Ranexa è un farmaco a base di ranolazina, un principio attivo derivato dalla piperazina, un composto da cui derivano molti preparati dall’importante attività farmacologica.
Ranexa trova impiego come antianginoso; è cioè prescritto per trattare i dolori cronici al petto (angina pectoris). Non è ancora del tutto noto il suo esatto meccanismo di funzionamento.
A cosa serve Ranexa
Ranexa è indicato negli adulti come terapia aggiuntiva nel trattamento sintomatico dei pazienti con angina pectoris stabile non adeguatamente controllati con le terapie antianginose di prima linea, come i betabloccanti e/o i calcioantagonisti, o che non le tollerano.
Posologia e modo di somministrazione
La posologia e le modalità di utilizzo di Ranexa possono variare a seconda dello specifico caso, in base all’età del paziente e al giudizio del medico.
Prima di usare Ranexa si devono informare il medico e/o il farmacista della propria storia clinica, in particolare di: problemi ai reni, problemi al fegato e altri problemi medici.
Per le dosi e le modalità di somministrazione consultare il foglietto illustrativo.
Ranexa – Avvertenze e controindicazioni
Per le avvertenze e precauzioni consultare il foglietto illustrativo; di seguito si riportano quelle relative a gravidanza, allattamento e uso di macchinari.
Gravidanza e allattamento
Gravidanza: non vi sono dati adeguati riguardanti l’uso della ranolazina in donne in gravidanza. Gli studi su animali sono insufficienti per evidenziare gli effetti sulla gravidanza e sullo sviluppo embrionale/fetale. Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto. Ranexa non deve essere usato durante la gravidanza, se non in caso di assoluta necessità.
Allattamento: non è noto se la ranolazina sia escreta nel latte materno. L’escrezione della ranolazina nel latte non è stata studiata negli animali. Ranexa non deve essere usatoa durante l’allattamento.
Fertilità: negli animali, studi sulla riproduzione non hanno indicato nessun effetto avverso sulla fertilità. L’effetto di Ranexa (ranolazina) sulla fertilità umana non è conosciuto.
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Non sono stati effettuati studi sugli effetti di Ranexa sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari. Ranexa può provocare capogiri, visione sfocata, diplopia, stato confusionale, coordinazione anomala e allucinazioni il che potrebbe influire sulla capacità di guidare veicoli e usare macchinari.
Le controindicazioni all’uso di Ranexa sono le seguenti:
- ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti presenti nella preparazione.
- Insufficienza renale grave (clearance della creatinina <0 ml/min).
- Insufficienza epatica moderata o grave.
- Somministrazione concomitante di inibitori forti del CYP3A4 (per esempio, itraconazolo, ketoconazolo, voriconazolo, posaconazolo, inibitori della proteasi dell’HIV, claritromicina, telitromicina, nefazodone).
- Somministrazione concomitante di antiaritmici di classe Ia (per esempio, chinidina) o di classe III (per esempio, dofetilide, sotalolo) diversi dall’amiodarone.
Interazioni
Le interazioni farmacologiche possono modificare il funzionamento dei farmaci o aumentare il rischio di gravi effetti collaterali. Questa scheda non contiene le possibili interazioni farmacologiche di Ranexa. È opportuno conservare un elenco di tutti i prodotti utilizzati (farmaci da prescrizione / senza ricetta medica e prodotti a base di erbe) e metterne a conoscenza il medico curante e/o il farmacista. Non si deve avviare, interrompere o modificare il dosaggio di alcun medicinale senza l’approvazione del proprio medico.
Molti farmaci oltre alla ranolazina possono influenzare il ritmo cardiaco (prolungamento del QT), inclusi amiodarone, pimozide, dofetilide, procainamide, chinidina, sotalolo, antibiotici macrolidi (come l’eritromicina) ecc.
Altri farmaci possono influire sulla rimozione della ranolazina dall’organismo, il che può influire sul funzionamento di Ranexa. Gli esempi includono cobicistat, nefazodone, antimicotici azolici (come itraconazolo, ketoconazolo), antibiotici macrolidi (come claritromicina), inibitori della proteasi dell’HIV (come nelfinavir, ritonavir), rifamicine (come rifabutina, rifampicina), farmaci usati per trattare le convulsioni (come carbamazepina, fenobarbital, fenitoina), erba di San Giovanni ecc.
Per approfondimenti consultare il foglietto illustrativo.
Ranexa – Effetti collaterali
Gli effetti collaterali nei pazienti in trattamento con Ranexa sono di solito lievi o moderati e spesso si sviluppano nelle prime due settimane di trattamento. Essi sono stati riportati nel corso del programma di sviluppo clinico di fase III, che ha coinvolto complessivamente 1.030 pazienti con angina cronica trattati con Ranexa.

La ranolazina è un principio attivo che trova impiego nel trattamento sintomatico dell’angina pectoris
Fra gli effetti collaterali più comuni si ricordano i seguenti:
- Patologie del sistema nervoso – capogiri, cefalea.
- Patologie gastrointestinali – stipsi, vomito, nausea.
- Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione – astenia.
Sovradosaggio
In uno studio sulla tollerabilità con dosaggio elevato per os (somministrazione orale) in pazienti affetti da angina, l’incidenza di capogiri, nausea e vomito è aumentata in modo dose dipendente. Oltre a questi eventi avversi, in uno studio con un sovradosaggio per via endovenosa su volontari sani sono stati osservati diplopia, letargia e sincope. In caso di sovradosaggio di Ranexa il paziente deve essere tenuto sotto stretto controllo e sottoposto a trattamento sintomatico e di supporto.
Il 62% circa della ranolazina, principio attivo di Ranexa, è legato alle proteine plasmatiche ed è quindi improbabile la clearance completa per mezzo dell’emodialisi.
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NOTA IMPORTANTE – Questa pagina non sostituisce in alcun modo le informazioni presenti nei foglietti illustrativi che accompagnano i farmaci; in particolare per composizione, forma farmaceutica, posologia, proprietà farmacologiche e informazioni farmaceutiche riferirsi al foglietto illustrativo. Nessun farmaco deve essere assunto senza consultare il proprio medico.