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TSH

Il TSH (Thyroid Stimulating Hormone, ormone tireostimolante) è un ormone che viene prodotto dalle cellule basofile (cellule tireotrope) dell’adenoipofisi (il lobo anteriore dell’ipofisi; quello posteriore è detto neuroipofisi); è anche noto come tireotropina od ormone tireotropo; è una glicoproteina che ha un peso molecolare di circa 25.000 dalton.

Per comprendere appieno certi meccanismi in cui il TSH è coinvolto è necessaria qualche breve spiegazione sul funzionamento tiroideo. Partiamo innanzitutto dai cosiddetti ormoni tiroidei: T3 e T4.

Il T4 (tiroxina) è il principale ormone prodotto dalla tiroide; il T3 (triiodotironina) circolante deriva in buona parte (80% circa) dalla trasformazione della tiroxina, trasformazione che avviene soprattutto a livello epatico.

La produzione degli ormoni tiroidei viene regolata da un meccanismo che è comunemente definito come asse ipotalamo-ipofisi-tiroideo. I neuroni presenti nell’ipotalamo agiscono producendo un ormone noto come TRH (Thyrotropin Releasing Hormone); il TRH giunge all’ipofisi e stimola la produzione di TSH; attraverso il flusso sanguigno quest’ultimo arriva quindi alla tiroide e qui stimola la produzione di T3 e di T4; l’asse ipotalamo-ipofisi-tiroideo è un meccanismo autoregolante che ha il compito di mantenere la funzione tiroidea entro determinati limiti a seconda di quelle che sono le esigenze dell’organismo.

Di fatto quindi la produzione di tireotropina viene regolata da due meccanismi opposti; il TRH ne stimola la secrezione e la sintesi, mentre gli ormoni tiroidei ne inibiscono il meccanismo secretorio antagonizzando l’azione del TRH; si parla quindi di meccanismo di feedback negativo da parte degli ormoni tiroidei; quando la produzione di ormoni tiroidei si abbassa, il TSH stimola la loro produzione tiroidea; se invece in circolo vi è un eccesso di tali ormoni, l’ipofisi cessa la sua funzione di stimolazione tiroidea. Se questo equilibrio si rompe possono verificarsi o una condizione di ipertiroidismo (eccessiva concentrazione di ormoni tiroidei) o una condizione di ipotiroidismo (diminuita concentrazione di ormoni tiroidei).

Da quanto sopra esposto, appare chiara l’importanza della valutazione dei livelli ematici di TSH, T3 e T4 quando si vogliono ottenere risposte sulla funzionalità tiroidea; questi tre test, infatti, vengono generalmente richiesti nel caso in cui si sospetti, per la presenza di determinate manifestazioni cliniche, che il soggetto sia affetto da ipotiroidismo, ipertiroidismo o altre patologie della tiroide.

Perché viene richiesto l’esame?

Come illustrato precedentemente, il TSH è un ormone coinvolto nella produzione e nella secrezione degli ormoni tiroidei; il medico, quindi, richiede questo esame per verificare, dai risultati dell’esame, se la tiroide sta funzionando correttamente. Come detto, al dosaggio della tireotropina verranno affiancati quelli di T3 e T4: nel caso in cui si registri un basso livello di TSH e contemporaneamente alti livelli di T3 e di T4, è molto probabile che il soggetto sia affetto da ipertiroidismo; se, viceversa, il livello di TSH è elevato, ma il T3 e il T4 risultano bassi, ci troviamo di fronte a un quadro clinico di ipotiroidismo.

La tabella sottostante riassume alcuni eventuali risultati delle analisi e fornisce una loro possibile interpretazione.

TSHT4T3Interpretazione
AltoNormaleNormaleIpotiroidismo moderato (subclinico)
AltoBassoNormale/BassoIpotiroidismo manifesto
NormaleNormaleNormaleEutiroidismo (la tiroide funziona normalmente)
BassoNormaleNormaleIpertiroidismo moderato (subclinico)
BassoNormale/AltoNormale/AltoIpertiroidismo manifesto
BassoNormale/BassoNormale/BassoRaro ipotiroidismo ipofisario (secondario)

La rilevazione dei livelli di TSH viene anche richiesta per verificare se il trattamento intrapreso per la cura dell’ipotiroidismo (terapia ormonale sostitutiva) o dell’ipertiroidismo (terapia soppressiva dell’attività tiroidea) sta funzionando oppure no.

Per esempio, nei soggetti affetti da ipertiroidismo che seguono una determinata terapia e in cui i valori di T3, T4 e TSH risultano essere nel range di normalità, si può essere ragionevolmente fiduciosi che il trattamento intrapreso sia efficace; nel caso in cui invece i valori degli ormoni tiroidei risultino ancora elevati, significa che la terapia che si sta seguendo non è sufficiente a riportare i livelli degli ormoni tiroidei entro il range di normalità.

Ricapitolando, il medico richiede il test del TSH (associandolo ad altri esami) per:

  • effettuare lo screening e supportare la diagnosi di patologie che interessano la tiroide, allorquando il paziente riferisca sintomi caratteristici di una malattia tiroidea;
  • verificare l’efficacia della terapia intrapresa.

Per effettuare l’esame è necessario prelevare un campione di sangue venoso prelevato dal braccio. Non è necessario essere a digiuno prima dell’esame. Dal momento che alcuni farmaci possono interferire con la misurazione della tireotropina, è fondamentale riferire al medico se si stanno assumendo dei medicinali; in particolare, i seguenti farmaci possono causare un innalzamento dei livelli di TSH:

  • domperidone
  • metoclopramide
  • aloperidolo.

Possono invece causare una riduzione dei livelli di TSH i seguenti medicinali:

  • levotiroxina
  • ormoni steroidei
  • dopamina
  • levodopa
  • agonisti della dopamina
  • piridossina.

L’amiodarone (un farmaco antiaritmico) può essere causa sia di un innalzamento, sia di una riduzione dei livelli di tireotropina.

Nel caso il soggetto sia affetto da una patologia autoimmune, non è nulla la possibilità di un falso positivo.

TSH

 

Valori di riferimento

I valori normali di TSH variano fra 0,4 e 5 µU/ml (bisogna tenere conto che la produzione di questo ormone varia nell’arco della giornata; è più elevata al mattino e scende nettamente nel pomeriggio).

Nota importante – È importante ricordare che i valori normali di tireotropina possono variare da laboratorio a laboratorio anche in virtù del metodo utilizzato per effettuare l’esame; i valori sopra riportati sono quindi solo meramente indicativi ed è necessario rifarsi a quelli indicati sul referto consegnato dal laboratorio analisi presso il quale si è effettuato l’esame.

TSH alto – Cause

Le possibili cause di TSH alto sono numerose; fra questi si ricordano:

  • Adenomi ipofisari TSH secernenti
  • Cretinismo
  • Farmaci e sostanze (carbonato di litio, clorpromazina, eroina, estroprogestinici, metadone, potassio ecc.)
  • Gravidanza
  • Insufficiente assunzione di ormoni tiroidei nel trattamento dell’ipotiroidismo
  • Ipotiroidismo primario
  • Neoplasie maligne
  • Post-climaterio con alti livelli di FSH
  • Tiroidite di Hashimoto.

TSH alto – Sintomi

In caso di ipotiroidismo manifesto (TSH alto e T3 e T4 bassi) si possono manifestare vari sintomi e segni:

  • aumento di peso
  • abbassamento del timbro vocale
  • capelli fragili e secchi
  • depressione
  • difficoltà nel concentrarsi
  • fiato corto
  • mixedema
  • pelle secca e ruvida
  • perdita della memoria
  • raucedine
  • sensazione di freddo
  • sonnolenza diurna
  • stanchezza
  • stitichezza.

TSH basso – Cause

Le principali cause di TSH basso sono:

  • Disfunzioni dell’ipofisi
  • Eccessiva assunzione di ormoni nel trattamento dell’ipotiroidismo
  • Farmaci (glucocorticoidi, dopamina, apomorfina ecc.)
  • Ipertiroidismo primitivo
  • Ipotiroidismo secondario o terziario.

TSH basso in gravidanza – Bassi livelli di TSH nelle donne in gravidanza sono un reperto di comune riscontro e, nella gran parte dei casi, tale condizione non ha connotazioni patologiche; durante la gravidanza, infatti, a causa dell’incremento dei livelli di estrogeni circolanti, si assiste anche a un aumento della concentrazione della TBG, la proteina legante la tiroxina, con conseguente aumento dei livelli di T3 e T4 che esercitano un effetto soppressivo sul TSH (ancorché di lieve entità). Nel contempo, anche la gonadotropina corionica umana che viene prodotta dalla placenta ha un effetto inibente sulla produzione della tireotropina; il riscontro di un TSH basso in gravidanza è quindi generalmente fisiologico.

Purtuttavia, nel caso tale riduzione venga riscontrata, è sempre opportuno effettuare accertamenti allo scopo di escludere un ipertiroidismo gestazionale (generalmente associato a iperemesi gravidica, una forma acuta e incontrollabile di nausea e vomito).

Altre cause di ipertiroidismo in gravidanza sono il morbo di Basedow e il gozzo tossico.

Dal momento che l’ipertiroidismo nelle donne gestanti aumenta i rischi di morte perinatale, di parto pretermine, di aborto spontaneo, di ipertensione gravidica e di un basso peso del bambino alla nascita, è sempre opportuno verificare che tale condizione non abbia connotazioni patologiche e, nel caso, intervenire il più precocemente possibile sulla causa che l’ha determinato.

TSH alto in gravidanza – L’ipotiroidismo in gravidanza è solitamente causato dalla tiroidite di Hashimoto; può anche essere dovuto a una forma pre-esistente non trattata in modo adeguato oppure dalla distruzione (o dalla rimozione terapeutica) della ghiandola per ipertiroidismo. In gran parte, le complicazioni relative all’ipotiroidismo in gravidanza sono le stesse che vengono causate dall’ipertiroidismo. La terapia prevede la somministrazione di tiroxina.

TSH basso – Sintomi

In caso di ipertiroidismo manifesto (TSH basso, T3 e T4 normali/alti) si possono manifestare vari sintomi e segni:

  • alterazione del ciclo mestruale
  • aumento dell’appetito
  • aumento della caduta dei capelli
  • aumento della temperatura cutanea
  • aumento della sudorazione
  • astenia
  • calo ponderale non giustificato
  • diarrea
  • gozzo
  • insonnia
  • ipertensione arteriosa
  • intolleranza al calore
  • nervosismo e irritabilità
  • occhi sbarrati
  • oftalmopatia infiltrativa
  • palpitazioni
  • retrazione palpebrale
  • tachicardia
  • tremori (generalmente alle mani).

TSH reflex (TSH riflesso o TSH-r)

Con TSH reflex si fa riferimento a un algoritmo diagnostico che prevede l’esecuzione degli esami della funzionalità tiroidea e degli anticorpi anti-tiroide soltanto nel caso in cui i livelli di tireotropina risultino anomali; se questo è il caso, con lo stesso campione di sangue, sarà effettuato il dosaggio degli altri esami.

Se il TSH reflex è basso, si procede con il dosaggio della tiroxina libera (fT4); se questa risulta nella norma, si procede anche con il dosaggio del T3.

Se, invece, il TSH reflex risulta alto, si procederà con l’esecuzione di altri esami, ovvero fT4 e anticorpi anti-tireoperossidasi; se questi risulteranno nella norma, si effettuerà anche il dosaggio degli anticorpi anti-tireoglobulina.

Se il TSH reflex risulta normale, si eviterà l’esecuzione degli altri esami evitando le relative spese.

Va precisato che questo test viene richiesto solamente in quei casi in cui il medico sia di fronte a un paziente che non presenti manifestazioni cliniche suggestive di un’alterazione delle funzioni della tiroide, ma nel quale risulti necessario escluderla a causa della comparsa di ipertensione arteriosa, dislipidemia, aumento di peso, disturbi isolati del ritmo cardiaco, disturbi dell’umore ecc.

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