Il sucralfato è un farmaco ad azione citoprotettiva indicato nel trattamento delle gastro-duodenopatie ulcerose e infiammatorie. È un complesso formato da saccarosio octasolfato e idrossido di polialluminio
Studi sperimentali documentano che la somministrazione di sucralfato protegge la mucosa gastrica di varie specie animali e dell’uomo dall’azione ulcerogena di agenti gastrolesivi quali l’alcol etilico, l’acido acetico e l’acido acetilsalicilico (principio attivo dell’Aspirina), senza tuttavia interferire con la secrezione acida o modificare il pH intragastrico.
Il sucralfato si stratifica sulla mucosa gastroduodenale ed in particolare stabilisce un legame selettivo con le proteine presenti sul fondo delle lesioni ulcerose, formando una barriera protettiva verso l’aggressione cloridropeptica, favorendo in tal modo il processo di riepitelizzazione della mucosa lesa.
Il sucralfato inoltre stimola la secrezione di muco e bicarbonati, l’attivazione della biosintesi di prostaglandine endogene, inibisce in larga misura l’attività pepsinica del succo gastrico e “in vitro” ha dimostrato attività adsorbente sugli acidi biliari.
A cosa serve il sucralfato
Il sucralfato è indicato in caso di:
- ulcera gastrica
- ulcera duodenale
- gastrite acuta
- gastriti croniche sintomatiche
- gastropatie da FANS (antiinfiammatori non steroidei)
- esofagite da reflusso.
Posologia e modalità di utilizzo
Posologia
Una bustina di granulato da 2 g, 2 volte al giorno, salvo diversa prescrizione medica.
Popolazione pediatrica
Il sucralfato non è raccomandato per l’uso nei bambini al di sotto dei 14 anni di età a causa di insufficienti dati sulla sicurezza e l’efficacia.
Uno studio condotto in Francia nei neonati che hanno ricevuto sucralfato ha messo in luce che il 73% dei trattati ha mostrato gravi problemi digestivi e il 36% ha presentato una sindrome occlusiva che ha richiesto trattamento medico.
Modo di somministrazione
Il granulato deve essere assunto a stomaco vuoto, disciolto in poca acqua.
Sucralfato – Avvertenze e controindicazioni

Il sucralfato è un farmaco ad azione citoprotettiva indicato nel trattamento delle gastro-duodenopatie ulcerose e infiammatorie
Usare con cautela, evitando trattamenti prolungati, in pazienti con insufficienza renale ed in emodialisi.
Sono stati riportati casi di formazioni di bezoari (un bezoario è agglomerato compatto di materiale parzialmente digerito o non digerito, che non riesce a uscire dallo stomaco) dopo somministrazione di sucralfato principalmente in pazienti in terapia intensiva gravemente ammalati. La maggioranza dei pazienti (inclusi neonati in cui sucralfato non è raccomandato) aveva condizioni mediche di base che potevano predisporre alla formazione di bezoari (come ritardato svuotamento gastrico a causa di terapia farmacologica o chirurgica o patologie che riducono la motilità), o ricevevano concomitante nutrizione enterale.
Gravidanza e allattamento
Sebbene gli studi condotti negli animali non abbiano messo in evidenza effetti teratogeni ed embriotossici del sucralfato, tuttavia in mancanza di dati clinici sulla sicurezza d’uso del farmaco durante la gravidanza e l’allattamento, l’impiego di sucralfato in queste condizioni deve essere valutato attentamente e riservato ai casi in cui sia chiaramente necessario.
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Il sucralfato non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.
Interazioni
Il sucralfato può alterare la biodisponibilità di alcuni farmaci tra cui: tetracicline, ciprofloxacina, norfloxacina, ketoconazolo, cimetidina, ranitidina, digossina, fenitoina e teofillina. Il meccanismo di queste interazioni appare essere di natura non sistemica ed è presumibilmente dovuto al legame di sucralfato con il farmaco concomitante nel tratto gastrointestinale, pertanto è consigliabile interporre un intervallo di almeno due ore tra l’assunzione di sucralfato e quella di altri farmaci.
Sucralfato – Effetti collaterali
In seguito a uso prolungato del farmaco può insorgere stitichezza.
Altri effetti meno comunemente riportati sono: disturbi gastroenterici (diarrea, flatulenza, nausea, vomito, senso di pienezza gastrica), bocca secca, eruzione cutanea, prurito, vertigine, insonnia, cefalea, dolori lombari.
Sono stati segnalati casi di reazioni di ipersensibilità quali orticaria, angioedema, difficoltà respiratoria e rinite. Inoltre sono stati riscontrati casi rari di formazione di bezoari.
Sovradosaggio
Non sono stati riportati casi di sovradosaggio.
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