempo di Quick

La determinazione del tempo di Quick è un esame di laboratorio utile per la valutazione di alcuni fattori che intervengono nella via estrinseca della coagulazione (fibrinogeno, protrombina, proaccelerina, proconvertina e protrombinasi, rispettivamente noti come fattore I, fattore II, fattore V, fattore VII e fattore X); questi fattori vengono sintetizzati a livello epatico e tre di essi vengono attivati da enzimi vitamina K-dipendenti (fattore II, fattore VII e fattore X).

Il tempo di Quick è noto anche come tempo di protrombina (PT – dai termini inglesi Prothrombin Time) ricordiamo che la protrombina (nota anche come fattore II della coagulazione) è una glicoproteina plasmatica di 582 residui aminoacidici che viene sintetizzata a livello epatico con il concorso della vitamina K, altresì nota come fattore protrombinico.

La protrombina è presente nel midollo osseo, nelle piastrine e nel plasma (la componente liquida del sangue). Nel caso di una lesione a livello di un vaso sanguigno, si verifica una conversione della protrombina in trombina grazie all’azione di un complesso composto da vari fattori coagulativi (fattore X, fattore Va), ioni Ca++ e fosfolipidi e noto come protrombinasi.

La trombina, a sua volta, agisce convertendo il fibrinogeno in un coagulo di fibrina.

L’attività degli altri fattori coagulativi (quelli relativi alle vie estrinseca e comune) viene invece valutata tramite un altro tipo di analisi, ovvero il tempo parziale di tromboplastina (PTT).

Generalmente tempo di Quick e tempo parziale di tromboplastina vengono richiesti insieme allo scopo di inquadrare in modo più completo l’attività coagulativa del sangue.

L’esame del tempo di Quick misura il tempo necessario affinché un’aliquota del plasma del soggetto cui è stato effettuato il prelievo coaguli in seguito all’aggiunta di un estratto tissutale (tromboplastina) e ioni calcio alla temperatura di 37 °C.

L’impiego diagnostico del tempo di Quick è, di fatto, legato alla ricerca di carenze congenite di alcuni fattori di coagulazione (fattori I, II, V, VII e X), all’identificazione di carenze acquisite (danni a livello epatico, CID o Coagulazione Intravascolare Disseminata) e al monitoraggio di soggetti sottoposti a terapie anticoagulanti orali.

I risultati possono essere espressi sotto forma di secondi (vedi più avanti) oppure sotto forma di INR (International Normalized Ratio, Rapporto Internazionale Normalizzato).

Un prelievo effettuato in modo traumatico o un’agitazione eccessiva del campione possono alterare l’esito dell’esame.

tempo di Quick

La determinazione del tempo di Quick è un esame di laboratorio utile per la valutazione di alcuni fattori che intervengono nella via estrinseca della coagulazione

Tempo di Quick alto (>14 sec.) – Cause

Sono diverse le cause alla base di un alto valore del tempo di Quick; di seguito riportiamo quelle maggiormente significative.

  • Anticoagulanti
  • CID (Coagulazione Intravascolare Disseminata)
  • Cirrosi epatica
  • Collagenopatie
  • Deficit di vitamina K
  • Insufficienza epatica
  • Insufficienza renale cronica
  • Pancreatite
  • Patologie della coagulazione
  • Salicilati.

Tempo di Quick basso (>70%) – Cause

Sono varie anche le cause di tempo di Quick basso; in particolare si ricordano le seguenti:

  • Amiloidosi
  • Aumento dell’antitrombina
  • Eccesso di vitamina K
  • Malattie autoimmuni (lupus eritematoso sistemico, artrite reumatoide, panarterite nodosa)
  • Morbo di Gaucher
  • Paraproteinemie (plasmocitoma, morbo di Waldenström ecc.)
  • Sindrome nefrosica

Valori di riferimento

I valori di riferimento del tempo di Quick oscillano di norma fra gli 11 e i 14 secondi (nei pazienti sottoposti a terapie anticoagulanti varia invece fra 20 e 30 secondi). In ogni caso il tempo in secondi esprime la percentuale di attività dell’enzima, che varia nei pazienti normali dal 70% al 100% per esempio, 11 secondi equivalgono al 100%).

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