Xanax è un farmaco a base di alprazolam, un ansiolitico appartenente all’ampia famiglia delle benzodiazepine; si tratta quindi di un principio attivo che rientra nella grande categoria dei cosiddetti psicofarmaci.
A cosa serve Xanax
Come riportato nel foglietto illustrativo che accompagna il farmaco, le principali indicazioni all’utilizzo di Xanax sono:
- ansia;
- tensione e altre manifestazioni somatiche o psichiatriche associate a sindrome ansiosa;
- attacchi di panico con o senza agorafobia.
Ricordiamo brevemente che l’agorafobia è una forma di ansia che viene innescata da luoghi o situazioni da cui potrebbe risultare difficile fuggire; il termine significa letteralmente “paura degli spazi aperti”; va comunque precisato che gli effetti di questo disturbo si manifestano anche in condizioni diverse, come in alcuni luoghi chiusi (banche a chiusura controllata, ascensori o altri spazi ristretti) nei quali si instaurano inoltre i disturbi da claustrofobia.
Nota – Le benzodiazepine sono indicate soltanto quando il disturbo è grave, disabilitante e sottopone il soggetto a grave disagio.
Posologia e modalità di utilizzo
La posologia e le modalità di utilizzo di Xanax possono variare a seconda dello specifico caso, in base all’età del paziente e al giudizio del medico.
Prima di usare Xanax si devono informare il medico e/o il farmacista della propria storia clinica, in particolare di: problemi ai reni, problemi al fegato e altri problemi medici.
Per le dosi e le modalità di somministrazione consultare il foglietto illustrativo.

Formula strutturale dell’alprazolam, principio attivo di Xanax
Xanax – Avvertenze e controindicazioni
Le benzodiazepine dovrebbero essere usate con attenzione estrema in pazienti con una storia di abuso di droga o alcol. Pazienti che abitualmente abusino di alcol e/o sostanze stupefacenti, quando in trattamento con benzodiazepine devono essere tenuti sotto stretto controllo medico, a causa della predisposizione di tali soggetti all’assuefazione e alla dipendenza. Può essere utile la lettura dell’articolo Dipendenza da ansiolitici, ipnotici e sedativi.
Per le avvertenze e precauzioni consultare il foglietto illustrativo; di seguito si riportano quelle relative a gravidanza, allattamento e uso di macchinari.
Gravidanza
I dati relativi alla teratogenicità e agli effetti sullo sviluppo postnatale e il comportamento a seguito del trattamento con benzodiazepine sono incoerenti.
Esistono prove fornite da alcuni primi studi con gli altri composti della classe delle benzodiazepine che mostrano che l’esposizione in utero può essere associata a malformazioni. Studi successivi con farmaci della classe delle benzodiazepine invece non hanno fornito nessuna prova chiara di qualsiasi tipo di difetto.
Una grande quantità di dati basati su studi in coorte indicano che l’esposizione alle benzodiazepine durante il primo trimestre non è associata ad un aumento del rischio di malformazioni maggiori. Tuttavia, alcuni primi studi epidemiologici caso- controllo hanno evidenziato un aumentato rischio di schisi orale. I dati hanno indicato che il rischio di avere un bambino con una schisi orale, dopo un’esposizione materna alle benzodiazepine è inferiore a 2/1000 a fronte di un tasso atteso per tali difetti di circa 1/1000 nella popolazione generale. Il trattamento con benzodiazepine a dosi elevate, durante il secondo e/o il terzo trimestre di gravidanza, ha rivelato una diminuzione di movimenti attivi fetali e una variabilità del ritmo cardiaco fetale. È stato riportato che neonati esposti alle benzodiazepine durante la fine del III trimestre di gravidanza o durante il travaglio mostrano la sindrome “floppy infant” o i sintomi di astinenza neonatale. Quando il trattamento deve essere somministrato per ragioni mediche durante l’ultima parte della gravidanza, anche a basse dosi, si possono osservare i sintomi della sindrome “floppy infant” quali ipotonia assiale e problemi di suzione che portano ad un ridotto aumento di peso. Questi segni sono reversibili, ma possono durare da 1 a 3 settimane, secondo l’emivita del prodotto. Dosi elevate, durante l’ultimo periodo della gravidanza o durante il travaglio, possono causare effetti nel neonato quali depressione respiratoria o apnea e ipotermia, dovuti all’azione farmacologica del farmaco. Se il trattamento con alprazolam è necessario durante l’ultima parte della gravidanza, devono essere evitate dosi elevate, e i sintomi di astinenza e/o della sindrome “floppy infant” devono essere monitorati nel neonato. Inoltre, sintomi da astinenza neonatale come ipereccitabilità, agitazione e tremore si possono osservare alcuni giorni dopo la nascita, anche se non si osserva la sindrome “floppy infant”. La comparsa di sintomi di astinenza dopo la nascita dipende dal tempo di dimezzamento del prodotto.
A causa di potenziali rischi di malformazioni congenite, già osservate con altre benzodiazepine, non somministrare Xanax nel primo trimestre di gravidanza.
Se il prodotto viene prescritto ad una donna in età fertile, ella deve mettersi in contatto con il proprio medico, sia se intende iniziare una gravidanza, sia se sospetta di essere incinta, per quanto riguarda la sospensione del medicinale.
Se durante la gravidanza viene somministrato Xanax o se la paziente scopre di essere incinta durante il trattamento con Xanax, la paziente deve essere informata circa il potenziale pericolo per il feto.
Tenendo conto di questi dati, l’uso di alprazolam durante la gravidanza può essere preso in considerazione, solo se le indicazioni terapeutiche e la posologia sono rigorosamente rispettati.
Allattamento
Poiché le benzodiazepine sono escrete nel latte materno, esse non dovrebbero essere somministrate alle madri che allattano al seno.
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
La sedazione, l’amnesia, l’alterazione della concentrazione e della funzione muscolare possono influenzare negativamente la capacità di guidare e utilizzare macchinari. Se la durata del sonno è stata insufficiente, la probabilità che la vigilanza sia alterata può essere aumentata.
Dato l’effetto depressivo sul SNC dell’alprazolam, i pazienti in trattamento con il farmaco devono essere avvertiti che potrebbe essere per loro pericoloso dedicarsi ad attività che richiedano una completa attenzione mentale, quale lavorare a macchinari pericolosi o guidare autoveicoli, fino a che non sia possibile escludere una compromissione dell’attenzione e dei riflessi a seguito dell’assunzione di Xanax.
Controindicazioni
Xanax è controindicato in pazienti con una nota ipersensibilità alle benzodiazepine, al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti presenti nel preparato e nei pazienti affetti da glaucoma acuto ad angolo chiuso. Xanax può essere usato nei pazienti con glaucoma ad angolo aperto che ricevono una terapia appropriata. Le benzodiazepine sono inoltre controindicate in pazienti con miastenia grave, insufficienza respiratoria grave, sindrome da apnea notturna, insufficienza epatica grave. Non somministrare Xanax nel primo trimestre di gravidanza e durante l’allattamento.

Le benzodiazepine sono i farmaci più diffusi nella categoria degli ansiolitici
Interazioni
Come nel caso di tutti i farmaci, l’assunzione concomitante di alprazolam e determinate altre sostanze può portare a interazioni di vario tipo.
Gli effetti di Xanax, per esempio, sono potenziati dall’assunzione concomitante di bevande alcoliche e superalcoliche.
L’azione depressiva sul sistema nervoso centrale indotta dal principio attivo viene altresì potenziata dall’assunzione concomitante di altri farmaci quali antidepressivi, anestetici, antiepilettici, antistaminici sedativi, analgesici oppioidi, antipsicotici, ansiolitici, ipnotici e sedativi.
La concentrazione plasmatica di alprazolam può essere aumentata dall’assunzione concomitante di determinati farmaci antifungini, antivirali, antibiotici macrolidi ecc.
È compito del medico curante stabilire se è possibile, in quali dosaggi, prescrivere in concomitanza Xanax e determinati farmaci.
Nei pazienti cardiopatici che assumono determinati farmaci (per esempio digossina e diltiazem) deve essere attentamente valutato (digossina) e, a seconda dei casi, accuratamente evitato (diltiazem).
Va evitata la somministrazione concomitante di Xanax e clozapina (un farmaco appartenente alla categoria degli antipsicotici) perché è stato riscontrato un aumento del rischio di arresto cardiaco o di arresto respiratorio.
Non è consigliabile associare l’utilizzo di Xanax e quello di iperico (anche “erba di San Giovanni“, un rimedio fitoterapico consigliato ottimisticamente per la cura della depressione) in quanto i principi attivi contenuti nella pianta possono ridurre l’efficacia delle benzodiazepine.
In linea generale, comunque, qualora ci sia prescritto o si richieda la prescrizione di Xanax, è sempre opportuno informare il medico curante o lo specialista dei farmaci e dei rimedi fitoterapici e/o omeopatici che si stanno assumendo.
Xanax – Effetti collaterali
L’assunzione di Xanax può causare l’insorgenza di uno o più effetti avversi, anche se non è detto che questi si debbano obbligatoriamente manifestare.
Il principale, di cui abbiamo già detto è senz’altro la dipendenza che può essere fisica e psichica. Il rischio che questo problema si verifichi è dose-dipendente. I soggetti con un passato di alcol- o tossicodipendenza corrono rischi maggiori da questo punto di vista.
Abbiamo già accennato al fatto che la brusca interruzione del trattamento o una non ben tarata riduzione del dosaggio di alprazolam (Xanax) può causare diversi disturbi; fra i più comuni vi sono insonnia e/o ansia da rimbalzo. Di fatto, il soggetto inizia a lamentare che i disturbi per i quali aveva iniziato il trattamento, sono ricomparsi (in genere la gravità del problema risulta maggiore rispetto a quella di inizio terapia; ricordiamo che questo inasprimento del problema che si verifica dopo la sospensione/riduzione di un trattamento farmacologico è noto come effetto rebound).
La terapia con Xanax può dar luogo alla comparsa del cosiddetto effetto paradosso, locuzione con la quale, in ambito medico, si intende la produzione, da parte di un principio attivo, di manifestazioni indesiderate od opposte a (o anche diverse da) quelle previste; nel caso di Xanax si possono quindi registrare ansia, agitazione, disturbi del sonno, aggressività, attacchi di panico, stato depressivo, irritabilità, nervosismo ecc.
Altri disturbi indesiderati che riguardano l’ambito del sistema nervoso sono confusione, disorientamento, mania, ipomania, sonnolenza, euforia, iperattività psicomotoria ecc.
Un effetto collaterale particolarmente fastidioso da assunzione di alprazolam è l’amnesia anterograda (un disturbo della memoria a lungo termine); in genere il problema si presenta dopo alcune ore dall’assunzione del farmaco.
Altri effetti collaterali segnalati in seguito all’utilizzo di Xanax sono cardiopalmo, vampate di calore, disturbi gastrointestinali, disturbi respiratori, disturbi della funzionalità epatica, disturbi sessuali (calo o aumento della libido) dermatite, prurito, aumento della sudorazione, artralgia, crampi muscolari, irregolarità del ciclo mestruale ecc.
Sovradosaggio
I sintomi di sovradosaggio con Xanax si manifestano come aumento della sua attività farmacologica e includono soprattutto atassia e sonnolenza, disartria, incoordinazione motoria, coma e depressione respiratoria.
Il trattamento nei casi di sovradosaggio è principalmente a sostegno delle funzioni respiratorie e cardiovascolari. Non è stata determinata l’efficacia della dialisi.
Come per le altre benzodiazepine, una dose eccessiva non dovrebbe presentare rischio per la vita, a meno che non vi sia assunzione concomitante di altri deprimenti del SNC o di etanolo (alcol).
Nel trattamento del sovradosaggio di qualsiasi farmaco, dovrebbe essere considerata la possibilità che siano state assunte contemporaneamente altre sostanze.
A seguito di una dose eccessiva di benzodiazepine per uso orale, dovrebbe essere indotto il vomito (entro un’ora) se il paziente è cosciente o intrapreso il lavaggio gastrico con protezione delle vie respiratorie se il paziente è privo di conoscenza.
Se non si osserva miglioramento con lo svuotamento dello stomaco, dovrebbe essere somministrato carbone attivo per ridurre l’assorbimento. Attenzione speciale dovrebbe essere prestata alle funzioni respiratorie e cardiovascolari nella terapia d’urgenza. Il sovradosaggio di benzodiazepine si manifesta solitamente con vario grado di depressione del sistema nervoso centrale che varia dall’obnubilamento al coma. Nei casi lievi, i sintomi includono: obnubilamento, confusione mentale e letargia. Nei casi più gravi i sintomi possono includere: atassia, ipotonia, ipotensione, depressione respiratoria, raramente coma e molto raramente morte.
Il flumazenil può essere utile come antidoto. Nella gestione della funzionalità respiratoria e cardiovascolare associate al sovradosaggio può essere usato in aggiunta il flumazenil.
Esperimenti effettuati in animali indicano che dopo una dose massiva per via endovenosa di Xanax (oltre 195 mg/kg; più di 975 volte la massima dose giornaliera nell’uomo) può manifestarsi collasso cardiocircolatorio.
Gli animali furono trattati con ventilazione meccanica ed infusione endovenosa di noradrenalina. Altri esperimenti su animali hanno dimostrato che l’emodialisi e la diuresi forzata sono di scarsa utilità nel trattamento del sovradosaggio da Xanax.
Nota – Se si è assunta una dose eccessiva di Xanax è consigliabile contattare quanto prima possibile il proprio medico curante o la struttura sanitaria più vicina.
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NOTA IMPORTANTE – Questa pagina non sostituisce in alcun modo le informazioni presenti nei foglietti illustrativi che accompagnano i farmaci; in particolare per composizione, forma farmaceutica, posologia, proprietà farmacologiche e informazioni farmaceutiche riferirsi al foglietto illustrativo. Nessun farmaco deve essere assunto senza consultare il proprio medico.