Smart drugs è un’espressione inglese che può essere tradotta letteralmente come “droghe furbe” o, più tecnicamente, come “farmaci intelligenti”; le smart drugs sono note anche come sostanze nootrope (dal greco noos, mente, e tropein, sorvegliare) o nootropi, smart nutrients o cognitive enhancers.
Si tratta, essenzialmente, di un variegato gruppo di sostanze di origine naturale o artificiale potenzialmente in grado di aumentare le capacità cognitive e mnemoniche dell’essere umano.
Le smart drugs agirebbero incrementando il rilascio degli agenti neurochimici quali enzimi, neurotrasmettitori (acetilcolina, dopamina, norepinefrina e serotonina) e ormoni, stimolando il trofismo delle cellule nervose e migliorando l’apporto di ossigeno al cervello.
L’utilizzo dell’espressione “variegato gruppo di sostanze” non è casuale, infatti l’elenco delle sostanze che vengono fatte rientrare nella categoria “smart drugs” è lunghissimo; alcune di queste sostanze sono di origine naturale (per esempio diversi alimenti o parti di piante), mentre altre sono di origine artificiale (è il caso di molti farmaci utilizzati nel trattamento di patologie degenerative quali, per esempio, il morbo di Alzheimer e il morbo di Parkinson).
Secondo una comune interpretazione, la denominazione “droghe furbe” è dovuta al fatto che per quanto siano in vigore articoli di legge che proibiscono il consumo, la detenzione e lo spaccio delle sostanze stupefacenti, è possibile acquistare e detenere dei prodotti di origine vegetale contenenti gli stessi principi attivi, in quanto tali prodotti non sono stati inseriti nelle tabelle delle sostanze stupefacenti e psicotrope di cui al DPR 309/90.
È infatti possibile che il principio attivo contenuto nelle parti fresche o secche delle piante vendute come smart drugs sia contemplato nelle tabelle delle sostanze stupefacenti del “testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenze”, ma non siano contemplate né la pianta né parti di essa il che rende di fatto legale la sua commercializzazione; sono infatti legali i cosiddetti “smart shop”, i negozi, presenti in diversi Paesi europei (Italia compresa) da più di venti anni, specializzati nella vendita di questi particolari prodotti erboristici che sono diversi o per origine o per formulazione. Gli smart shop, tra l’altro, non vendono soltanto smart drugs, ma anche prodotti destinati alla coltivazione di piante (per esempio funghi e canapa) nonché accessori, come filtri, bong, vaporizzatori, cartine ecc., realizzati appositamente per ottimizzare gli effetti che derivano dall’assunzione di smart drugs fumabili.

Le smart drugs di un variegato gruppo di sostanze di origine naturale o artificiale potenzialmente in grado di aumentare le capacità cognitive e mnemoniche dell’essere umano
Smart drugs – Classificazione ed effetti
Alcuni autori suddividono le smart drugs in base agli effetti psicofisici che producono (o dovrebbero produrre) e/o in base ai componenti organici che stimolano e attivano; basandosi su questi criteri si possono distinguere le seguenti categorie:
- colinergici
- dopaminergici
- serotoninergici
- antidepressivi, ansiolitici, adattogeni e stabilizzanti dell’umore
- nutritivi (a livello del sistema nervoso)
- stimolanti, attivanti e tonici (a livello del sistema nervoso).
I nootropi colinergici sono composti chimici che esercitano sull’organismo effetti simili a quelli esercitati dall’acetilcolina; in base al loro meccanismo d’azione si distinguono colinergici ad azione diretta, interagenti con i recettori di acetilcolina, e colinergici ad azione indiretta; più noti come anticolinesterasici, questi colinergici agiscono impedendo la distruzione dell’acetilcolina tramite il blocco delle colinesterasi. Fra i colinergici più noti ricordiamo l’acetil-L-carnitina, la colina, il piracetam e il pramiracetam.
I nootropi dopaminergici sono sostanze che mimano l’azione della dopamina, un neurotrasmettitore endogeno appartenente alla famiglia delle catecolamine. I dopaminergici sono attualmente considerati i farmaci di prima scelta per l’inizio della terapia del morbo di Parkinson. Fra le sostanze nootrope appartenenti a questa categoria ricordiamo l’L-dopa, la fenilalanina e la tirosina.
I nootropi serotoninergici sono sostanze che mimano gli effetti del neurotrasmettitore serotonina. Molte di queste sostanze sono utilizzate nel trattamento della depressione (antidepressivi); fra i nootropi più noti di questa categoria ricordiamo triptofano, 5-HTP e griffonia.
Le smart drugs ad azione antidepressiva, ansiolitica, adattogena e stabilizzatrice dell’umore sono moltissime; per quanto riguarda gli antidepressivi e gli ansiolitici rimandiamo ai due articoli che li trattano in dettaglio (Antidepressivi e Ansiolitici); gli adattogeni sono sostanze ritenute in grado di aumentare la resistenza dell’organismo a fattori stressanti, siano essi di tipo fisico che di tipo psichico; esempi di sostanze ad azione adattogena (o ritenute tali) sono l’eleuterococco, il ginseng e la rodiola. Gli stabilizzanti dell’umore, infine, sono sostanze utilizzate nella prevenzione e nel trattamento degli episodi maniaco-depressivi; molte di queste molecole appartengono alla categoria dei farmaci antiepilettici; fra i nootropi più noti di questa categoria si ricordano il litio, la carbamazepina, il valproato di sodio e il gabapentin.
Fra i nutritivi del sistema nervoso si ricordano sostanze quali l’acetil-L-carnitina, la creatina, il coenzima Q10 e la vinpocetina.
Infine, fra le smart drugs stimolanti, attivanti e toniche si ricordano la caffeina, la nicergolina, la nicotina, la cocaina e le anfetamine.
Fra gli effetti avversi più comuni di numerose smart drugs vi sono ansia, palpitazioni, nausea e vomito. A seconda dei principi attivi assunti, si registrano psicosi, sintomi da astinenza e persino crisi epilettiche. Esiste poi il serio problema della dipendenza.
Smart drugs – Funzionano?
Rispondere alla domanda del paragrafo con un semplice sì o un semplice no sarebbe alquanto superficiale. Come spiegato nei paragrafi precedenti, con “smart drugs” si fa riferimento a un ventaglio amplissimo di sostanze, alcune di esse sono talmente comuni e probabilmente vengono fatte rientrare fra i nootropi soltanto perché vengono commercializzate sotto forma di integratori. Addirittura sono nootropi alcuni alimenti (lievito di birra, salmone, valeriana ecc.).
È indubbio che certi farmaci abbiano mostrato azioni interessanti nel trattamento di determinate patologie; nessuno mette in dubbio che L-dopa abbia contribuito in modo notevole al miglioramento della qualità di vita delle persone affette da morbo di Parkinson, ma per quanto riguarda determinate malattie neurodegenerative siamo ancora molto lontani da una risoluzione. Sono per esempio molte le sostanze nootrope che sono utilizzate nel trattamento del morbo di Alzheimer, ma non ci sono casi nella letteratura scientifica di miglioramenti stabili in persone affette da tale patologia in seguito all’assunzione di tali sostanze.
Ciononostante, molte smart drugs sono ricercate (anche in Internet) e utilizzate da diverse persone che, molto ottimisticamente, pensano di migliorare in modo significativo le proprie doti cognitive, di memoria e di concentrazione.
In realtà, se le smart drugs funzionassero veramente sarebbero utilizzate da ampie categorie di persone (si pensi agli scacchisti; negli scacchi la concentrazione e l’attenzione sono fondamentali per raggiungere determinati risultati), cosa che invece non si verifica.