Ascriptin è un farmaco appartenente alla categoria degli antitrombotici, antiaggreganti piastrinici; contiene tre principi attivi: acido acetilsalicilico (lo stesso principio attivo dell’Aspirina, 300 mg), magnesio idrossido (80 mg) e alluminio ossido idrato (91,5 mg, corrispondenti a 70 mg di alluminio idrossido).
Ricordiamo che gli antiaggreganti piastrinici sono farmaci che interferiscono con il funzionamento delle piastrine (elementi figurati del sangue coinvolti nei complessi meccanismi di coagulazione sanguigna) bloccando la loro aggregazione.
A cosa serve Ascriptin
Adulti
- Prevenzione degli eventi atero-trombotici maggiori:
- Dopo infarto miocardico
- Dopo ictus cerebrale o attacchi ischemici transitori (TIA)
- In pazienti con angina pectoris instabile
- In pazienti con angina pectoris stabile cronica.
- Prevenzione della riocclusione dei by-pass aorto-coronarici e nell’angioplastica coronarica percutanea transluminale (PTCA).
- Prevenzione degli eventi cardiovascolari nei pazienti con malattia ateromasica conclamata, nella sindrome di Kawasaki, nei pazienti in emodialisi e nella prevenzione della trombosi durante circolazione extracorporea.
- Analgesico, antipiretico e antinfiammatorio nel reumatismo, nell’artrite reumatoide, nel mal di testa e di denti, nelle nevralgie, nei dolori muscolari, articolari e mestruali, nei sintomi influenzali e da raffreddore.
Bambini e adolescenti di età inferiore ai 16 anni
Ascriptin è indicato unicamente per: artrite reumatoide, malattia reumatica, malattia di Kawasaki e come antiaggregante piastrinico.
Posologia e modo di somministrazione
La posologia e le modalità di utilizzo di Ascriptin possono variare a seconda dello specifico caso della condizione da trattare, in base all’età del paziente e al giudizio del medico.
Prima di usare Ascriptin si devono informare il medico e/o il farmacista della propria storia clinica, in particolare di: problemi ai reni, problemi al fegato e altri problemi medici.
Per le dosi e le modalità di somministrazione consultare il foglietto illustrativo.
Si ricorda che l’assunzione delle compresse contenenti acido acetilsalicilico deve avvenire preferibilmente a stomaco pieno, particolarmente quando sia necessario somministrare il prodotto a dosi elevate o per lunghi periodi di tempo.

Formula strutturale dell’acido acetilsalicilico, uno dei principi attivi di Ascriptin
Ascriptin – Avvertenze, precauzioni per l’uso e controindicazioni
Come per ogni altro salicilato l’assunzione di Ascriptin deve avvenire a stomaco pieno.
I sali di Mg e di Al riducono l’assorbimento enterico delle tetracicline: si raccomanda di evitarne l’assunzione in corso di terapie tetracicliniche per via orale.
L’alluminio idrossido può causare stitichezza e un sovradosaggio di sali di magnesio può causare ipomotilità dell’intestino; alte dosi di questo medicinale possono causare o aggravare l’ostruzione intestinale e l’ileo patologico nei pazienti a più alto rischio, come quelli con compromissione renale, in bambini di età inferiore a 2 anni o anziani.
L’alluminio idrossido non è ben assorbito dal tratto gastrointestinale e gli effetti sistemici sono quindi rari in pazienti con una normale funzionalità renale. Tuttavia, dosi eccessive o uso a lungo termine, o anche dosi normali in pazienti con diete povere di fosforo o in bambini di età inferiore a 2 anni possono portare a eliminazione del fosfato (a causa di un legame alluminio-fosfato) accompagnata da un aumento del riassorbimento osseo e ipercalciuria con rischio di osteomalacia. Si consiglia di consultare il medico nel caso di un uso a lungo termine o in pazienti a rischio di ipofosfatemia.
Utilizzare Ascriptin con prudenza in casi di asma, gotta e nei pazienti con insufficienza epatica lieve e moderata.
In pazienti affetti da deficit di G6PD, l’acido acetilsalicilico deve essere somministrato sotto stretto controllo medico a causa del rischio di emolisi.
L’impiego preoperatorio di Ascriptin può ostacolare l’emostasi intraoperatoria.
L’alcol può aumentare il rischio di lesioni gastrointestinali e prolungare il tempo di sanguinamento quando assunto insieme ad acido acetilsalicilico. Pertanto, le bevande alcoliche devono essere assunte con cautela dai pazienti durante e nelle 36 ore successive all’assunzione di Ascriptin.
Il trattamento concomitante con levotiroxina e salicilati deve essere evitato.
I salicilati possono inibire il legame degli ormoni tiroidei alle proteine di trasporto e quindi portare a un aumento transitorio iniziale degli ormoni tiroidei liberi, seguito da una diminuzione complessiva dei livelli di ormoni tiroidei totali. Pertanto, in caso di assunzione concomitante di levotiroxina e salicilati, i livelli degli ormoni tiroidei devono essere monitorati.
Per dosaggi di acido acetilsalicilico ≥ 500 mg/giorno:
Ci sono evidenze che il medicinale, inibendo la sintesi di ciclo-ossigenasi/prostaglandine, possa causare una riduzione della fertilità femminile attraverso un effetto sull’ovulazione. Questo effetto è reversibile alla sospensione del farmaco.
La somministrazione di Ascriptin dovrebbe essere sospesa nelle donne che hanno problemi di fertilità o che sono sottoposte a indagini sulla fertilità.
Ascriptin non deve essere utilizzato nei bambini e nei ragazzi di età inferiore ai 16 anni.
I soggetti di età superiore ai 70 anni di età, soprattutto in presenza di terapie concomitanti, devono usare questo medicinale solo dopo aver consultato un medico.
Nei pazienti che ricevono il vaccino contro la varicella l’uso di acido acetilsalicilico deve essere evitato per le 6 settimane successive alla vaccinazione.
Informazioni su alcuni eccipienti
Ascriptin contiene lattosio: i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere Ascriptin.
Gravidanza e allattamento
Gravidanza
L’impiego in gravidanza per lunghi periodi e la somministrazione negli ultimi tre mesi della gravidanza devono avvenire soltanto dietro prescrizione medica poiché l’acido acetilsalicilico può provocare fenomeni emorragici nel feto e nella madre, ritardi di parto e, nel nascituro, precoce chiusura del dotto di Botallo. Durante gli ultimi tre mesi e in particolare nelle ultime settimane di gravidanza, sarebbe comunque opportuno evitare l’uso di acido acetilsalicilico.
Basse dosi (fino a 100 mg/die)
Gli studi clinici indicano che le dosi fino a 100 mg/die possono essere considerate sicure limitatamente ad un impiego in ambito ostetrico, che richiede un monitoraggio specialistico.
Dosi di 100-500 mg/die
Ci sono insufficienti dati clinici relativi all’uso di dosi superiori a 100 mg/die fino a 500 mg/die. Quindi, le raccomandazioni di seguito riportate per le dosi di 500 mg/die ed oltre si applicano anche a questo range di dosaggio.
Dosi di 500 mg/die e oltre
L’inibizione della sintesi di prostaglandine può interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale.
Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine, nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache era aumentato da meno dell’1% fino a circa l’1,5%. È stato stimato che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia.
Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalità embrio-fetale.
Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori della sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico.
Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, Ascriptin non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari.
Se l’acido acetilsalicilico è usato da una donna in attesa di concepimento o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento con Ascriptin devono essere mantenute le più basse possibili.
Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a:
- tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);
- disfunzione renale, che può progredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios;
la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a:
- possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante che può verificarsi anche a dosi molto basse;
- inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio.
Conseguentemente, l’acido acetilsalicilico alle dosi >100 mg/die è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza.
Allattamento
Poiché viene escreto nel latte materno l’uso del medicinale non è raccomandato durante l’allattamento a causa del rischio di produrre effetti indesiderati nel bambino.
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Ascriptin non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.
Controindicazioni
Ipersensibilità ai principi attivi o a uno qualsiasi degli eccipienti presenti nel preparato.
Pazienti con mastocitosi preesistente, nei quali l’utilizzo di acido acetilsalicilico può indurre gravi reazioni di ipersensibilità (che comprendono shock circolatorio con vampate di calore, ipotensione, tachicardia e vomito).
Malattia ulcerosa gastro-duodenale, ipersensibilità ai salicilati, diatesi emorragica. Pazienti con grave insufficienza epatica.
Pazienti con grave insufficienza renale (CLcr <30 ml/min).
Grave insufficienza cardiaca non controllata.
Trattamento concomitante con metotrexato a dosi di 15 mg/settimana o più
Anamnesi di asma indotta dalla somministrazione di salicilati o sostanze ad attività simile, in particolare i farmaci antinfiammatori non steroidei.
L’uso di Ascriptin è controindicato nei bambini e nei ragazzi di età inferiore ai 16 anni a eccezione di quanto riportato nel paragrafo “A cosa serve”.
Dose >100 mg/die durante il terzo trimestre di gravidanza.
Ascriptin non va utilizzato in corso di affezioni virali, come per esempio varicella o influenza, a causa del rischio di sindrome di Reye.

Ascriptin è un farmaco appartenente alla categoria degli antitrombotici, antiaggreganti piastrinici
Ascriptin – Effetti collaterali
Vari sono i possibili effetti collaterali legati all’assunzione di Ascriptin. La frequenza delle reazioni avverse descritte di seguito è definita attraverso la seguente convenzione:
Molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Gli effetti indesiderati dell’acido acetilsalicilico, nella maggior parte dei casi, sono una conseguenza del suo meccanismo d’azione farmacologico e colpiscono soprattutto il tratto gastrointestinale. Qualche tipo di effetto indesiderato si manifesta nel 5%-7% dei pazienti.
Di seguito si riportano gli effetti collaterali più comuni.
Patologie del sistema emolinfopoietico
Comune: ipoprotrombinemia (a dosi elevate).
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Comune: rinite, broncospasmo parossistico, dispnea grave.
Patologie gastrointestinali
Comune: emorragia gastrointestinale (melena, ematemesi). Dolore addominale, nausea, dispepsia vomito, ulcera gastrica, ulcera duodenale.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Comune: orticaria, eruzione esantematica, angioedema, eruzioni fisse.
Interazioni
L’effetto del trattamento può essere modificato se Ascriptin è assunto in concomitanza con altri medicinali quali:
- anticoagulanti (per esempio warfarin, principio attivo del noto farmaco Coumadin);
- farmaci antirigetto (per esempio ciclosporina, tacrolimus);
- antipertensivi (per esempio diuretici e ACE-inibitori);
- antidolorifici e antinfiammatori (per esempio steroidi, FANS);
- farmaci per la gotta (probenecid);
- farmaci anticancro e per l’artrite reumatoide (metotrexato).
Associazioni controindicate
Metotrexato a dosi maggiori o uguali a 15 mg/settimana: aumento della tossicità ematologica del metotrexato (gli antinfiammatori in generale diminuiscono la clearance renale del metotrexato e i salicilati spiazzano il metotrexato dal suo legame con le proteine plasmatiche).
Associazioni che richiedono precauzioni per l’uso
Per approfondimenti su questo punto si rimanda al foglietto illustrativo.
Sovradosaggio
La tossicità da salicilati può essere la conseguenza di un’assunzione cronica di dosi eccessive, oppure di sovradosaggio acuto, potenzialmente pericoloso per la vita, che comprende anche l’ingestione accidentale nei bambini.
Il sovradosaggio con salicilati, in particolare nei bambini piccoli, può portare a grave ipoglicemia e ad intossicazione potenzialmente fatale.
L’avvelenamento cronico da salicilati può essere insidioso dal momento che i segni e i sintomi sono aspecifici. Tra i sintomi vi sono capogiro, vertigini, tinnito, sordità, sudorazione, nausea e vomito, cefalea, stato confusionale, visione offuscata, vasodilatazione e iperventilazione, disturbi neurologici come confusione, delirio, convulsioni e coma).
La caratteristica principale dell’intossicazione acuta è una grave alterazione dell’equilibrio acido-base, che può variare con l’età e la gravità dell’intossicazione; la presentazione più comune, nel bambino, è l’acidosi metabolica mentre nell’adulto si riscontra alcalosi respiratoria.
Con il sovradosaggio acuto e cronico di acido acetilsalicilico può presentarsi edema polmonare non cardiogeno.
Sintomi riportati di sovradosaggio acuto con idrossido di alluminio e sali di magnesio in combinazione includono diarrea, dolori addominali, vomito.
Alte dosi di magnesio ed alluminio possono causare o aggravare l’ostruzione intestinale e l’ileo patologico in pazienti a rischio.
La gestione di un’intossicazione è determinata dall’entità, dallo stadio e dai sintomi clinici di quest’ultima e deve essere attuata secondo le tecniche convenzionali di gestione degli avvelenamenti. Le misure principali da adottare consistono nell’accelerazione dell’escrezione dei farmaci (lavanda gastrica, diuresi alcalina forzata) e nel ripristino del metabolismo elettrolitico e acido-base. Nei casi di grave intossicazione e se la funzionalità renale è deficitaria, l’emodialisi è consigliata.
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NOTA IMPORTANTE – Questa pagina non sostituisce in alcun modo le informazioni presenti nei foglietti illustrativi che accompagnano i farmaci; in particolare per composizione, forma farmaceutica, posologia, proprietà farmacologiche e informazioni farmaceutiche riferirsi al foglietto illustrativo. Nessun farmaco deve essere assunto senza consultare il proprio medico.