Zofran è un farmaco basato sul principio attivo ondansetron, un antagonista altamente selettivo dei recettori 5HT3 della serotonina appartenente alla categoria degli antiemetici (antivomito) e antinausea.
Il suo meccanismo d’azione, nel controllo della nausea e del vomito, non è ancora del tutto chiaro; è noto però che gli agenti chemioterapici e la radioterapia possono causare un rilascio di serotonina dall’intestino tenue che a sua volta, mediante afferenze vagali tramite recettori 5HT3, può scatenare il riflesso del vomito; l’ondansetron, principio attivo di Zofran, è in grado di inibire questo riflesso.
L’efficacia di Zofran nel controllo di nausea e vomito indotti dalla chemioterapia citotossica e dalla radioterapia è probabilmente dovuta alla sua azione antagonista sui recettori 5HT3 dei neuroni localizzati sia a livello del sistema nervoso centrale che periferico.
Il meccanismo di azione nel controllo della nausea e del vomito post-operatori non è conosciuto, ma si ritiene sia simile al meccanismo di controllo della nausea e del vomito indotti da citotossici.
Zofran è disponibile sotto varie formulazioni (compresse, soluzioni iniettabili, supposte ecc.).
A cosa serve Zofran
Adulti
Controllo della nausea e del vomito indotti da chemioterapia antiblastica e dalla radioterapia; profilassi e trattamento della nausea e del vomito post-operatori.
Bambini
Bambini di età superiore a 4 anni: controllo della nausea e del vomito indotti da chemioterapia antiblastica e dalla radioterapia.
Bambini di età inferiore a 4 anni: controllo della nausea e del vomito indotti da chemioterapia antiblastica.
Bambini di età superiore a 2 anni: profilassi e trattamento della nausea e del vomito post-operatori.

Formula strutturale dell’ondansetron, principio attivo antiemetico e antinausea su cui è basato il farmaco Zofran
Posologia e modo di somministrazione
La posologia e le modalità di utilizzo possono variare a seconda dello specifico caso, in base all’età del paziente e al giudizio del medico. Per le dosi e le modalità di somministrazione consultare il foglietto illustrativo presente all’interno della confezione.
Zofran – Avvertenze e controindicazioni
Sono state segnalate reazioni di ipersensibilità in pazienti che hanno presentato ipersensibilità ad altri antagonisti selettivi del recettore 5HT3.
Reazioni a livello dell’apparato respiratorio devono essere trattate con sintomatici e i medici devono prestare particolare attenzione ad esse in quanto possono essere precursori di reazioni di ipersensibilità.
Zofran prolunga l’intervallo QT in modo dose-dipendente. Inoltre, durante la fase post-marketing, sono stati riportati casi di torsione di punta in pazienti in trattamento con ondansetron. In pazienti con sindrome congenita del QT lungo evitare l’uso di Zofran. Il farmaco deve essere somministrato con cautela ai pazienti che hanno o che possono sviluppare un prolungamento dell’intervallo QTc inclusi i pazienti con alterazioni elettrolitiche, insufficienza cardiaca congestizia, bradiaritmie o pazienti che assumono altri medicinali che portano al prolungamento del QT o ad alterazioni elettrolitiche. Pertanto, si deve usare cautela nei pazienti con disturbi del ritmo cardiaco o della conduzione, nei pazienti trattati con agenti anti-aritmici o betabloccanti e nei pazienti con alterazioni elettrolitiche significative.
Poiché è noto che ondansetron aumenta il tempo di transito dell’intestino crasso, i pazienti con segni di ostruzione intestinale sub-acuta devono essere monitorati dopo la somministrazione.
In caso di reazione allergica si deve interrompere il trattamento ed istituire una terapia idonea (amine vasopressorie, antistaminici, corticosteroidi) o, in presenza di anafilassi, immediato trattamento con adrenalina e altre opportune misure di emergenza (può essere richiesto il trattamento con ossigeno, steroidi per via endovenosa; assicurarsi della pervietà delle vie aree, anche ricorrendo, quando necessario, all’intubazione).
Vi sono state segnalazioni post-marketing di pazienti in cui è occorsa sindrome serotoninergica (incluse alterazioni dello stato mentale, instabilità autonomica e anomalie neuromuscolari) a seguito dell’uso concomitante di ondansetron e di altri farmaci serotoninergici compresi inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRI) e inibitori del reuptake della serotonina/noradrenalina (SNRI). Se il trattamento concomitante con Zofran e altri farmaci serotoninergici è clinicamente giustificato, è consigliato un adeguato controllo del paziente.
L’ipokaliemia e l’ipomagnesiemia devono essere corrette prima della somministrazione di Zofran.
Nei pazienti che hanno subito un intervento di chirurgia adenotonsillare la prevenzione della nausea e del vomito con Zofran può mascherare un sanguinamento occulto. Di conseguenza, tali pazienti devono essere attentamente seguiti dopo la somministrazione di ondansetron.
Popolazione pediatrica
I pazienti pediatrici che ricevono ondansetron con agenti chemioterapici epatotossici devono essere monitorati attentamente per insufficienza epatica.
Nausea e vomito indotti da chemioterapia (CINV)
Quando si calcola la dose in mg/kg e somministrando tre dosi a intervalli di 4 ore, la dose giornaliera totale sarà superiore rispetto a quando vengono somministrate una singola dose di 5mg/m2 seguita da una dose orale. L’efficacia comparativa tra questi due diversi schemi di dosaggio non è stata studiata negli studi clinici. Il confronto crociato indica un’efficacia simile per entrambi gli schemi
Gravidanza
La sicurezza di Zofran in gravidanza nella specie umana non è stata stabilita.
La valutazione degli studi sperimentali nell’animale non indica effetti dannosi diretti o indiretti sullo sviluppo embrio-fetale, sulla gestazione e sullo sviluppo peri e post-natale.
Tuttavia, poiché gli studi nell’animale non sono sempre predittivi della risposta nell’uomo, l’ondansetron non deve essere somministrato in gravidanza.
Allattamento al seno
I test hanno mostrato che ondansetron passa nel latte degli animali che allattano. Si raccomanda pertanto che le madri in trattamento con Zofran non allattino al seno.
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Nei test psicomotori ondansetron non modifica le prestazioni, né causa sedazione. In base alla farmacologia di Zofran non è previsto alcun effetto negativo su tali attività.
Controindicazioni
Zofran è controindicato in caso di:
- ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti;
- uso concomitante di apomorfina.
Interazioni
Non c’è evidenza che Zofran induca o inibisca il metabolismo di altri farmaci di norma somministrati contemporaneamente. Studi specifici hanno dimostrato che non ci sono interazioni farmacocinetiche quando ondansetron viene somministrato con alcol, temazepam, furosemide, alfentanil, tramadolo, morfina, lidocaina, tiopentale o propofol.
Zofran viene metabolizzato da molteplici enzimi del citocromo epatico P-450: CYP3A4, CYP2D6 e CYP1A2. A causa della molteplicità degli enzimi metabolici in grado di metabolizzare ondansetron, l’inibizione enzimatica o la ridotta attività di un enzima (per esempio, carenza genetica di CYP2D6) sono generalmente compensate da altri enzimi e ne derivano piccole o non significative modifiche della clearance totale di ondansetron o del dosaggio richiesto.
L’utilizzo di Zofran con farmaci che prolungano l’intervallo QT può dar luogo a ulteriore prolungamento. L’uso concomitante di ondansetron con farmaci cardiotossici (per esempio, antracicline come doxorubicina, daunorubicina o trastuzumab), con antibiotici (come eritromicina o ketoconazolo), con antiaritmici (come amiodarone) e con beta-bloccanti (come atenololo o timololo) può aumentare il rischio di aritmie.
Vi sono state segnalazioni post-marketing di pazienti con sindrome serotoninergica (inclusi alterazioni dello stato mentale, instabilità autonomica e anomalie neuromuscolari) a seguito dell’uso concomitante di ondansetron e di altri farmaci serotoninergici (compresi gli SSRI e gli SNRI).
Apomorfina
Sulla base di casi segnalati di ipotensione profonda e perdita di coscienza quando ondansetron è stato somministrato con apomorfina cloridrato, è controindicato l’uso concomitante di apomorfina.
Fenitoina, carbamazepina e rifampicina
In pazienti trattati con potenti induttori del CYP3A4 (per esempio, fenitoina, carbamazepina e rifampicina) la clearance orale di Zofran risulta aumentata e le concentrazioni di ondansetron nel plasma diminuite.
Tramadolo
Dati derivanti da piccoli studi indicano che Zofran può ridurre l’effetto analgesico di tramadolo.
Zofran – Effetti collaterali
Gli effetti collaterali che possono verificarsi in seguito all’utilizzo di Zofran sono elencati in base alla Classificazione per sistemi e organi, in ordine decrescente di gravità all’interno di ciascuna classe di frequenza: Molto comune (≥1/10); Comune (≥1/100, <1/10); Non comune (≥1/1.000, <1/100); Raro (≥1/10.000, <1/1.000); Molto raro (<1/10.000) e Non nota (non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Fra gli effetti collaterali molto comuni e comuni ricordiamo:
Disturbi del sistema nervoso
Molto comune: cefalea
Patologie vascolari
Comune: sensazione di calore o vampate
Patologie gastrointestinali
Comune: stipsi
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Comune: reazioni locali al sito di iniezione endovenosa
Popolazione pediatrica
Il profilo degli eventi avversi nei bambini e negli adolescenti è comparabile a quello osservato negli adulti.
Sovradosaggio
L’esperienza di sovradosaggio con Zofran è limitata. Nella maggior parte dei casi i sintomi erano simili a quelli già riportati nei pazienti ai quali erano state somministrate le dosi raccomandate. Tra le manifestazioni che sono state riportate ci sono disturbi della visione, stipsi grave, ipotensione e un episodio vasovagale con blocco atrioventricolare transitorio e di secondo grado
Ondansetron prolunga l’intervallo QT in modo dose-dipendente. In caso di sovradosaggio è raccomandato il monitoraggio dell’ECG
Trattamento
Non esiste un antidoto specifico per Zofran; perciò, nei casi di sospetto sovradosaggio dovrebbe essere somministrata una appropriata terapia sintomatica e di supporto.
L’uso dell’ipecacuana per il trattamento del sovradosaggio di ondansetron non è consigliato poiché è improbabile la risposta dei pazienti in considerazione dell’azione antiemetica dell’ondansetron stesso.
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NOTA IMPORTANTE – Questa pagina non sostituisce in alcun modo le informazioni presenti nei foglietti illustrativi che accompagnano i farmaci; in particolare per composizione, forma farmaceutica, posologia, proprietà farmacologiche e informazioni farmaceutiche riferirsi al foglietto illustrativo. Nessun farmaco deve essere assunto senza consultare il proprio medico.