Arlevertan è un farmaco antivertigine basato sull’associazione di due principi attivi, il dimenidrinato e la cinnarizina.
Il dimenidrinato è un antistaminico con proprietà anticolinergiche che esercita effetti parasimpatolitici e depressivi sul sistema nervoso centrale. Il dimenidrinato ha effetti antiemetici (antivomito) e antivertiginosi; agisce in misura predominante sul sistema vestibolare centrale.
La cinnarizina, principio attivo del farmaco Cinazyn, per le sue proprietà di calcio-antagonista, esercita prevalentemente un’azione sedativa sul sistema vestibolare inibendo l’afflusso di calcio nelle cellule sensoriali vestibolari, e pertanto agisce in misura predominante sul sistema vestibolare periferico.
È nota l’efficacia di cinnarizina e dimenidrinato nel trattamento delle vertigini. Nella popolazione studiata il prodotto di associazione è più efficace dei singoli componenti.
Ricordiamo che le vertigini sono un disturbo molto comune; essenzialmente possono essere definirle come sensazioni illusorie di una rotazione dell’ambiente attorno alla propria persona (in questo caso si parla di vertigini oggettive) oppure di rotazione di sé stessi rispetto all’ambiente (e allora vengono definite vertigini soggettive).
Arlevertan non è stato studiato nella cinetosi (popolarmente nota come mal d’auto, la cinetosi è una fastidiosa condizione caratterizzata dalla presenza di fastidiosi segni e sintomi quali vertigini, mancanza di equilibrio, nausea e vomito che si verificano in seguito a movimenti irregolari o ripetitivi del corpo).
A cosa serve Arlevertan
Arlevertan è un farmaco indicato nel trattamento dei sintomi vertiginosi di varia origine. Arlevertan è indicato negli adulti.
Posologia e modo di somministrazione
La posologia e le modalità di utilizzo di Arlevertan possono variare a seconda dello specifico caso, in base all’età del paziente e al giudizio del medico.
Prima di usare Arlevertan, si devono informare il medico e/o il farmacista della propria storia clinica, in particolare di: problemi ai reni, problemi al fegato e altri problemi medici.
Per le dosi e le modalità di somministrazione consultare il foglietto illustrativo.
Arlevertan – Avvertenze, precauzioni per l’uso e controindicazioni
Arlevertan non riduce in modo significativo la pressione arteriosa e tuttavia deve essere usato con prudenza nei pazienti ipotesi.
Arlevertan deve essere assunto dopo i pasti per ridurre al minimo l’eventuale irritazione gastrica.
È necessario essere prudenti nel somministrare Arlevertan a pazienti con condizioni che potrebbero aggravarsi a causa della terapia anticolinergica, per esempio innalzamento della pressione intra-oculare, ostruzione piloro-duodenale, ipertrofia prostatica, ipertensione arteriosa (pressione alta), ipertiroidismo o grave coronaropatia.
È necessario essere prudenti nel somministrare Arlevertan a pazienti con morbo di Parkinson.
Gravidanza e allattamento
Gravidanza
Non vi sono dati sulla sicurezza di Arlevertan in gravidanza umana. Gli studi sugli animali sono insufficienti per evidenziare gli effetti sulla gravidanza, sullo sviluppo embrionale/fetale e sullo sviluppo postnatale. Il rischio teratogeno dei singoli principi attivi, dimenidrinato/difenidramina e cinnarizina è basso. In studi su animali non è stato osservato alcun effetto teratogeno.
I dati relativi all’uso di Arlevertan in donne in gravidanza non esistono. Gli studi sugli animali non sono sufficienti a dimostrare una tossicità riproduttiva.
Sulla base dei dati sull’uomo si ritiene che il dimenidrinato possa avere un effetto ossitocico e accorciare il travaglio.
Arlevertan non è raccomandato durante la gravidanza.
Allattamento
Il dimenidrinato e la cinnarizina sono escreti nel latte materno. Arlevertan non deve essere usato durante l’allattamento.
Fertilità
Nessun dato disponibile.
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Arlevertan può avere una influenza minore sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari.
Arlevertan può provocare torpore, in particolare all’inizio del trattamento. I pazienti che manifestano torpore non devono guidare o utilizzare macchinari.
Controindicazioni
Ipersensibilità ai principi attivi, alla difenidramina o ad altri antistaminici con struttura simile, o ad uno qualsiasi degli eccipienti presenti nel preparato.
La difenidramina è escreta totalmente attraverso il rene e i pazienti con insufficienza renale grave sono stati esclusi dal programma di sviluppo clinico. I pazienti con una clearance della creatinina £ 25 ml/min (insufficienza renale grave) non devono utilizzare Arlevertan.
Entrambi i componenti attivi di Arlevertan sono ampiamente metabolizzati dagli enzimi epatici del citocromo P450; quindi, nei pazienti con insufficienza epatica grave le concentrazioni plasmatiche di entrambi i farmaci immodificati e le loro emivite aumentano. Ciò è stato dimostrato per la difenidramina nei pazienti cirrotici. Di conseguenza i pazienti con insufficienza epatica grave non devono utilizzare Arlevertan.
Arlevertan non deve essere somministrato a pazienti con glaucoma da chiusura d’angolo, convulsioni, sospetto aumento della pressione intracranica, abuso di alcol o ritenzione urinaria legata a disturbi uretro-prostatici.

Arlevertan è un farmaco indicato nel trattamento dei sintomi vertiginosi di varia origine. Arlevertan è indicato negli adulti
Arlevertan – Effetti collaterali
Nel foglietto illustrativo gli effetti collaterali sono elencati in base alla frequenza utilizzando la seguente convenzione:
- Molto comune ≥ 1/10
- Comune da ≥ 1/100 a <1/10
- Non comune da ≥ 1/1000 a <1/100
- Raro da ≥ 1/10000 a <1/1000
- Molto raro <1/10000
- Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
I più comuni sono i seguenti:
- sonnolenza
- cefalea
- bocca secca
- dolori addominali.
Di seguito, inoltre, si riportano le seguenti reazioni avverse riscontrate in associazione al dimenidrinato e alla cinnarizina (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Dimenidrinato: eccitazione paradossale (in particolare nei bambini), peggioramento del glaucoma da chiusura d’angolo, agranulocitosi reversibile.
Cinnarizina: stipsi, aumento ponderale, tensione al petto, itterizia colestatica, sintomi extrapiramidali, reazioni cutanee simil-lupus, lichen planus.
Interazioni
Non sono stati effettuati studi di interazione.
Gli effetti anticolinergici e sedativi di Arlevertan possono essere potenziati dagli inibitori della monoaminoossidasi. La procarbazina può intensificare l’effetto di Arlevertan.
Come gli altri antistaminici, Arlevertan può potenziare gli effetti sedativi dei depressivi del sistema nervoso centrale (SNC), inclusi alcol, barbiturici, analgesici narcotici e tranquillanti. È necessario avvertire i pazienti che devono evitare l’assunzione di bevande alcoliche.
Arlevertan può inoltre potenziare gli effetti degli antiipertensivi, dell’efedrina e degli anticolinergici come l’atropina e degli antidepressivi triciclici.
Arlevertan può mascherare i sintomi ototossici associati agli antibiotici aminoglicosidici e la risposta della pelle ai test allergici cutanei.
Si deve evitare la somministrazione concomitante dei medicinali che prolungano l’intervallo QT dell’ECG, come gli antiaritmici di classe Ia e di classe III.
Le informazioni sulle possibili interazioni farmacocinetiche della cinnarizina e della difenidramina con altri medicinali sono limitate. La difenidramina inibisce il metabolismo mediato dal CYP2D6; si consiglia cautela nell’associare Arlevertan con substrati di questo enzima, soprattutto quelli con un intervallo terapeutico ridotto.
Sovradosaggio
I sintomi di sovradosaggio da Arlevertan includono torpore, capogiro e atassia con effetti anticolinergici come secchezza delle fauci, arrossamento del volto, dilatazione delle pupille, tachicardia, piressia, cefalea e ritenzione urinaria. Possono verificarsi convulsioni, allucinazioni, eccitazione, depressione respiratoria, ipertensione, tremore e coma, specialmente in caso di massiccio sovradosaggio.
Gestione del sovradosaggio: è necessario adottare misure generali di supporto per il trattamento dell’insufficienza respiratoria o circolatoria. Si raccomanda l’esecuzione della lavanda gastrica con soluzione isotonica di sodio cloruro. Occorre monitorare con attenzione la temperatura corporea poiché può manifestarsi piressia come conseguenza dell’intossicazione da antistaminici, in particolare nei bambini.
È possibile controllare i sintomi simili a crampi attraverso la somministrazione attenta di barbiturici ad azione rapida. In caso di marcati effetti anticolinergici centrali, è necessario somministrare fisostigmina (dopo relativo esame) lentamente per via endovenosa (o, se necessario, per via intramuscolare): 0,03 mg/kg di peso corporeo (max. 2 mg negli adulti e max. 0,5 mg nei bambini).
Il dimenidrinato è dializzabile e tuttavia il trattamento del sovradosaggio mediante questa procedura non è considerato soddisfacente. L’emoperfusione con carbone attivato consente l’eliminazione del dimenidrinato in misura sufficiente. Non vi sono dati sulla dializzabilità della cinnarizina.
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NOTA IMPORTANTE – Questa pagina non sostituisce in alcun modo le informazioni presenti nei foglietti illustrativi che accompagnano i farmaci; in particolare per composizione, forma farmaceutica, posologia, proprietà farmacologiche e informazioni farmaceutiche riferirsi al foglietto illustrativo. Nessun farmaco deve essere assunto senza consultare il proprio medico.