Xarelto è un anticoagulante orale disponibile sotto forma di compresse e sviluppato e commercializzato dall’azienda farmaceutica Bayer; appartiene alla famiglia dei cosiddetti “nuovi anticoagulanti orali” (NAO); il principio attivo di Xarelto è rivaroxaban, un inibitore diretto e altamente selettivo del fattore Xa, con biodisponibilità orale. L’inibizione del fattore Xa interrompe le vie intrinseca ed estrinseca della cascata della coagulazione e inibisce sia la formazione di trombina, sia lo sviluppo di trombi. Rivaroxaban non inibisce la trombina (fattore II attivato) e non ne è stato dimostrato alcun effetto sulle piastrine.
Nella pratica clinica non è necessario un monitoraggio dei parametri della coagulazione durante il trattamento con Xarelto. Comunque, se clinicamente indicato, i livelli plasmatici di rivaroxaban possono essere misurati mediante un test anti-fattore Xa opportunamente calibrato.
A cosa serve Xarelto
Xarelto è indicato nei seguenti casi:
- Prevenzione dell’ictus e dell’embolia sistemica nei pazienti adulti affetti da fibrillazione atriale non valvolare con uno o più fattori di rischio, come insufficienza cardiaca congestizia, ipertensione, età ≥75 anni, diabete mellito, pregresso ictus o attacco ischemico transitorio.
- Trattamento della trombosi venosa profonda (TVP) e dell’embolia polmonare (EP) e prevenzione delle recidive di TVP ed EP nell’adulto.

Struttura e formula del rivaroxaban, principio attivo di Xarelto
Posologia e modo di somministrazione
La posologia e le modalità di utilizzo di Xarelto possono variare a seconda dello specifico caso, in base all’età del paziente e al giudizio del medico.
Prima di usare Xarelto si devono informare il medico e/o il farmacista della propria storia clinica, in particolare di: problemi ai reni, problemi al fegato e altri problemi medici.
Per le dosi e le modalità di somministrazione consultare il foglietto illustrativo.

Xarelto è un anticoagulante orale disponibile sotto forma di compresse e sviluppato e commercializzato dall’azienda farmaceutica Bayer
Xarelto – Avvertenze, precauzioni per l’uso e controindicazioni
Per le avvertenze e precauzioni consultare il foglietto illustrativo; di seguito si riportano quelle relative a gravidanza, allattamento e uso di macchinari.
Gravidanza e allattamento
Gravidanza
La sicurezza e l’efficacia di Xarelto nelle donne in gravidanza non sono state stabilite. Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva. Per la potenziale tossicità riproduttiva, il rischio emorragico intrinseco e l’evidenza che rivaroxaban attraversa la placenta, Xarelto è controindicato durante la gravidanza.
Le donne in età fertile devono evitare di iniziare una gravidanza durante il trattamento con Xarelto.
Allattamento
La sicurezza e l’efficacia di Xarelto nelle donne che allattano non sono state stabilite. I dati ricavati dagli animali indicano che rivaroxaban è escreto nel latte materno. Pertanto, Xarelto è controindicato durante l’allattamento. Si deve decidere se interrompere l’allattamento o interrompere/rinunciare alla terapia.
Fertilità
Non sono stati condotti studi specifici con rivaroxaban per determinarne gli effetti sulla fertilità in uomini e donne. In uno studio di fertilità maschile e femminile condotto nel ratto non sono stati osservati effetti.
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Xarelto ha una lieve influenza sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari. Reazioni avverse come sincope (frequenza: non comune) e capogiri (frequenza: comune) sono state riportate. I pazienti in cui compaiono queste reazioni avverse non devono guidare veicoli o usare macchinari.
Controindicazioni
Xarelto è controindicato nei seguenti casi:
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti presenti nel preparato.
- Emorragie clinicamente significative in atto.
- Lesioni o condizioni tali da costituire un rischio significativo di sanguinamento maggiore. Queste possono includere ulcerazione gastrica recente o in corso, presenza di neoplasie maligne ad alto rischio di sanguinamento, recente traumatismo cerebrale o spinale, intervento chirurgico cerebrale, spinale od oftalmico, recente emorragia intracranica, varici esofagee accertate o sospette, malformazioni artero-venose, aneurismi vascolari o disfunzioni vascolari maggiori a livello intraspinale od intracerebrale.
- Trattamento concomitante con altri anticoagulanti, come le eparine non frazionate, le eparine a basso peso molecolare (enoxaparina, dalteparina, ecc.), i derivati dell’eparina (fondaparinux, ecc.), gli anticoagulanti orali (warfarin, dabigatran etexilato, apixaban, ecc.), tranne nel caso specifico di cambiamento di terapia anticoagulante o quando le eparine non frazionate siano somministrate a dosi necessarie per mantenere in efficienza un catetere centrale aperto, venoso o arterioso.
- Patologie epatiche associate a coagulopatia e rischio emorragico clinicamente significativo, compresi i pazienti cirrotici con Child Pugh B e C.
- Gravidanza e allattamento.
Interazioni
Le interazioni farmacologiche possono modificare il funzionamento dei farmaci o aumentare il rischio di gravi effetti collaterali. Questa scheda non contiene le possibili interazioni farmacologiche di Xarelto. È opportuno conservare un elenco di tutti i prodotti utilizzati (farmaci da prescrizione / senza ricetta medica e prodotti a base di erbe) e metterne a conoscenza il medico curante e/o il farmacista. Non si deve avviare, interrompere o modificare il dosaggio di alcun medicinale senza l’approvazione del proprio medico.
Fra i medicinali che possono interagire con Xarelto si ricordano: mifepristone, clopidogrel, warfarin, enoxaparina, alcuni antidepressivi (inclusi SSRI come fluoxetina, SNRI come desvenlafaxina e venlafaxina).
Alcuni farmaci possono influire sulla rimozione di rivaroxaban dall’organismo, il che può influire sul funzionamento di Xarelto. Gli esempi includono alcuni antimicotici azolici (itraconazolo, ketoconazolo, posaconazolo), cobicistat, conivaptan, inibitori della proteasi dell’HIV (come lopinavir, ritonavir), rifamicine (come rifampicina), erba di San Giovanni, farmaci anticonvulsivanti (come carbamazepina, fenitoina, fenobarbital) ecc.
Per tutte le possibili interazioni consultare comunque il foglietto illustrativo.
Xarelto – Effetti collaterali
Gli effetti collaterali più comuni registrati in seguito al trattamento con Xarelto sono i seguenti:
- anemia (inclusi i rispettivi parametri di laboratorio)
- capogiro
- cefalea
- emorragia oculare (inclusa emorragia congiuntivale)
- ipotensione
- ematoma
- epistassi
- emottisi
- sanguinamento gengivale
- emorragie del tratto gastrointestinale (inclusa emorragia rettale)
- dolore gastrointestinale e addominale
- dispepsia
- nausea
- costipazione
- diarrea
- vomito
- prurito (inclusi casi non comuni di prurito generalizzato)
- eruzione cutanea
- ecchimosi
- emorragia cutanea e sottocutanea
- dolore alle estremità
- emorragie del tratto urogenitale (incluse ematuria e menorragia)
- compromissione renale (inclusi aumento della creatininemia, aumento dell’azotemia)
- febbre
- edema periferico
- riduzione delle forze e dell’energia (inclusi affaticamento e astenia)
- aumento delle transaminasi
- emorragia post-procedurale (incluse anemia postoperatoria ed emorragia dalla ferita)
- contusione
- secrezione dalla ferita.
Per gli approfondimenti sugli effetti collaterali di Xarelto si consulti il foglietto illustrativo presente nella confezione del farmaco.
Sovradosaggio
Sono stati segnalati rari casi di sovradosaggio fino a 600 mg senza complicanze emorragiche o altre reazioni avverse. A causa dell’assorbimento limitato, ci si attende un effetto tetto senza ulteriori aumenti dell’esposizione plasmatica media a dosi sovraterapeutiche di 50 mg di rivaroxaban o superiori.
Non è disponibile alcun antidoto specifico che possa antagonizzare gli effetti farmacodinamici di rivaroxaban.
In caso di sovradosaggio di rivaroxaban può essere preso in considerazione l’uso di carbone vegetale attivo per ridurre l’assorbimento.
Gestione dell’emorragia
Qualora si verificasse una complicanza emorragica in un paziente trattato con rivaroxaban, la successiva somministrazione di rivaroxaban dovrà essere posticipata oppure il trattamento deve essere interrotto, a seconda dei casi. Rivaroxaban ha un’emivita compresa tra circa 5 e 13 ore. La gestione del paziente deve essere personalizzata in base alla gravità e alla sede dell’emorragia. Secondo necessità può essere effettuato un trattamento sintomatico idoneo come la compressione meccanica (ad esempio in caso di epistassi grave), l’emostasi chirurgica con procedure di controllo dell’emorragia, il ripristino dei liquidi e il supporto emodinamico, la somministrazione di emoderivati (concentrati eritrocitari o plasma fresco congelato, a seconda dell’anemia o della coagulopatia associate) o di piastrine.
Se l’emorragia non può essere controllata con le misure descritte, può essere considerata la somministrazione di un agente procoagulante specifico per l’inversione dell’effetto anticoagulante, come il concentrato di complesso protrombinico (PCC), il concentrato di complesso protrombinico attivato (APCC) o il fattore VIIa ricombinante (r-FVIIa).
Tuttavia, ad oggi esiste un’esperienza clinica molto limitata con l’uso di questi prodotti nei soggetti trattati con Xarelto. La raccomandazione si basa anche su dati pre-clinici limitati. Andrebbe presa in considerazione l’eventualità di ripetere la somministrazione di fattore VIIa ricombinante, adattandone il dosaggio sulla base del miglioramento del sanguinamento. In base alla disponibilità locale, in caso di sanguinamenti maggiori si deve consultare un esperto di problemi della coagulazione.
Non si prevede che la protamina solfato e la vitamina K influiscano sull’attività anticoagulante di Xarelto. Nei soggetti trattati con rivaroxaban vi è esperienza limitata con l’acido tranexamico, mentre non vi è alcuna esperienza con l’acido aminocaproico e l’aprotinina. Non esistono né un razionale scientifico di un possibile beneficio né esperienze con l’emostatico sistemico desmopressina nei soggetti trattati con rivaroxaban. A causa dell’elevato legame con le proteine plasmatiche, è improbabile che rivaroxaban sia dializzabile.
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NOTA IMPORTANTE – Questa pagina non sostituisce in alcun modo le informazioni presenti nei foglietti illustrativi che accompagnano i farmaci; in particolare per composizione, forma farmaceutica, posologia, proprietà farmacologiche e informazioni farmaceutiche riferirsi al foglietto illustrativo. Nessun farmaco deve essere assunto senza consultare il proprio medico.