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Adrenalina

Prima di assumere un farmaco consultare sempre il foglietto illustrativo che l’accompagna. Nessun farmaco deve essere assunto senza consultare il proprio medico.

L’adrenalina è un ormone che viene sintetizzato nella parte midollare del surrene (il termine adrenalina deriva dal latino “ad rene”, ovvero “presso il rene”); appartiene alla vasta famiglia delle catecolamine (classe a cui appartengono anche la dopamina e la noradrenalina). Sinonimo di adrenalina è il termine epinefrina.

L’adrenalina viene sintetizzata a partire dalla tirosina (un aminoacido) attraverso una serie di processi che vedono tra gli intermedi la dopamina e la noradrenalina.

L’adrenalina è anche un importantissimo neurotrasmettitore.

Come nel caso della noradrenalina, il rilascio di adrenalina ha varie conseguenze, sia a livello cardiovascolare che metabolico; è, per esempio, responsabile delle risposte che l’organismo ha in quelle situazioni che determinano l’insorgenza di stress o paura (non è un caso che l’adrenalina sia pittorescamente definita come “ormone della paura”; comunissima è l’espressione figurata “avere una scarica di adrenalina” che ha il significato di “subire un’emozione fortissima”) oppure in quelle circostanze in cui un’attività fisica molto intensa richiede ai tessuti un incremento del consumo di glucosio e acidi grassi. Di seguito un elenco dei principali effetti dell’adrenalina sull’organismo.

Adrenalina – Effetti

Sono molti gli effetti dell’adrenalina:

  • aumento del consumo di ossigeno
  • aumento della velocità d’espulsione dell’anidride carbonica
  • riduzione della fatica nelle parti periferiche del corpo
  • aumento del rendimento metabolico
  • aumento del consumo di sostanze nutritive
  • dilatazione delle pupille (midriasi)
  • aumento della frequenza cardiaca
  • vasocostrizione a livello cutaneo
  • aumento della pressione arteriosa
  • incremento delle capacità muscolari
  • aumento dell’insulino-resistenza e della glicemia
  • inibizione delle funzioni intestinali (stipsi).

L’adrenalina induce un incremento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa, accelera inoltre il processo di glicogenolisi nei muscoli e nel fegato determinando un aumento di acido lattico nella muscolatura e iperglicemia. A livello degli adipociti induce un incremento della lipolisi.

Adrenalina – Il farmaco

In ambito medico l’adrenalina viene impiegata come farmaco nella terapia d’emergenza per il trattamento di shock anafilattico, attacchi asmatici violenti, bradiaritmie sintomatiche e rianimazione cardiopolmonare.

adrenalina

Nota bene – Le indicazioni riportate in questo articolo fanno riferimento alla soluzione iniettabile in iniettore preriempito per uso intramuscolare; in particolare, il riferimento è a iniettori contenenti 150 o 300 microgrammi di adrenalina con i quali si inietta una sola dose di soluzione (0,15 ml o 0,30 ml).

A cosa serve

L’utilizzo dell’adrenalina in qualità di farmaco è il trattamento d’urgenza delle reazioni allergiche a punture d’insetti, ad alimenti, a farmaci e ad altri allergeni in pazienti a rischio accertato di shock anafilattico.

Adrenalina nomi commerciali – L’adrenalina è disponibile con vari nomi commerciali fra cui Chenpen, Emerade, Fastjekt, Jext-Iniett.

 

Dosaggi in base al peso

Nel prescrivere il farmaco il medico deve considerare che il dosaggio normale dell’adrenalina corrisponde a 10 microgrammi/kg:

  • 10 kg di peso, 100 microgrammi di adrenalina
  • 15 kg di peso, 150 microgrammi di adrenalina
  • 30 kg di peso, 300 microgrammi di adrenalina
  • 50 kg di peso, 500 microgrammi di adrenalina.

La singola dose massima di adrenalina raccomandata corrisponde a 300-500 microgrammi per gli adulti, e 300 microgrammi per i bambini, eventualmente ripetibile in caso di necessità dopo 10–15 minuti.

L’iniettore da 300 microgrammi è generalmente indicato per soggetti di peso pari o superiore ai 30 kg, mentre quello da 150 microgrammi è generalmente indicato per soggetti di peso inferiore ai 30 kg.

A giudizio del medico, l’iniettore di adrenalina da 300 microgrammi può essere prescritto anche a soggetti di peso inferiore ai 30 kg, quando si tratti di soggetti ad alto rischio di decorso severo.

Bambini con peso inferiore a 15 kg

L’appropriatezza dell’iniettore di 150 microgrammi di adrenalina deve essere valutata individualmente. L’uso in bambini con peso inferiore a 7,5 kg non è raccomandato se non in situazioni potenzialmente letali e dietro consiglio del medico.

In caso di necessità è necessario agire rapidamente e con decisione. Lo shock anafilattico può verificarsi pochi secondi o diversi minuti dopo l’introduzione dell’allergene; sono tipici segni di allarme: bruciore, calore, prurito sopra e sotto la lingua, in gola e specialmente sul palmo delle mani e sulla pianta dei piedi.

In assenza di miglioramento dal punto di vista clinico o in caso di peggioramento, potrebbe essere necessario somministrare una seconda iniezione di adrenalina 5-15 minuti dopo la prima iniezione. Si raccomanda di prescrivere due autoiniettori di adrenalina che i pazienti devono portare sempre con sé.

Come si somministra l’adrenalina

Gli iniettori di adrenalina sono pronti all’uso e possono essere utilizzati, ove possibile, previa disinfezione del punto di iniezione:

  • Togliere il tappo.
  • Prendere in mano l’iniettore tenendo l’estremità in plastica a contatto con la coscia e premere con forza sulla pelle: si sentirà lo scatto dell’ago.
  • Tenere l’iniettore in detta posizione per almeno dieci secondi, fino a quando cioè l’ago è penetrato nella pelle ed è stata iniettata l’adrenalina. Una volta che l’iniezione è completa la finestra sull’ auto-iniettore si oscura. In nessun caso allontanare l’iniettore dalla coscia prima della fine dell’iniezione.
  • Allontanare quindi l’iniettore dalla coscia, l’estremità in plastica si allungherà automaticamente a coprire l’ago. Massaggiare il punto di iniezione per circa 10 secondi.
  • Recarsi al più presto da un medico portando il prodotto utilizzato.

Può esserci la presenza di una piccola bolla di azoto che, tenendo l’iniettore con la punta verso l’alto, rimane nel collo dell’autoiniettore (parte alta in cui si inserisce l’ago). La piccola bolla di azoto non costituisce un pericolo per la salute del paziente in quanto:

  • non influenza la quantità di soluzione che viene iniettata;
  • l’autoiniettore viene utilizzato per via intramuscolare nel muscolo della coscia, non per iniezione endovenosa;
  • sono iniettati solo 0,3 ml ed il corretto utilizzo dell’iniettore in posizione perpendicolare alla coscia dovrebbe normalmente far fluttuare un’eventuale bolla verso il pistone sul fondo dell’iniettore, lontano dal punto di innesto dell’ago.

Nell’eventualità, estremamente rara, che l’azoto venga iniettato nel tessuto muscolare il corpo umano è in grado di assorbire la piccola quantità di gas senza alcuna difficoltà.

Per il suo corretto funzionamento l’iniettore viene riempito con una quantità di liquido (2,05 ml) nettamente superiore a quella da iniettare (0,30); quindi è del tutto normale che dopo l’utilizzo la maggior parte della soluzione rimanga nell’iniettore.

Il paziente e chi lo assiste devono essere informati che dopo ogni uso di adrenalina devono immediatamente richiedere assistenza medica, chiamare un’ambulanza per condizione di “anafilassi”, anche se i sintomi sembrano essere migliorati.

I pazienti coscienti devono stare preferibilmente sdraiati con i piedi sollevati o seduti se hanno difficoltà a respirare. I pazienti incoscienti devono essere girati su un fianco in posizione laterale di sicurezza.

I pazienti devono se possibile rimanere con un’altra persona fino all’arrivo dell’assistenza medica.

Si deve tenere conto che l’iniettore di adrenalina è un prodotto di primo intervento e non sostituisce il successivo trattamento medico.

Avvertenze e controindicazioni

Particolare cautela è richiesta in caso di diabete non controllato, di ipercalcemia, ipopotassiemia, nei pazienti anziani e nei pazienti con elevato tono simpatico.

Il medico che prescrive l’uso di adrenalina deve assicurarsi che il paziente abbia capito come usare l’iniettore preriempito in caso di necessità e che sia consapevole dei sintomi di reazione allergica che possono preannunciare uno shock anafilattico.

La dose di farmaco viene automaticamente iniettata per via intramuscolare, mediante pressione sul lato esterno della coscia nel punto corrispondente all’altezza del braccio steso. Applicando l’iniettore sulla coscia si evita il pericolo che l’iniezione avvenga inavvertitamente per via vasale. Non iniettare nei glutei o in altre parti del corpo. Evitare assolutamente un’iniezione per via endovena.

Ogni iniettore deve essere utilizzato una sola volta.

Il tappo serve da protezione per evitare uno scarico involontario della soluzione di adrenalina. Togliendolo, l’iniettore è pronto all’uso: l’ago che si trova all’interno del cappuccio in plastica viene azionato premendo l’iniettore sulla coscia. Un leggero rumore segnala la fuoriuscita dell’ago. L’iniezione di adrenalina non deve sostituire il trattamento medico! Il paziente deve iniettarsi o farsi iniettare il farmaco da un accompagnatore, e raggiungere immediatamente un pronto soccorso. Dopo l’uso, il paziente deve consultare immediatamente un medico. Il paziente deve anche accertarsi ogni 15 giorni che la soluzione di adrenalina sia incolore. In caso di colorazione della soluzione, o anche in presenza di un precipitato questa non deve essere utilizzata. Il prodotto contiene sodio metabisolfito; tale sostanza può provocare in soggetti sensibili e particolarmente negli asmatici reazioni di tipo allergico e attacchi asmatici gravi.

Tutti i pazienti ai quali viene prescritto l’iniettore di adrenalina devono essere accuratamente istruiti a comprendere le indicazioni per l’uso ed il corretto modo di somministrazione. Si consiglia fortemente di istruire le persone vicine al paziente (per esempio, genitori, chi si prende cura del paziente, insegnanti) sull’uso corretto dell’iniettore di adrenalina nel caso in cui sia necessario il loro aiuto in situazioni di emergenza.

Il paziente/chi lo assiste devono essere informati circa la possibilità di una anafilassi bifasica che è caratterizzata da una iniziale risoluzione seguita da un ripresentarsi dei sintomi alcune ore più tardi.

I pazienti con asma concomitante possono avere un aumentato rischio di manifestare una grave reazione anafilattica.

I pazienti devono essere avvertiti riguardo gli allergeni correlati e quando possibile devono essere sottoposti ad esami così che i loro specifici allergeni possano essere caratterizzati.

Gravidanza e allattamento – Non essendoci dati clinici controllati nella donna in gravidanza, l’iniettore di adrenalina dovrà essere utilizzato, durante la gravidanza, solo se i potenziali benefici giustifichino i potenziali rischi verso il feto. Il possibile passaggio di adrenalina nel latte materno è irrilevante poiché il farmaco non viene assorbito per via orale.

Per quanto concerne le controindicazioni, l’iniettore di adrenalina non deve essere impiegato in presenza di: ipertensione arteriosa, tireotossicosi, feocromocitoma, tachicardia parossistica, tachiaritmia, malattie coronariche e cardiache, alterazioni sclerotiche dei vasi, cuore polmonare, gravi disturbi renali, glaucoma ad angolo stretto, adenoma prostatico.

Particolare cautela è richiesta in caso di diabete non controllato, di ipercalcemia, ipopotassiemia, nei pazienti anziani e nei pazienti con elevato tono simpatico. L’iniettore di adrenalina non deve essere somministrato contemporaneamente ai beta-bloccanti o ai simpaticomimetici. Non utilizzare l’iniettore in presenza di shock di origine non anafilattica.

L’iniettore non deve essere altresì utilizzato in caso di ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti contenuti nella formulazione.

Interazioni con altre sostanze

L’azione ipoglicemizzante dei farmaci antidiabetici può essere ridotta dalla somministrazione di adrenalina. Un aumento dei disturbi del ritmo cardiaco può essere determinato dalla somministrazione concomitante di alotano, ciclopropano e digitalici. L’effetto simpaticomimetico dell’adrenalina può essere potenziato dalla contemporanea somministrazione di inibitori delle monoaminoossidasi, antidepressivi triciclici, guanetidina, reserpina, levotirosina sodica, alcuni antistaminici come clorfenamina, tripelenamina e difenidramina.

La somministrazione contemporanea di alfa-bloccanti può condurre all’effetto opposto dell’adrenalina (abbassamento della pressione). Con i beta-bloccanti si ha un forte aumento dell’effetto ipertensivo dell’adrenalina.

La somministrazione contemporanea di anestetici locali può produrre un reciproco potenziamento dell’effetto.

Effetti collaterali dell’adrenalina

I principali effetti collaterali in seguito all’impiego di adrenalina sono palpitazioni, sudorazione, nausea, vomito, difficoltà respiratoria, pallore, vertigini, tremore, cefalea, stato ansioso, disturbi del ritmo cardiaco, iperglicemia. Tali manifestazioni, in genere, si attenuano spontaneamente senza ricorrere a interventi terapeutici.

NOTA IMPORTANTE – Questa pagina non sostituisce in alcun modo le informazioni presenti nei foglietti illustrativi che accompagnano i farmaci; in particolare per composizione, forma farmaceutica, posologia, proprietà farmacologiche e informazioni farmaceutiche riferirsi al foglietto illustrativo. Nessun farmaco deve essere assunto senza consultare il proprio medico.

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