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Rimonabant (Acomplia)

Il rimonabant (nome commerciale Acomplia e noto anche come SR141716 ) è un farmaco antiobesità anoressizzante ritirato dal mercato nel 2008. Quando uscì ne parlammo perché, di fatto, prometteva di spazzare via tutti i dimagranti da banco la cui efficacia si è sempre dimostrata praticamente nulla.

Si trattava sempre di un farmaco, ma non dovrebbe aver avuto gli effetti collaterali degli altri dimagranti su prescrizione.

Le precedenti esperienze

La strada di inibire processi coinvolti nel meccanismo della fame (anoressanti che lavorano sul metabolismo della serotonina e della noradrenalina, inibitori della lipasi -ORLISTAT-, agonisti del beta3adrenorecettore, agonisti della leptina e della melanocortina-3) non è nuova. I tentativi precedenti hanno avuto scarso successo per gli effetti collaterali oppure per meccanismi di controllo del corpo che, una volta ingannato, reagiva comunque, tentando di ripristinare in altri modi la situazione (leggasi, stimolo della fame).

Rimonabant: il ritiro dal mercato

23 Ottobre 2008

L’Agenzia italiana del Farmaco (AIFA) ha disposto il divieto di vendita di Acomplia (rimonabant), prodotto da Sanofi Aventis, su tutto il territorio nazionale a seguito della raccomandazione Emea di sospenderne l’autorizzazione all’immissione in commercio in tutti i Paesi europei.

2007

Food and Drug Adminsitration

L’Endocrinologic and Metabolic Drug Advisory Panel dell’FDA ha giudicato non sicuro, in modo unanime (14 a 0) , il farmaco anti-obesità Rimonabant (negli USA avrebbe dovuto chiamarsi Zimulti). Negli studi clinici della fase III si sono manifestati casi di depressione, ansia, agitazione psicomotoria e disturbi del sonno.

Durante il trattamento ci sono stati due casi di suicidio e altri 74 casi di suicidalità. Fra gli altri effetti collaterali sono stati segnalati 11 casi, probabili e possibili, di crisi convulsive e 4 confermati casi di sclerosi multipla, capogiri e vertigini, alterazioni motorie (tremore, disturbi dell’equilibrio) e disordini cognitivi (alterazione mentale, sonnolenza, e disturbo del pensiero e della percezione).

I test che l’avevano promosso

La situazione del rimonabant sembrava essere diversa rispetto alle ricerche precedenti sulle altre sostanze.

Il test RIO (1.036 soggetti distribuiti in tre gruppi, placebo, 5 mg/giorno, 20 mg/giorno; ricerca condotta da Jean-Pierre Despres della Laval University di Quebec, Canada) mostrava ottimi risultati in termini di riduzione di peso, circonferenza addominale, lipidemia, profili glicemici. Dopo un anno i soggetti che avevano ricevuto 20 mg avevano perso circa 8,6 kg (il 5% del peso iniziale) e 9,1 cm al girovita, migliorato il colesterolo HDL del 23% e ridotto i trigliceridi del 15%. Per contro il gruppo cui era stato dato il placebo aveva perso circa 4 kg. La tolleranza è stata buona con disturbi transitori (nausea e vomito, vertigini).

In un altro studio il trattamento con 20 mg/giorno di rimonabant aveva ridotto della metà il numero di pazienti diagnosticati con iniziale sindrome metabolica, cioè l’associazione di diabete tipo 2, insulinoresistenza, ipertrigliceridemia, obesità, ipertensione arteriosa, aumentata incidenza di cardiopatia.

Il test Status ha preso in esame 787 fumatori (23 sigarette di media al giorno), anch’essi suddivisi nei tre gruppi (placebo, 5 mg/giorno, 20 mg/giorno). Il fumo era permesso per le prime due settimane, con la richiesta di smettere al quindicesimo giorno. Si sono considerati positivi al test coloro che non hanno fumato nelle ultime 4 settimane delle 10 di durata complessiva del test. Per il gruppo con 20 mg/giorno di rimonabant il successo è stato del 36%, mentre per il gruppo con 5 mg o per il gruppo con placebo la percentuale è stata del 20%. Inoltre questi due gruppi hanno mostrato un incremento corporeo dell’84% rispetto a quello del primo gruppo. Lo studio è stato importante perché fissa in 20 mg/giorno la dose efficace del farmaco, dose sulla quale si devono fare le considerazioni di tolleranza.

Perché la vicenda rimonabant è importante

La vicenda rimonabant è importante perché, al di là del ritiro dal mercato, spazza via tutte le illusioni che portano con sé i dimagranti da banco. Infatti il rimonabant è il meglio che la farmacologia possa attualmente sperare di usare contro l’obesità, eppure i risultati valutati nell’ottica del semplice sovrappeso sono decisamente modesti a fronte di gravi effetti collaterali.

Come dire,

per il sovrappeso non restano ancora che dieta e attività fisica!

Infatti consideriamo i tre risultati principali:

  • lavora sullo stimolo dell’appetito
  • calo ponderale del 5%, reale del 2,5% (infatti il gruppo placebo di controllo cala comunque del 2,5%: durante la ricerca entrambi i gruppi migliorano il loro stile di vita)
  • dopo un anno di terapia (esattamente 44 settimane) le curve tendono al plateau, cioè non ci si deve aspettare un ulteriore miglioramento. Una persona di 175 cm per 80 kg (IMC di 26) che non vuole cambiare il suo stile di vita può assumere il farmaco per un anno e aspettarsi di perdere SOLO 2 kg!!!

E tutto con i rischi sopraccitati.

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