Tavor è un medicinale a base di lorazepam, un principio attivo ad azione ansiolitica appartenente alla grande famiglia delle benzodiazepine e che nel nostro Paese è commercializzato da diverse case farmaceutiche con vari nomi commerciali dei quali il più noto è appunto Tavor.
Oltre a quelle ansiolitiche, il farmaco possiede proprietà anticonvulsivanti, miorilassanti e sedative.
A cosa serve
Come riportato nel foglietto illustrativo che accompagna il farmaco, le principali indicazioni all’utilizzo del Tavor sono:
- ansia;
- tensione e altre manifestazioni somatiche o psichiatriche associate a sindrome ansiosa;
- insonnia.

Formula e struttura del lorazepam, principio attivo di Tavor
Posologia e modalità di utilizzo
Va precisato che le indicazioni terapeutiche del principio attivo variano a seconda della sua forma farmaceutica.
Sotto forma di soluzione iniettabile, Tavor è utilizzato per i seguenti scopi:
- premedicazione anestetica per ridurre l’ansia
- riduzione della sintomatologia della ansia acuta (nevrotica o psicotica)
- trattamento di stati epilettici.
La somministrazione orale è invece indicata nel caso di:
- ansia
- insonnia
- tensione e altre manifestazioni somatiche o psichiatriche associate a sindrome ansiosa.
Il dosaggio è di stretta competenza del medico curante o dello specialista che dovrà valutare la specifica situazione (gravità del disturbo da trattare, condizioni generali di salute ecc., patologie concomitanti, risposta al trattamento iniziale ecc.). Ciò premesso, di seguito sono illustrate le modalità di utilizzo più comuni.
Ansia – Il trattamento dovrebbe essere il più breve possibile. Sono necessarie rivalutazioni periodiche del paziente e la necessità di un trattamento protratto a lungo nel tempo deve essere valutata con molta attenzione, in special modo il paziente risulta asintomatico. Di norma, la durata complessiva del trattamento non dovrebbe essere superiore alle 12 settimane, ivi compreso un periodo di graduale riduzione dei dosaggi. Un eventuale allungamento del periodo massimo di trattamento può essere deciso soltanto dallo specialista, previa rivalutazione del caso.
In medicina generale, nella maggior parte dei casi, si hanno risposte efficaci a dosaggi di 2-3 compresse/compresse orosolubili da 1 mg pro die o 20 gocce 2-3 volte al giorno.
Nei casi più gravi e in psichiatria il dosaggio di Tavor può essere aumentato fino ad arrivare a 3 o 4 compresse/compresse orosolubili da 2,5 mg pro die o 50 gocce 3-4 volte al giorno. È consigliabile assumere i dosaggi più alti appena prima del riposo notturno. Nei soggetti anziani o debilitati, è raccomandato un dosaggio iniziale di 1-2 mg al giorno in dosi suddivise, adattandosi alle necessità e alla tollerabilità.
In coloro che soffrono di insufficienza renale o epatica, i dosaggi devono essere adattati in base alla risposta del paziente.
Insonnia – Il trattamento dovrebbe essere il più breve possibile (da pochi giorni a un paio di settimane, fino ad arrivare a un massimo di 4 settimane, compreso un periodo di riduzione graduale del dosaggio). Un eventuale allungamento del periodo massimo di trattamento può essere deciso soltanto dallo specialista, previa rivalutazione del caso.
Di norma, nel trattamento dell’insonnia, 1-2 compresse/compresse orosolubili da 1 mg o 20-40 gocce, somministrate prima del riposo notturno, dovrebbero essere sufficienti. Nel caso in cui il problema persista, è consigliabile ricorrere alle compresse/compresse orosolubili da 2,5 mg.
Nel caso di pazienti anziani e debilitati e di soggetti affetti da insufficienza renale o insufficienza epatica, valgono le indicazioni riportate poco sopra a proposito del trattamento dell’ansia.
Terapia pre-chirurgica – 2-4 mg di Tavor la sera precedente e/o 1-2 ore prima dell’intervento chirurgico. Non si deve mai superare la dose massima.
Tavor – Avvertenze e controindicazioni
Come già accennato precedentemente, la durata di un trattamento basato sulla somministrazione di benzodiazepine, ivi compreso Tavor, dovrebbe essere la più breve possibile; è infatti opportuno ricordare che i farmaci ansiolitici (così come quelli ipnotici e quelli sedativi) possono deprimere il sistema nervoso centrale inducendo disturbi di vario tipo. Dosaggi particolarmente elevati possono addirittura avere esito fatale, in particolar modo se tali sostanze vengono assunte insieme agli alcolici, ai superalcolici e/o a sostanze stupefacenti (un’evenienza non poi così infrequente). Per approfondire questi punti si consiglia vivamente la lettura dell’articolo Dipendenza da ansiolitici, ipnotici e sedativi.
Nel caso il trattamento con Tavor sia destinato a persone anziane o a soggetti in precarie condizioni di salute, è fondamentale utilizzare il dosaggio minimo efficace perché il principio attivo potrebbe causare un’eccessiva sonnolenza o l’insorgenza di un serio disturbo neurologico caratterizzato dalla progressiva perdita di coordinazione motoria e noto come atassia.
Tavor può dar luogo a depressione respiratoria con esiti anche fatali; è quindi fondamentale un attento monitoraggio dei pazienti.
Dal momento che il farmaco può causare discrasia ematica e incrementare i livelli degli enzimi epatici nel circolo sanguigno, è opportuno effettuare regolari esami del sangue.
Tavor può provocare ipotensione arteriosa; è quindi necessario che il farmaco sia usato con molta cautela in coloro nei quali una riduzione della pressione del sangue potrebbe dar luogo a complicazione cardiache e/o cerebrovascolari.
Tavor può essere causa di disturbi del tratto gastrointestinale superiore. Sono quindi consigliabili periodici controlli della situazione.
Tavor iniettabile ha fra le sue indicazioni il trattamento degli stati epilettici; ciononostante, il farmaco deve essere utilizzato con una certa cautela negli epilettici, dal momento che potrebbero verificarsi arresto respiratorio od ostruzione parziale delle vie aeree. È opportuna quindi una sorveglianza molto attenta di questi pazienti. Va comunque precisato che Tavor non è un farmaco indicato al trattamento di mantenimento dell’epilessia, patologia per la quale si deve ricorrere a farmaci maggiormente idonei.
Tavor iniettabile deve essere somministrato con molta attenzione nei pazienti anziani, in coloro con limitata riserva polmonare e in coloro con labilità cardiocircolatoria, poiché potrebbero insorgere apnea e/o arresto cardiaco ipossico.
Tavor iniettabile non deve essere somministrato per via intra-arteriosa, dal momento che può provocare uno spasmo dell’arteria che può causare gangrena.
I pazienti a cui è stato somministrato Tavor iniettabile devono stare sotto osservazione per almeno 24 ore dopo l’ultima somministrazione.
Tavor non deve essere utilizzato da solo per il trattamento dell’ansia associata alla depressione.
Tavor non deve essere assunto in gravidanza, in particolar modo nel corso del primo trimestre di gravidanza (c’è il rischio di malformazioni fetali congenite) e nemmeno dalle donne che allattano (il farmaco è escreto nel latte materno). Se, in caso di effettiva necessità, il principio attivo è somministrato nel corso dell’ultimo periodo di gravidanza o nel corso del travaglio, sono possibili effetti avversi nel neonato (depressione respiratoria, ipotermia, ipotonia, incapacità di alimentarsi, sedazione ecc.).
L’uso di Tavor è inoltre controindicato:
- in soggetti con ipersensibilità nota al Tavor o ai benzodiazepinici in generale
- in soggetti affetti da miastenia gravis;
- in soggetti con grave insufficienza respiratoria;
- in soggetti che soffrono di apnee notturne;
- in soggetti con grave insufficienza epatica;
- in soggetti affetti da glaucoma acuto ad angolo chiuso;
Il trattamento con Tavor non deve essere sospeso bruscamente; è infatti concreto il rischio di attacchi epilettici, soprattutto nel caso di soggetti affetti da epilessia.
Deve essere quindi effettuata una riduzione graduale delle dosi di farmaco, monitorando attentamente la situazione in quanto, a seguito di tale diminuzione, potrebbero insorgere problematiche di vario tipo (i cosiddetti sintomi da sospensione).
Dopo trattamenti ripetuti e prolungati, il soggetto potrebbe sviluppare la tolleranza al principio attivo, vale a dire, in termini più grossolani, una riduzione degli effetti desiderati indotti dal medicinale.
Dal momento che Tavor può avere effetti negativi sulla capacità di utilizzare macchinari o guidare veicoli, è opportuno che queste attività siano evitate il più possibile.
Interazioni
Come nel caso di tutti i farmaci, l’assunzione concomitante di Tavor e determinate altre sostanze può portare a interazioni di vario tipo.
L’effetto sedativo del farmaco, per esempio, è potenziato dall’assunzione concomitante di bevande alcoliche e superalcoliche.
L’azione depressiva sul sistema nervoso centrale indotta dal principio attivo è altresì potenziata dall’assunzione concomitante di altri farmaci quali antidepressivi, anestetici, antiepilettici, antistaminici sedativi, analgesici oppioidi, antipsicotici, ansiolitici, barbiturici, ipnotici e sedativi.
In alcuni casi la somministrazione concomitante di Tavor e analgesici oppioidi può favorire un aumento dell’euforia e – conseguentemente – un aumento della dipendenza psichica.
Va evitata la somministrazione di Tavor iniettabile e scopolamina (un farmaco utilizzato, fra le altre cose, per alleviare i sintomi da mal d’auto) perché è possibile l’insorgenza di allucinazioni, comportamenti irrazionali e forte sedazione.
La somministrazione concomitante di Tavor e di loxapina (un farmaco con azione antipsicotica) può provocare stupore eccessivo, diminuzione della frequenza respiratoria e ipotensione.
L’utilizzo contemporaneo di Tavor e clozapina (un farmaco antipsicotico) può indurre notevole sedazione, atassia e ipersalivazione.
L’uso concomitante di Tavor e acido valproico (un medicinale impiegato per trattare l’epilessia) o probenecid (un principio attivo impiegato per il trattamento dell’iperuricemia) può dar luogo a un incremento della concentrazione plasmatica del Tavor stesso e, conseguentemente, sarà necessario diminuirne il dosaggio.
È compito del medico curante stabilire se è possibile, in quali dosaggi, prescrivere in concomitanza Tavor e determinati farmaci.

Le benzodiazepine sono i farmaci più diffusi nella categoria degli ansiolitici
Tavor – Effetti collaterali
L’assunzione di Tavor può causare l’insorgenza di uno o più effetti avversi, anche se non è detto che questi si debbano obbligatoriamente manifestare.
Il principale, di cui abbiamo già detto è senz’altro la dipendenza che può essere fisica e psichica. Il rischio che questo problema si verifichi è tanto più alto quanto maggiori sono i dosaggi e la durata del trattamento. I soggetti con un passato di alcol- o tossicodipendenza corrono rischi maggiori da questo punto di vista.
Abbiamo già accennato al fatto che la brusca interruzione del trattamento o una non ben tarata riduzione del dosaggio di Tavor può causare diversi disturbi; fra i più comuni vi sono insonnia e/o ansia da rimbalzo. Di fatto, il soggetto inizia a lamentare che i disturbi per i quali aveva iniziato il trattamento, sono ricomparsi (in genere la gravità del problema risulta maggiore rispetto a quella di inizio terapia; ricordiamo che questo inasprimento del problema che si verifica dopo la sospensione/riduzione di un trattamento farmacologico è noto come effetto rebound).
La terapia con Tavor può dar luogo, soprattutto nei bambini o nelle persone anziane, alla comparsa del cosiddetto effetto paradosso, locuzione con la quale, in ambito medico, si intende la produzione, da parte di un principio attivo, di manifestazioni indesiderate od opposte a (o anche diverse da) quelle previste; nel caso del Tavor si possono quindi registrare ansia, agitazione, disturbi del sonno, aggressività, attacchi di panico, stato depressivo, irritabilità, nervosismo ecc.
Altri disturbi indesiderati che riguardano l’ambito del sistema nervoso sono tremori, vertigini, mal di testa, disartria, disturbi del linguaggio ecc.
Un effetto collaterale particolarmente fastidioso da assunzione di Tavor è l’amnesia anterograda (un disturbo della memoria a lungo termine); in genere il problema si presenta dopo alcune ore dall’assunzione del farmaco.
Altri effetti collaterali segnalati sono piastrinopenia, pancitopenia, sindrome da inappropriata secrezione dell’ormone antidiuretico, offuscamento della visione, diplopia, disturbi dell’appetito, iponatriemia, tachicardia, apnea, peggioramento dell’apnea notturna, aumento della concentrazione plasmatica di bilirubina, delle transaminasi e della fosfatasi alcalina, eruzioni cutanee, alopecia, alterazioni della libido, incontinenza urinaria ecc.
Sovradosaggio
Il sovradosaggio, associato o no all’assunzione di bevande alcoliche, può avere esito fatale.
Se si è assunta una dose eccessiva di medicinale è consigliabile contattare quanto prima possibile il proprio medico curante o la struttura sanitaria più vicina.
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NOTA IMPORTANTE – Questa pagina non sostituisce in alcun modo le informazioni presenti nei foglietti illustrativi che accompagnano i farmaci; in particolare per composizione, forma farmaceutica, posologia, proprietà farmacologiche e informazioni farmaceutiche riferirsi al foglietto illustrativo. Nessun farmaco deve essere assunto senza consultare il proprio medico.