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Betadine

Prima di assumere un farmaco consultare sempre il foglietto illustrativo che l’accompagna. Nessun farmaco deve essere assunto senza consultare il proprio medico.

Betadine è un farmaco a base di iodopovidone, principio attivo che esercita attività antisettica con attività sui batteri Gram + e Gram -, funghi, protozoi, lieviti e alcuni virus col vantaggio, rispetto allo iodio elementare, di essere solubile in acqua e alcol, di non irritare, di non sensibilizzare, di non danneggiare cute e mucose.

Il medicinale è disponibile in varie forme fra cui le seguenti:

  • Betadine 10% Soluzione cutanea, alcolica
  • Betadine 10% Gel
  • Betadine 1% Collutorio
  • Betadine 10% Garze impregnate.

A cosa serve Betadine

Betadine 10% Soluzione cutanea, alcolica: Disinfezione e pulizia della cute lesa (ferite, piaghe ecc.).

Betadine 10% Gel: Disinfezione della cute lesa (ferite, piaghe ecc.).

Betadine 1% Collutorio: Disinfezione della mucosa orale.

Betadine 10% Garze impregnate: Disinfezione della cute lesa (ferite, piaghe).

Posologia e modo di somministrazione

La posologia e le modalità di utilizzo di Betadine possono variare a seconda dello specifico caso, in base all’età del paziente e al giudizio del medico.

Prima di usare Betadine si devono informare il medico e/o il farmacista della propria storia clinica, in particolare di: problemi ai reni, problemi al fegato, problemi alla tiroide e altri problemi medici.

Per le dosi e le modalità di somministrazione consultare il foglietto illustrativo.

Nota importante – Non si devono superare i dosaggi consigliati.

betadine - iodopovidone

Lo iodopovidone, principio attivo di Betadine, esercita attività antisettica con attività sui vari tipi di batteri, funghi, protozoi, lieviti e virus.

Betadine – Avvertenze, precauzioni per l’uso e controindicazioni

Non usare Betadine per trattamenti prolungati. Particolare cautela va usata in pazienti con preesistente insufficienza renale che necessitino di regolari applicazioni di Betadine su cute lesa.

Solo per uso esterno. L’uso specie se prolungato può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione. In tal caso interrompere il trattamento ed adottare idonee misure terapeutiche. I pazienti con gozzo, noduli tiroidei o altre patologie tiroidee acute e non acute sono a rischio di sviluppare iperfunzione tiroidea (ipertiroidismo) a seguito di somministrazione di grandi quantità di iodio. In questa popolazione di pazienti, la soluzione di iodopovidone non dovrebbe essere impiegata per un periodo di tempo prolungato e su estese superfici corporee se non strettamente indicato. Anche dopo la fine del trattamento bisogna ricercare i precoci sintomi di possibile ipertiroidismo e, se necessario, bisogna monitorare la funzione tiroidea.

Non usare almeno 10 giorni prima di effettuare una scintigrafia o dopo scintigrafia con iodio radioattivo oppure nel trattamento con iodio radioattivo del carcinoma tiroideo.

La popolazione pediatrica ha maggior rischio di sviluppare ipotiroidismo a seguito di applicazioni di dosi elevate di iodio. A causa della permeabilità della cute e della loro elevata sensibilità allo iodio, l’uso di iodopovidone deve essere ridotto al minimo indispensabile nei bambini. Può essere necessario un controllo della funzione tiroidea del bambino (ad esempio livelli di T4 e TSH).

Qualsiasi ingestione orale di iodopovidone da parte del bambino deve essere evitata. In età pediatrica usare solo sotto stretto controllo e nei casi di effettiva necessità. L’ingestione o l’inalazione accidentale di alcuni disinfettanti può avere conseguenze gravi talvolta fatali. Evitare il contatto con gli occhi.

Gravidanza e allattamento

Durante la gravidanza e l’allattamento, la soluzione di iodopovidone deve essere utilizzata solo se strettamente necessaria e alla minima dose possibile, a causa della capacità dello iodio di attraversare la placenta e di essere secreto nel latte materno e per l’elevata sensibilità del feto e del neonato allo iodio. Lo iodio, inoltre, si concentra maggiormente nel latte materno rispetto al siero, pertanto può causare ipotiroidismo transitorio con aumento del TSH (ormone stimolante la tiroide) nel feto o nel neonato

Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Nessuno.

Controindicazioni

Betadine è controindicato in caso di ipersensibilità verso i componenti.

Usare con precauzione in soggetti con patologie tiroidee.

Non usare in bambini di età inferiore ai 6 mesi.

Il collutorio non deve essere usato nei bambini al di sotto dei 6 anni.

Betadine – Effetti collaterali

Sul foglietto illustrativo, gli effetti collaterali di Betadine sono classificati in base alla loro frequenza:

  • Molto comune: (≥ 1/10)
  • Comune: (> 1/100 a < 1/10)
  • Non comune: (≥ 1/1.000 a < 1/100)
  • Raro: (≥ 1/10.000 a < 1/1.000)
  • Molto raro: (< 1/10.000)
  • Non nota: (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Disturbi del Sistema immunitario

  • Raro: Ipersensibilità
  • Molto raro: Reazione anafilattica

Patologie endocrine

  • Molto raro: Ipertiroidismo * (talvolta con sintomi come tachicardia o agitazione)
  • Non nota: Ipotiroidismo ***

Disturbi del metabolismo e della nutrizione

  • Non nota: Squilibrio elettrolitico **, Acidosi metabolica **

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

  • Non nota: Polmonite ***** (solo in caso di utilizzo di Betadine 1% collutorio)

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

  • Raro: Dermatite da contatto (con sintomi come eritema, microvescicole e prurito)
  • Molto raro: Angioedema
  • Non nota: Dermatite esfoliativa, Cute secca ^^ (solo in caso di utilizzo di Betadine 10% soluzione cutanea, alcolica).

Patologie renali e urinarie

  • Non nota: Insufficienza renale acuta **, Osmolarità del sangue anormale **

Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura

  • Non nota: Ustione chimica cutanea ****, Ustione termica ^ (solo in caso di utilizzo di Betadine 10% soluzione cutanea, alcolica).

* In pazienti con storia di patologie della tiroide a seguito di elevata captazione di iodio, ad esempio dopo utilizzo a lungo termine di soluzione di iodopovidone per il trattamento di ferite e ustioni su aree cutanee estese.

** Può verificarsi a seguito della captazione di elevate quantità di iodopovidone (ad esempio nel trattamento di ustioni)

*** Ipotiroidismo a seguito di uso prolungato o esteso di iodopovidone

**** A seguito dell'”accumulo” dietro al paziente durante la preparazione preoperatoria *****Complicanze dovute all’inalazione.

^ A causa dell’elevata infiammabilità, la soluzione alcolica di iodopovidone deve asciugare completamente prima di poter utilizzare dispositivi (in particolare dispositivi chirurgici ad alta frequenza)

^^ Può verificarsi dopo applicazioni ripetute a causa dell’elevato contenuto di alcol nella soluzione; il rischio è maggiore per l’area genitale (ad esempio per lo scroto)

Interazioni

Evitare l’uso contemporaneo di Betadine e altri antisettici e detergenti. Il complesso polivinilpirrolidone-iodio è efficace a valori di pH compresi tra 2.0 e 7.0. È possibile che il complesso reagisca con le proteine o altri composti organici insaturi, e che questo determini una riduzione della sua efficacia.

L’uso concomitante di preparati con componenti enzimatiche per il trattamento di ferite determina un indebolimento degli effetti di entrambe le sostanze. Betadine non deve essere usato contemporaneamente a prodotti contenti sali di mercurio o composti del benzoino, carbonati, acido tannico, alcali, perossido d’idrogeno, taurolidina e argento.

L’uso di prodotti contenenti iodopovidone in concomitanza con altri antisettici contenenti octedina nelle stesse sedi o in sedi adiacenti può provocare una momentanea colorazione scura delle aree interessate. L’effetto ossidativo delle preparazioni a base di iodopovidone può causare risultati falsi positivi di alcuni esami diagnostici di laboratorio (per esempio test con toluidina o gomma di guaiaco per la determinazione dell’emoglobina o del glucosio nelle feci o nelle urine).

Evitare l’uso abituale di Betadine in pazienti in trattamento contemporaneo con litio.

L’assorbimento dello iodio dalla soluzione di iodopovidone può ridurre la captazione tiroidea dello iodio. Ciò può interferire con diversi esami (scintigrafia della tiroide, determinazione delle proteine leganti lo iodio, diagnostica con iodio radioattivo) e può rendere impossibile un trattamento pianificato della tiroide con iodio (terapia con iodio radioattivo). Dopo la fine del trattamento, prima di eseguire una nuova scintigrafia è necessario che trascorra un adeguato periodo di tempo.

Sovradosaggio

In caso di superamento, volontario o accidentale, delle dosi consigliate di Betadine (assai improbabile per le forme farmaceutiche garze e collutorio), può manifestarsi ipotiroidismo o ipertiroidismo.

Possono anche comparire sapore metallico, aumentata salivazione, bruciore o dolore del cavo orale e della gola, irritazione o tumefazione degli occhi, eruzioni cutanee, turbe gastrointestinali e diarrea, acidosi metabolica, ipernatremia, deficit della funzione renale, edema polmonare, Instaurare trattamento sintomatico e di supporto con attenzione speciale al bilancio elettrolitico ed al deficit della funzione renale.

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NOTA IMPORTANTE – Questa pagina non sostituisce in alcun modo le informazioni presenti nei foglietti illustrativi che accompagnano i farmaci; in particolare per composizione, forma farmaceutica, posologia, proprietà farmacologiche e informazioni farmaceutiche riferirsi al foglietto illustrativo. Nessun farmaco deve essere assunto senza consultare il proprio medico.

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