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Oxandrolone

Prima di assumere un farmaco consultare sempre il foglietto illustrativo che l’accompagna. Nessun farmaco deve essere assunto senza consultare il proprio medico.

L’oxandrolone è uno steroide attivo per via orale con spiccata attività anabolizzante proteica, marcatamente superiore a quella del metiltestosterone e dello stesso testosterone propionato, e con un’attività androgena nettamente inferiore, in assenza di effetti inibitori sulla funzionalità ipofisaria. Il preparato stimola inoltre il metabolismo del calcio favorendo nel tessuto osseo la formazione della matrice e la mineralizzazione.

NOTA IMPORTANTE – Al momento attuale, a quanto risulta dalla Banca dati AIFA, l’oxandrolone non è più in commercio.

A cosa serve l’oxandrolone

L’oxandrolone è indicato nel trattamento di supporto dell’osteoporosi senile o iatrogena.

Ricordiamo che con il termine osteoporosi si fa riferimento a una seria patologia causata da un progressivo processo di demineralizzazione della struttura scheletrica.

Posologia e modo di somministrazione

La dose media per gli adulti è di una compressa da 2,5 mg due-quattro volte al giorno. Di regola sono sufficienti 2-4 settimane di trattamento ma, ove se ne ravvisi la necessità, la terapia con oxandrolone può essere protratta fino a un massimo di 3 mesi.

L’uso di oxandrolone può essere associato a gravi effetti collaterali, molti dei quali dose-dipendenti. Ai pazienti deve essere quindi somministrato il più basso dosaggio efficace possibile.

Oxandrolone – Avvertenze e controindicazioni

Nel nanismo ipofisario l’oxandrolone non sostituisce l’ormone somatotropo del quale, anzi, in eventuali trattamenti combinati o ravvicinati, può compromettere l’attività.

Gli steroidi anabolici sono da usare con cautela nei soggetti con ipertrofia della prostata.

Nei pazienti affetti da cardiopatie, nefropatie o epatopatie è da tener presente la possibilità che l’oxandrolone concorra ad accentuare la ritenzione idrico-elettrolitica e l’edema.

Il trattamento con steroidi anabolizzanti può rendere necessario nei diabetici un adattamento posologico dell’insulina o degli altri farmaci ipoglicemizzanti; nei soggetti in cura con anticoagulanti si può registrare un aumento della risposta a questi farmaci tale da richiedere una riduzione delle loro dosi per ottenere lo stesso livello di effetto terapeutico.

Come per gli altri steroidi contenenti un gruppo alchile in posizione 17a, sono possibili per l’oxandrolone reazioni di ipersensibilità a livello epatico che consigliano di sorvegliare gli indici di colestasi (per esempio bilirubinemia, fosfatasi alcalina sierica), e di esercitare particolare cautela in presenza di epatopatie in genere.

Il controllo periodico della funzionalità epatica deve essere effettuato non solo quando esista il sospetto di ipersensibilità epatica.

La somministrazione contemporanea di corticosteroidi o ACTH può essere occasionalmente causa di comparsa di edema.

Nell’ipercalcemia si consiglia la sospensione del trattamento con oxandrolone.

Per evitare errori di valutazione è da tener presente che gli anabolizzanti possono alterare i risultati di certi esami di laboratorio, specie di tipo endocrinologico (per esempio test al metirapone, PBI, resina-T3, test di tolleranza al glucosio).

L’alterazione di detti risultati può persistere per 2-3 settimane dopo l’interruzione del trattamento.

Possono essere modificati anche alcuni test: di funzionalità epatica (aumento nella ritenzione della bromosulftaleina, aumento o diminuzione del colesterolo sierico, aumento delle transaminasi e della bilirubina sierica e della fosfatasi alcalina); di funzionalità renale (aumentata escrezione di creatina e creatinina che può perdurare fino a due settimane dopo l’interruzione della terapia); di coagulazione del sangue (soppressione dei fattori II, V, VII e X); ridotta escrezione di 17-chetosteroidi.

L’uso degli steroidi anabolizzanti non aumenta le capacità atletiche ed è pertanto da evitare a questo scopo.

Tenere fuori dalla portata dei bambini.

L’uso di steroidi anabolizzanti può essere associato a gravi effetti collaterali, molti dei quali dose-dipendenti. Ai pazienti deve essere quindi somministrato il più basso dosaggio efficace possibile.

Gravidanza e allattamento

Il preparato è controindicato nella gravidanza accertata o presunta.

Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

L’oxandrolone non influisce sulla capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.

Controindicazioni

Come tutti gli steroidi anabolizzanti, l’oxandrolone è controindicato nella gravidanza accertata o presunta; nel carcinoma della prostata; in certe forme di tumori mammari; nelle sindromi nefrosiche.

Il prodotto non deve essere usato nei casi di ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti, oltre che nei bambini e negli adolescenti.

Gli steroidi anabolizzanti, infatti, nei bambini possono anticipare la saldatura epifisaria; tale effetto può protrarsi per 6 mesi dopo la sospensione del farmaco.

oxandrolone

L’oxandrolone è uno steroide anabolizzante attivo per via orale; è indicato nella terapia di supporto dell’osteoporosi senile o iatrogena

Interazioni

Il trattamento con steroidi anabolizzanti può rendere necessario nei diabetici un adattamento posologico dell’insulina o degli altri farmaci ipoglicemizzanti; nei soggetti in cura con anticoagulanti si può registrare un aumento della risposta a questi farmaci tale da richiedere una riduzione delle loro dosi per ottenere lo stesso livello di effetto terapeutico.

La somministrazione contemporanea di corticosteroidi o ACTH può essere occasionalmente causa di comparsa di edema.

Oxandrolone – Effetti collaterali

La somministrazione degli steroidi anabolizzanti può determinare effetti collaterali quali: nausea e vomito; diarrea; aumento o diminuzione della libido; acne (specialmente nelle donne e negli adolescenti maschi); eccitazione e insonnia; emorragie nei pazienti che assumono contemporaneamente farmaci anticoagulanti; saldatura precoce dell’epifisi nei bambini; raramente epatite colestatica.

Gli steroidi anabolizzanti hanno la capacità di produrre effetti mascolinizzanti, che possono risultare evidenti nelle donne: irsutismo, calvizie di tipo maschile, abbassamento del tono della voce, ingrossamento del clitoride. In questi casi il trattamento specie se protratto, deve essere eseguito sotto stretta sorveglianza ed interrotto al primo apparire di dette manifestazioni. Le modificazioni del tono della voce possono assumere importanza professionale assai rilevante in alcune donne (cantanti, annunciatrici ecc.).

Si sono anche verificate irregolarità del ciclo mestruale, che consigliano l’interruzione del trattamento con oxandrolone.

Nei maschi trattati con oxandrolone prima della pubertà si sono verificati ingrossamento del fallo ed aumento della frequenza delle erezioni. Nei maschi adulti sono stati descritti, occasionalmente, i seguenti effetti collaterali: inibizione della funzione testicolare, atrofia testicolare ed oligospermia, impotenza, priapismo cronico, ginecomastia, epididimite e irritabilità della vescica.

Peliosi epatica e tumori epatocellulari (compreso l’adenocarcinoma) sono stati segnalati in soggetti trattati per lunghi periodi con anabolizzanti steroidei.

Riportate inoltre reazioni anafilattoidi e da ipersensibilità.

Sovradosaggio

Non sono stati riportati casi di sovradosaggio con oxandrolone.

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NOTA IMPORTANTE – Questa pagina non sostituisce in alcun modo le informazioni presenti nei foglietti illustrativi che accompagnano i farmaci; in particolare per composizione, forma farmaceutica, posologia, proprietà farmacologiche e informazioni farmaceutiche riferirsi al foglietto illustrativo. Nessun farmaco deve essere assunto senza consultare il proprio medico.

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