Toradol è un farmaco a base di ketorolac, un antinfiammatorio non-steroideo (FANS) della famiglia degli eteroaril-alcanoici, utilizzato frequentemente come analgesico (antidolorifico), antipiretico (antifebbrile) e antiflogistico (antinfiammatorio).
Toradol agisce inibendo le cicloossigenasi COX-1 e COX-2 impedendo, quindi, la sintesi di prostaglandine e trombossani. L’azione sulla COX-2 dà l’effetto antinfiammatorio e analgesico, gli effetti collaterali come antiaggregante piastrinico e gastrolesivo sono invece dovuti all’azione sulla COX-1.
L’attività analgesica di Toradol è abbastanza simile a quella degli analgesici narcotici morfinosimili; 30 mg di ketorolac hanno una potenza d’azione equivalente a 12 mg di morfina, ma rispetto a quest’ultima sostanza, il ketorolac ha il vantaggio di non indurre assuefazione e di non provocare gli effetti collaterali tipici degli oppioidi. Va però ricordato che il ketorolac è caratterizzato da una notevole gastrolesività e il suo impiego prolungato (>5 giorni) non è consigliabile.
A cosa serve Toradol
Toradol compresse rivestite con film e gocce orali
Toradol è indicato soltanto nel trattamento a breve termine (massimo 5 giorni) del dolore post operatorio di grado moderato.
Toradol soluzione iniettabile
Toradol somministrato per via intramuscolare o endovenosa è indicato nel trattamento a breve termine (massimo due giorni) del dolore acuto post-operatorio di grado moderato-severo.
Nei casi di chirurgia maggiore o di dolore molto intenso Toradol endovenoso può essere usato quale complemento a un analgesico oppiaceo.
Toradol 30 mg soluzione iniettabile è inoltre indicato nel trattamento del dolore dovuto a coliche renali.
Posologia e modalità di utilizzo
La posologia e le modalità di utilizzo di Toradol possono variare a seconda dello specifico caso, in base all’età del paziente e al giudizio del medico.
Prima di usare Toradol si devono informare il medico e/o il farmacista della propria storia clinica, in particolare di: problemi ai reni, problemi al fegato e altri problemi medici.
Per le dosi e le modalità di somministrazione consultare il foglietto illustrativo.

Formula strutturale del ketorolac, principio attivo di Toradol
Avvertenze e controindicazioni
Attenzione: Toradol non può essere considerato un semplice antidolorifico e richiede di essere impiegato sotto lo stretto controllo del medico.
Per le avvertenze e precauzioni consultare il foglietto illustrativo; di seguito si riportano quelle relative a gravidanza, allattamento e uso di macchinari.
Gravidanza e allattamento
Gravidanza:
L’impiego del Toradol è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza, il travaglio, il parto e durante l’allattamento.
L’inibizione della sintesi di prostaglandine può interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio-fetale.
Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell’1%, fino a circa l’1,5%. È stato ritenuto che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post- impianto e di mortalità embrione-fetale.
Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico.
Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, Toradol non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari.
Se Toradol è usato da una donna in fase di concepimento, o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere mantenute le più basse possibili.
Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a:
- tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);
- disfunzione renale, che può progredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios;
la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a:
- possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante che può occorrere anche a dosi molto basse;
- inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio.
Conseguentemente, Toradol è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza.
Toradol dovrebbe essere somministrato solo se necessario durante i primi due trimestri di gravidanza. Il ketorolac attraversa la placenta nella misura di circa il 10%.
Nelle donne in età fertile un’eventuale gravidanza deve essere sempre esclusa prima dell’inizio del trattamento con Toradol e durante il trattamento stesso deve essere assicurata un’efficace copertura anticoncezionale.
Travaglio e parto
Toradol è controindicato durante il travaglio ed il parto poiché, attraverso il suo effetto inibitore della sintesi delle prostaglandine può influire negativamente sulla circolazione fetale con gravi conseguenze per la respirazione del nascituro ed inibire le contrazioni uterine con eventuale ritardo del parto, aumentando così il rischio di emorragia uterina.
Allattamento
Il ketorolac e i suoi metaboliti sono stati identificati nel feto e nel latte di animali.
Toradol è escreto in piccole quantità nel latte materno, pertanto l’uso è controindicato durante l’allattamento.
Fertilità
L’uso di Toradol, come di qualsiasi farmaco che inibisce la cicloossigenasi/sintesi delle prostaglandine, può ridurre la fertilità e non è consigliato in donne che cercano una gravidanza. Nelle donne che hanno difficoltà a concepire o che sono sottoposte ad accertamenti per infertilità, dovrebbe essere considerata la sospensione di Toradol.
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Toradol, pur non avendo effetto narcotico né effetti sul sistema nervoso centrale, può determinare sonnolenza.
Alcuni pazienti possono avvertire sonnolenza, capogiri, vertigini, insonnia o depressione con l’uso di Toradol. Se i pazienti avvertono questi o altri effetti indesiderati simili, dovrebbero avere cautela nello svolgimento di attività che richiedono attenzione.
Si consiglia pertanto di usare cautela nella guida di automobili e nell’uso di macchinari.
Controindicazioni
Toradol è controindicato in caso di:
- ipersensibilità al principio attivo (ketorolac) o a uno qualsiasi degli eccipienti;
- pazienti con ipersensibilità già dimostrata verso ketorolac o altri FANS e pazienti nei quali l’aspirina o altri inibitori della sintesi delle prostaglandine inducono reazioni allergiche (reazioni di tipo anafilattico gravi sono state osservate in questi pazienti);
- sindrome completa o parziale di poliposi nasale, angioedema, broncospasmo.
- asma;
- ulcera peptica attiva, o precedenti anamnestici di emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione.
- severa insufficienza cardiaca;
- sanguinamento cerebrovascolare pregresso, in atto o sospetto;
- ipovolemia o disidratazione;
- pazienti con insufficienza renale moderata o severa (creatinina sierica> 442μmol/l) o pazienti a rischio di insufficienza renale a causa di ipovolemia o disidratazione;
- terapia diuretica intensiva.
- cirrosi epatica o epatiti gravi;
- diatesi emorragica;
- disordini della coagulazione;
- pazienti in terapia anticoagulante;
- trattamento concomitante con aspirina o altri FANS e con sali di litio, probenecid o pentossifillina;
- pazienti in terapia diuretica intensiva;
- nella profilassi analgesica prima della chirurgia e durante gli interventi chirurgici perché aumenta il rischio di sanguinamento, a causa dell’inibizione dell’aggregazione piastrinica e del prolungamento del tempo di sanguinamento;
- pazienti che sono stati sottoposti a interventi con un alto rischio di emorragia o di emostasi incompleta ed in quelli ad alto rischio di sanguinamento.
- nei bambini e negli adolescenti di età inferiore ai 16 anni.
L’impiego di ketorolac è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza, il travaglio, il parto e durante l’allattamento.
Attenzione: La soluzione iniettabile contiene etanolo pertanto è controindicato l’uso per via neuroassiale (epidurale o intratecale).
Attenzione: Toradol non è indicato nel dolore lieve o di tipo cronico.

Toradol è un farmaco a base di ketorolac, un antinfiammatorio non-steroideo (FANS) della famiglia degli eteroaril-alcanoici, utilizzato frequentemente come analgesico (antidolorifico), antipiretico (antifebbrile) e antiflogistico (antinfiammatorio)
Interazioni
Deve essere evitato l’uso contemporaneo di Toradol ed altri farmaci antinfiammatori non steroidei.
Corticosteroidi: aumentato rischio di ulcerazione o emorragia gastrointestinale.
I FANS possono aumentare gli effetti degli anticoagulanti, come il warfarin. Il ketorolac inibisce l’aggregazione piastrinica, riduce le concentrazioni di trombossano e prolunga il tempo di sanguinamento. A differenza degli effetti prolungati dell’aspirina, la funzione piastrinica ritorna alla normalità entro 24-48 ore dopo l’interruzione di ketorolac.
Vi è un aumento del rischio di sanguinamento gastrointestinale quando gli agenti anti-aggreganti piastrinici e gli inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRI) sono combinati con i FANS).
Nei pazienti attualmente trattati con ASA o altri FANS il rischio di indurre gravi effetti indesiderati FANS-correlati può essere aumentato.
Quando Toradol è somministrato in concomitanza con pentossifillina, vi è una maggiore tendenza al sanguinamento.
Quando Toradol è somministrato in concomitanza con probenecid sono stati riportati diminuzione della clearance plasmatica e del volume di distribuzione di ketorolac, aumentata concentrazione plasmatica di ketorolac e aumentata emivita di ketorolac.
È stato segnalato che alcuni farmaci che inibiscono la sintesi delle prostaglandine riducono la clearance del metotrexato, e quindi, potrebbero aumentarne la tossicità.
È stato riportato che alcuni farmaci che inibiscono la sintesi delle prostaglandine inibiscono la clearance renale del litio, portando ad un aumento della concentrazione plasmatica di litio. Sono stati riportati casi di aumento delle concentrazioni plasmatiche di litio durante la terapia con ketorolac.
Ketorolac trometamina non modifica il legame proteico della digossina. Studi in vitro indicano che, a concentrazioni terapeutiche di salicilato (300 µg/ml), il legame di ketorolac è stato ridotto di circa il 99,2- 97,5%, pari a un incremento potenziale duplice della concentrazione plasmatica di ketorolac non legato. Concentrazioni terapeutiche di digossina, warfarin, ibuprofene, naprossene, piroxicam, acetaminofene, fenitoina e tolbutamide non hanno alterato il legame di ketorolac trometamina con le proteine.
Anche se gli studi non indicano una significativa interazione tra ketorolac e warfarin o eparina, l’uso concomitante di Toradol con farmaci che interferiscono con l’emostasi, incluse dosi terapeutiche di terapia anticoagulante (warfarin), profilassi con eparina a basso dosaggio (2.500-5.000 unità ogni 12 ore) e destrani può essere associato ad un aumentato rischio di sanguinamento.
Toradol soluzione iniettabile ha ridotto la risposta diuretica al furosemide nei soggetti sani normovolemici di circa il 20%, quindi si deve prestare attenzione nei pazienti con scompenso cardiaco.
I FANS possono ridurre l’effetto dei diuretici e degli antipertensivi. Il rischio di insufficienza renale acuta, che generalmente è reversibile, può aumentare in alcuni pazienti con funzionalità renale compromessa (ad esempio pazienti disidratati o pazienti anziani) quando gli ACE-inibitori e/o gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II sono combinati con i FANS. Pertanto, la combinazione deve essere somministrata con cautela, specialmente negli anziani. I pazienti devono essere adeguatamente titolati e idratati e dovrebbe essere considerato il monitoraggio della funzionalità renale all’inizio della terapia concomitante e periodicamente in seguito.
Toradol ha dimostrato di ridurre la necessità di una terapia analgesica concomitante con oppioidi, quando viene utilizzato per il sollievo del dolore postoperatorio.
La somministrazione orale di Toradol compresse dopo un pasto ricco di grassi ha determinato un ritardo e una riduzione del picco di concentrazione di ketorolac di circa un’ora. Gli antiacidi non hanno influenzato il grado di assorbimento.
Compatibilità e incompatibilità
Toradol è compatibile con aminofillina, xilocaina, morfina, meperidina, dopamina, insulina ed eparina mischiate insieme in soluzione contenuta in una sacca per fleboclisi per somministrazione endovenosa, ma non può essere mischiato a morfina, meperidina, prometazina o idrossizina in una siringa.
Toradol – Effetti collaterali
Toradol può provocare effetti collaterali di vario tipo, anche se non è detto che tutti i pazienti li manifestino.
Il tipo di effetti avversi e l’intensità con cui essi si manifestano dipendono dalla diversa sensibilità che ciascun individuo possiede nei confronti del ketorolac.
I seguenti effetti collaterali possono verificarsi in pazienti trattati con Toradol; le frequenze degli eventi segnalati non sono noti, perché sono stati segnalati volontariamente da un numero non quantificabile di persone.
- Infezioni ed infestazioni: meningite asettica.
- Patologie del sistema emolinfopoietico: trombocitopenia, porpora, epistassi.
- Disturbi del sistema immunitario: anafilassi, reazioni anafilattoidi come anafilassi, possono avere esito fatale, reazioni da ipersensibilità come broncospasmo, vasodilatazione, vampate, rash, ipotensione, edema laringeo.
- Disturbi del metabolismo e della nutrizione: anoressia, iperkaliemia, iponatriemia.
- Disturbi psichiatrici: pensiero anormale, depressione, insonnia, ansia, irritabilità, nervosismo, reazioni psicotiche, sogni anomali, allucinazioni, euforia, ridotta capacità di concentrazione, stati di torpore, confusione.
- Patologie del sistema nervoso: cefalea, capogiri, convulsioni, parestesia, ipercinesia, alterazioni del gusto. Patologie dell’occhio: disturbi della visione, visione anormale.
- Patologie dell’orecchio e del labirinto: tinnito, perdita dell’udito, vertigini.
- Patologie cardiache: palpitazioni, bradicardia, scompenso cardiaco. Edema, ipertensione e insufficienza cardiaca sono state riportate in associazione al trattamento con FANS.
- Patologie vascolari: ipertensione, vasodilatazione, ipotensione, ematomi, rossore, pallore, emorragia della ferita post-operatoria. Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l’uso dei coxib e di alcuni FANS (specialmente ad alti dosaggi e per trattamenti di lunga durata) può essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (per esempio infarto del miocardio o ictus). Sebbene Toradol non abbia dimostrato di aumentare gli eventi trombotici come l’infarto del miocardio, non ci sono dati sufficienti per escludere un rischio simile con Toradol.
- Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: edema polmonare, dispnea, asma.
- Patologie gastrointestinali: gli eventi avversi più comunemente osservati sono di natura gastrointestinale. Possono verificarsi ulcera peptica, ulcera, perforazione o emorragia gastrointestinale, a volte fatale, in particolare negli anziani. Dopo somministrazione di Toradol sono stati riportati: nausea, vomito, diarrea, flatulenza, costipazione, dispepsia, dolore/disturbo addominale, senso di pienezza, melena, sanguinamento rettale, ematemesi, stomatite ulcerativa, esofagite, eruttazione, ulcera gastrointestinale, pancreatite, secchezza delle fauci, esacerbazione di colite e morbo di Crohn. Meno frequentemente è stata osservata gastrite.
- Patologie epatobiliari: epatite, ittero colestatico, insufficienza epatica.
- Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: angioedema, dermatite esfoliativa, sudorazione, rash maculo- papulare, orticaria, prurito, porpora, reazioni bollose inclusa la sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi tossica epidermica (molto rara).
- Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: mialgia.
- Patologie renali e urinarie: poliuria, aumento della frequenza urinaria, oliguria, insufficienza renale acuta, sindrome uremico-emolitica, nefrite interstiziale, ritenzione urinaria, sindrome nefrosica, dolore al fianco (con o senza ematuria + – azotemia). Come con altri farmaci che inibiscono la sintesi delle prostaglandine possono verificarsi dopo una dose di ketorolac segni di insufficienza renale, come ad esempio aumenti di creatinina e di potassio.
- Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella: infertilità femminile.
- Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: astenia, febbre, reazioni in sede di iniezione, edema, dolore toracico, sete eccessiva.
- Esami diagnostici: aumento del tempo di sanguinamento, aumento urea sierica, aumento della creatinina, alterazione dei test di funzionalità epatica.
Sovradosaggio
Singoli sovradosaggi di Toradol sono stati associati in differenti circostanze a dolore addominale, nausea, vomito, iperventilazione, ulcera peptica e/o gastrite erosiva e disfunzione renale, che si sono risolti dopo sospensione del trattamento. Può insorgere sanguinamento gastrointestinale. Raramente possono insorgere ipertensione, insufficienza renale acuta, depressione respiratoria e coma dopo ingestione di FANS.
Sono state riportate reazioni anafilattoidi con l’assunzione terapeutica di FANS; ciò può accadere in seguito a sovradosaggio.
Trattamento
In seguito a sovradosaggio di FANS, Toradol compreso, i pazienti devono essere gestiti con terapie sintomatiche e di supporto aggiungendo le normali misure di sicurezza (induzione del vomito, lavanda gastrica, somministrazione di carbone attivo). Non ci sono antidoti specifici. La dialisi non elimina ketorolac in modo significativo dal flusso sanguigno.
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NOTA IMPORTANTE – Questa pagina non sostituisce in alcun modo le informazioni presenti nei foglietti illustrativi che accompagnano i farmaci; in particolare per composizione, forma farmaceutica, posologia, proprietà farmacologiche e informazioni farmaceutiche riferirsi al foglietto illustrativo. Nessun farmaco deve essere assunto senza consultare il proprio medico.