Iperten è un farmaco antipertensivo a base di manidipina; la manidipina, un calcio-antagonista diidropiridinico, possiede attività antipertensiva e favorevoli attività farmacodinamiche sulla funzione renale.
Caratteristica fondamentale di Iperten (manidipina) è la sua lunga durata d’azione. In numerosi modelli di ipertensione sperimentale, la manidipina si è dimostrata più potente e con attività più protratta rispetto a nicardipina e nifedipina.
Nei pazienti ipertesi riduzioni clinicamente significative della pressione arteriosa permangono per 24 ore dopo una singola dose giornaliera.
La diminuzione della pressione arteriosa, determinata dalla riduzione delle resistenze totali periferiche, non induce un aumento clinicamente rilevante della frequenza e della gittata cardiaca sia sul breve che sul lungo termine.
Iperten (manidipina) non influenza il metabolismo glucidico e il profilo lipidico nei pazienti ipertesi con diabete concomitante.
Il farmaco è disponibile sotto forma di compresse.
A cosa serve Iperten
Iperten (manidipina) è un farmaco indicato nel trattamento dell’ipertensione arteriosa lieve-moderata.
Posologia e modo di somministrazione
La posologia e le modalità di utilizzo di Iperten possono variare a seconda dello specifico caso, in base all’età del paziente e al giudizio del medico.
Prima di usare Iperten si devono informare il medico e/o il farmacista della propria storia clinica, in particolare di: problemi ai reni, problemi al fegato e altri problemi medici.
Per le dosi e le modalità di somministrazione consultare il foglietto illustrativo.
Iperten – Avvertenze, precauzioni per l’uso e controindicazioni
Nei pazienti con insufficienza epatica lieve la somministrazione di Iperten (manidipina) deve avvenire con cautela poiché l’effetto antipertensivo potrebbe essere aumentato.
In considerazione del rallentamento dei processi metabolici nei pazienti anziani, è richiesto un aggiustamento del dosaggio.
Iperten (manidipina) deve essere somministrato con cautela in pazienti con disfunzione ventricolare sinistra, in pazienti con ostruzione all’eiezione ventricolare sinistra, in pazienti con insufficienza cardiaca destra ed in pazienti con disfunzione del nodo del seno (se non è impiantato un pace-maker).
Poiché non sono disponibili studi su pazienti coronarici stabili, è richiesta cautela nell’utilizzo in tali pazienti a causa di un possibile aumentato rischio coronarico.
Poiché non sono disponibili studi di interazione in vivo sugli effetti di farmaci inibitori o induttori del CYP3A4 sulla farmacocinetica della manidipina, Iperten (manidipina) non deve essere somministrato in concomitanza ad inibitori del citocromo CYP3A4 (per esempio, antiproteasici, cimetidina, ketoconazolo, itraconazolo, eritromicina, claritromicina) e induttori del citocromo CYP3A4 (per esempio, fenitoina, carbamazepina, fenobarbitale e rifampicina).
Particolare cautela deve essere posta nel prescrivere manidipina in concomitanza con altri substrati del CYP3A4, quali ad esempio terfenadina, astemizolo, chinidina ed antiaritmici di classe III come l’amiodarone.
I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
Gravidanza e allattamento
Gravidanza
Non risultano disponibili dati clinici su donne esposte in gravidanza.
Gli studi effettuati con manidipina nell’animale hanno fornito informazioni insufficienti sullo sviluppo embrio-fetale. Poiché altri analoghi diidropiridinici sono risultati teratogeni nell’animale ed il rischio potenziale per la specie umana è sconosciuto, per motivi di sicurezza manidipina non deve essere somministrata in gravidanza.
Allattamento
Manidipina ed i suoi metaboliti sono escreti in elevate quantità nel latte di femmina di ratto nel corso dell’allattamento. Poiché non è noto se manidipina è escreta nel latte umano, l’uso di manidipina cloridrato deve essere evitato durante l’allattamento. Se il trattamento con manidipina cloridrato fosse insostituibile, occorre interrompere l’allattamento al seno.
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Poiché potrebbero verificarsi capogiri conseguenti alla riduzione pressoria, i pazienti dovrebbero essere avvertiti di prestare attenzione nell’uso di macchine e nella guida di autoveicoli.
Controindicazioni
Iperten (manidipina) è controindicato nei seguenti casi:
- ipersensibilità alla manidipina o ad altre diidropiridine o a uno qualsiasi degli eccipienti contenuti nel preparato.
- Età pediatrica.
- Angina pectoris instabile ed infarto miocardico da meno di 4 settimane.
- Insufficienza cardiaca non trattata.
- Disfunzioni renali di grado severo (clearance della creatinina <10 ml/min).
- Disfunzioni epatiche di grado moderato-severo.
Iperten – Effetti collaterali
Gli effetti collaterali comuni (≥1% e <10%) legati all’uso di Iperten (manidipina) sono:
- palpitazioni
- vampate di calore
- mal di testa
- edema
- vertigini
- capogiri.
Tutti questi effetti collaterali sono attribuibili alle proprietà vasodilatatrici della manidipina.
Queste sono reazioni dose-dipendenti e solitamente si risolvono spontaneamente con la prosecuzione del trattamento.
Per ulteriori approfondimenti sugli effetti collaterali si consulti il foglietto illustrativo presente nella confezione del farmaco.

Iperten (manidipina) è un farmaco indicato nel trattamento dell’ipertensione lieve-moderata
Interazioni
L’effetto antiipertensivo di Iperten (manidipina) può essere potenziato dall’associazione con diuretici, beta-bloccanti e in genere con altri farmaci antiipertensivi.
Studi in vitro hanno dimostrato che il potenziale effetto inibitorio della manidipina sul citocromo P450 può essere considerato clinicamente irrilevante.
Analogamente ad altri calcio-antagonisti a struttura diidropiridinica, è probabile che il metabolismo della manidipina sia catalizzato dal citocromo P450 3A4. Poiché non sono disponibili studi di interazione in vivo sugli effetti di farmaci inibitori od induttori del citocromo CYP3A4 sulla farmacocinetica di manidipina, Iperten non deve essere somministrato con gli inibitori del CYP3A4, quali antiproteasici, cimetidina, ketoconazolo, itraconazolo, eritromicina e claritromicina, come pure con gli induttori del CYP3A4, quali fenitoina, carbamazepina, fenobarbitale e rifampicina. È richiesta cautela nella prescrizione concomitante di manidipina e altri substrati del CYP3A4, quali terfenadina, astemizolo, chinidina e farmaci antiaritmici di classe III come amiodarone.
Inoltre la somministrazione concomitante di calcio antagonisti in associazione a digossina può determinare un aumento dei livelli del glucoside.
Alcol: analogamente agli altri antiipertensivi ad attività vasodilatatrice, l’assunzione concomitante di alcol richiede cautela in quanto potrebbe potenziarne l’effetto.
Succo di pompelmo: il metabolismo delle diidropiridine può essere inibito dal succo di pompelmo, con conseguente aumento della loro biodisponibilità ed aumento del loro effetto ipotensivo. Pertanto manidipina non deve essere assunta contemporaneamente al succo di pompelmo.
Non sono stati identificati fenomeni di interazione con gli ipoglicemizzanti orali.
Sovradosaggio
Non sono disponibili dati relativi a sovradosaggio con Iperten (manidipina). Analogamente alle altre diidropiridine, si presume che un sovradosaggio possa provocare una eccessiva vasodilatazione periferica accompagnata da marcata ipotensione e tachicardia riflessa. In tale evenienza potrebbe essere necessario adottare opportune misure sintomatiche di assistenza alla funzione cardiocircolatoria. Nell’evenienza di un sovradosaggio, in considerazione del prolungato effetto farmacologico della manidipina, la funzione cardiocircolatoria dei pazienti dovrebbe essere monitorata per almeno 24 ore.
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NOTA IMPORTANTE – Questa pagina non sostituisce in alcun modo le informazioni presenti nei foglietti illustrativi che accompagnano i farmaci; in particolare per composizione, forma farmaceutica, posologia, proprietà farmacologiche e informazioni farmaceutiche riferirsi al foglietto illustrativo. Nessun farmaco deve essere assunto senza consultare il proprio medico.