Progeffik può essere assunto in gravidanza? E a cosa serve esattamente?
Progeffik è un farmaco a base di progesterone, un ormone steroideo appartenente alla categoria dei cosiddetti ormoni progestinici; è classicamente definito un ormone femminile, ma seppure in piccole quantità, è prodotto anche dalle cellule di Leydig, che si trovano nei testicoli. Nelle donne che si trova in età fertile il progesterone viene per lo più prodotto dal corpo luteo e dalla placenta e serve a regolare le funzioni degli organi sessuali secondari durante il ciclo mestruale, principalmente preparando l’utero all’impianto dell’embrione e al suo mantenimento nella gravidanza.
Quando l’ovulo viene fecondato, la placenta inizierà la produzione di progesterone che si assocerà a quello che viene prodotto dal corpo luteo gravidico.
Nelle donne in stato interessante il monitoraggio dei livelli di progesterone può essere effettuato in vari momenti; all’inizio della gravidanza può essere utile quando nella donna si hanno sintomi suggestivi di gravidanza ectopica oppure di minaccia di aborto (in questi casi i livelli dell’ormone non aumentano); nel corso della gestazione il controllo dei livelli di ormone serve a verificare lo stato di salute della placenta e del feto.
A livello farmacologico il progesterone di origine naturale o i suoi derivati sintetici sono utilizzati per vari scopi: terapia ormonale sostitutiva (TOS), pillola anticoncezionale ecc. Si tratta di preparazioni che garantiscono un rilascio continuato e facilitato dell’ormone e che consentono all’organismo di utilizzarlo secondo necessità.
Nota importante – Come nel caso di ogni medicinale, anche nel caso di Progeffik, lo stato di gravidanza può indurre dubbi sull’opportunità di una sua assunzione; com’è noto, infatti, l’impiego di medicinali in gravidanza è questione delicata che spesso mette in apprensione la futura madre; in effetti, la prescrizione di medicinali nelle donne che stanno affrontando una gravidanza richiede un’attenta valutazione da parte del medico curante o del ginecologo; si deve infatti essere certi se esistano oppure no controindicazioni o effetti collaterali che potrebbero causare problemi alla salute o della gestante o del feto; alcuni medicinali possono essere assunti con una certa tranquillità (è il caso della Tachipirina, uno dei farmaci più prescritti alle donne in gravidanza), altri che devono essere obbligatoriamente assunti a causa della presenza di determinate patologie (in questo caso deve essere effettuata la scelta che comporta meno rischi) e altri ancora che non possono assolutamente essere assunti in quanto hanno effetti teratogeni, possono cioè causare anomalie nello sviluppo dell’embrione, del feto o del neonato.
Progeffik – A cosa serve
Se nelle prime settimane di gravidanza i livelli dell’ormone non sono quelli attesi e/o la prima ecografia dovesse mettere in evidenza un lieve distacco di placenta o, ancora, fossero presenti perdite anomale di sangue, il ginecologo potrebbe prescrivere la somministrazione di Progeffik allo scopo di favore l’impianto dell’embrione nelle pareti dell’utero e rendere l’ambiente gestazionale più favorevole.
La somministrazione di progesterone in gravidanza può essere effettuata in varie modalità:
- crema vaginale per uso topico
- ovuli vaginali
- compresse
- iniezione intramuscolare.
Di norma ci si limita a prescrivere l’assunzione dell’ormone per le prime settimane di gravidanza, almeno fino al momento in cui la placenta non sarà in grado di produrlo autonomamente in quantità adeguate.
Progeffik è disponibile sia per uso vaginale sia per uso orale nelle seguenti formulazioni:
Progeffik 100 mg e Progeffik 200 mg capsule molli per uso orale e vaginale.
Uso orale
Disturbi dovuti ad una insufficienza progestinica, in particolare:
- sindrome premestruale;
- alterazioni del ciclo mestruale dovute ad alterazioni dell’ovulazione o ad anovulazione;
- mastopatie benigne;
- premenopausa;
- terapia ormonale sostitutiva della menopausa (in associazione alla terapia estrogenica).
Uso vaginale (rappresenta un’alternativa all’uso orale):
- supplemento nella fase luteinica durante i cicli spontanei o indotti, in caso di ipofertilità o di sterilità primaria o secondaria, dovuta in particolare ad insufficienza ovarica primaria o secondaria con alterazioni dell’ovulazione;
- supplemento nella fase luteinica durante i cicli di fecondazione in-vitro o altre tecniche di riproduzione assistita, limitatamente a donne ovariectomizzate;
- in caso di minaccia di aborto o nella prevenzione di aborti ripetuti dovuti ad insufficienza luteinica, fino alla 12a settimana di amenorrea;
- in tutte le altre indicazioni, l’uso vaginale rappresenta una alternativa all’uso orale nel caso di:
– effetti secondari dovuti al progesterone (sonnolenza dopo assunzione orale);
– controindicazioni all’uso orale (epatopatie).
Progeffik in gravidanza – Si può prendere?
Progeffik può essere usato in gravidanza, preferibilmente per via vaginale, e sotto controllo medico.
La somministrazione di Progeffik in gravidanza deve limitarsi al minimo indispensabile; in genere va limitata al primo trimestre perché l’assunzione nel secondo e nel terzo trimestre di gestazione è associata a malattie epatiche e a ittero colestatico.
Dal momento che il progesterone viene escreto nel latte materno, è sconsigliato l’allattamento al seno durante la terapia con tale ormone.

Progeffik può essere assunto in gravidanza?
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