Gli oppioidi sono una classe di farmaci utilizzati principalmente come analgesici per il dolore da moderato a intenso, ma trovano impiego anche come antidiarroici e antitussivi. Da ricordare la differenza tra i termini oppioide, oppiato e oppiaceo. Storicamente il termine oppiaceo è stato utilizzato per definire farmaci naturali o di sintesi chimica derivati dalla morfina mentre il termine oppiato si riferiva alle sostanze ottenute dall’oppio*.
Attorno alla metà degli anni ’70 del secolo scorso sono state individuate nel nostro cervello molecole con azione simile alla morfina, note come peptidi cerebrali. Da allora è stato introdotto il termine oppioide che indica la grande famiglia di molecole naturali o di sintesi con azione farmacologica simile all’oppio. Il termine oppiaceo non è quindi un sinonimo di oppioide, ma indica il sottoinsieme di oppioidi strutturalmente correlati alla morfina e derivanti dall’oppio.
Effetti farmacologici – Ruolo dei recettori oppioidi
Sappiamo che gli oppioidi esplicano i loro effetti farmacologici mediante il legame con i recettori oppioidi che risiedono nel sistema nervoso centrale e nella mucosa gastrointestinale. La scoperta di questi recettori, che nel corpo umano legano molecole estranee come la morfina, ha fatto ipotizzare l’esistenza di sostanze endogene, prodotte dal nostro corpo con azione simile a quella della morfina. Un periodo di fervente ricerca ha portato così alla scoperta dei peptidi cerebrali, più noti con il nome generico di endorfine. Oggigiorno queste molecole sono ritenute responsabili della regolazione della percezione del dolore e, tra l’altro, sembrano essere coinvolte nell’analgesia indotta dall’agopuntura.
I recettori oppioidi attualmente conosciuti sono tre (mu, delta e kappa), ed esplicano effetti farmacologici diversi. Senza scendere in dettagli fisiologici e anatomici complessi gli effetti farmacologici degli oppioidi sono i seguenti:
- analgesia
- riduzione stimolo della tosse
- riduzione della motilità intestinale
- euforia
- depressione respiratoria
- assuefazione.
Come si può notare, gli oppioidi sono caratterizzati da una serie di proprietà farmacologiche uniche. Molecole come morfina e codeina, prodotti naturali ottenuti dall’oppio, hanno la capacità di legare con diversa affinità tutti i recettori nel SNC e nella mucosa gastrointestinale e questo spiega i diversi campi di azione delle preparazioni farmaceutiche a base di oppio. Purtroppo il margine terapeutico degli oppioidi è ridotto ed è quindi facile incorrere in casi mortali di sovradosaggio per blocco respiratorio. Inoltre, il fatto che alcuni oppioidi come la morfina inducano assuefazione e tolleranza farmacologica** rende questi farmaci tristemente noti per il loro elevato potenziale d’abuso. Lo scopo della chimica farmaceutica negli ultimi anni è stato quello di separare i diversi effetti farmacologici proponendo farmaci selettivi per i diversi recettori possibilmente con il minor numero di effetti negativi. Sono quindi oggi disponibili oppioidi con azione analgesica, antitussiva, antidiarroica e antispastica con limitato potenziale d’abuso e con blandi o assenti effetti sedativi o euforizzanti.
Vediamo qui di seguito alcuni tra i principi attivi più noti appartenenti a questa vasta famiglia.
Il fentanil è un oppioide di sintesi 80 volte più potente della morfina la cui velocità e breve durata d’azione lo rendono un farmaco anestetico.
Metadone
Il metadone è noto al pubblico in quanto è stato utilizzato nella terapia della disassuefazione da stupefacenti oppioidi e nelle crisi di astinenza. Il motivo per cui questa molecola ha trovato impiego in questo campo è che, nonostante abbia una azione farmacologica analoga alla morfina, ha il vantaggio di poter essere somministrata per via orale e la sua durata d’azione è prolungata per cui le crisi di astinenza sono meno drammatiche e più controllabili.
Questo farmaco è un debole agonista dei recettori oppioidi per cui viene utilizzato per la terapia del dolore moderato, di solito in combinazione con FANS.
La loperamide è una molecola di sintesi e grazie alle sue particolari caratteristiche chimico-fisiche riesce a esplicare degli effetti a livello della mucosa intestinale con un potente effetto antiperistaltico e un potente e veloce effetto antidiarroico. Ricordiamo che la diminuzione della peristalsi, che qui è l’obiettivo terapeutico, è la causa di grave costipazione che colpisce le persone in terapia analgesica con oppioidi.
Gli antitussivi
Alcuni derivati della morfina come la codeina e l’idrossicodone sono ottimi antitussivi e hanno un minore potenziale di abuso rispetto altri oppioidi. Poiché comunque la vendita di questi farmaci è soggetta a restrizioni di natura legale, si preferiscono altre molecole come per esempio il destrometorfano che manca completamente di attività analgesica, depressione respiratoria e potenziale d’abuso. Per questo motivo il destrometorfano si trova in vendita in farmaci da banco anche se il suo potere antitussivo è inferiore a quello della codeina.

Gli oppioidi sono una classe di farmaci utilizzati principalmente come analgesici per il dolore da moderato a intenso.
Curiosità sugli oppioidi
Uno degli oppioidi più tristemente noti è l’eroina, un derivato strutturale della morfina. L’eroina può essere considerata un profarmaco perché la modifica strutturale (un’esterificazione) ha il predominante effetto di rendere la molecola più velocemente assorbibile nel SNC. Una volta raggiunto il SNC, l’eroina viene trasformata da enzimi intracellulari (esterasi) in morfina. L’effetto farmacologico è rapidissimo.
Ironicamente, nei primi anni del 1900, dopo la sua sintesi chimica, l’eroina era considerata un medicamento con ottime proprietà farmacologiche in quanto, a causa della sua preferenza per il SNC, non aveva effetti indesiderati come la costipazione. Purtroppo, vista la facilità con cui si sviluppa assuefazione, l’eroina è diventata una tra le più famose e devastanti droghe.
* L’oppio è una resina che si ottiene solidificando il lattice proveniente dall’incisione delle capsule immature del fiore Papaver somniferum. Il laudano è la tintura di oppio utilizzata da secoli a scopo farmaceutico per la cura della diarrea, delle coliti e della tosse.
** Assuefazione e tolleranza sono due termini spesso utilizzati come sinonimi. In realtà, fra tali fenomeni esistono alcune differenze. La tolleranza è un fenomeno biologico per cui il prolungato utilizzo di alcuni farmaci provoca la riduzione del loro effetto farmacologico. Per raggiungere lo stesso effetto farmacologico è necessario elevare la dose del farmaco stesso. L’assuefazione indica più generalmente la diminuzione dell’effetto di un medicamento con l’andare del tempo e ha spesso connotazione psicologica. Questi due fenomeni sono correlati con l’instaurarsi di dipendenza fisica e psicologica che caratterizza l’abuso di oppioidi e di altre molecole come le benzodiazepine. La crisi di astinenza si verifica quando si interrompe la somministrazione del farmaco che ha provocato la dipendenza.