Zoloft è un farmaco a base di sertralina (più precisamente sertralina cloridrato), un antidepressivo che appartiene alla categoria dei cosiddetti SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina); è in commercio dal 1991.
Come gli altri SSRI la sua assunzione genera un aumento della disponibilità sinaptica della serotonina, che è carente nei soggetti affetti da depressione; esercita inoltre una debole azione sulla ricaptazione di noradrenalina e dopamina. È un principio attivo che rientra nella grande categoria degli psicofarmaci.
Come nel caso di tutti gli SSRI, l’effetto dello Zoloft è graduale e generalmente bisogna attendere circa 2-4 settimane affinché sia possibile valutare la sua eventuale efficacia.
Solitamente, gli SSRI sono preferiti agli antidepressivi triciclici a motivo di una maggiore tollerabilità e di minori effetti collaterali.
A cosa serve Zoloft
Come riportato nel foglietto illustrativo che accompagna il farmaco, l’indicazione all’utilizzo Zoloft è il trattamento di vari disturbi:
- episodi di depressione maggiore (e prevenzione della ricorrenza di episodi depressivi maggiori);
- disturbo ossessivo-compulsivo (sia in pazienti adulti che in pazienti pediatrici di età compresa fra i 6 e i 17 anni)
- disturbo da attacchi di panico, con o senza agorafobia;
- disturbo d’ansia sociale;
- disturbo da stress post-traumatico.
Ricordiamo qui brevemente che l’agorafobia è una forma di ansia innescata da luoghi o situazioni da cui potrebbe risultare difficile fuggire; il termine significa letteralmente “paura degli spazi aperti”; va comunque precisato che gli effetti di questo disturbo si manifestano anche in condizioni diverse, come in alcuni luoghi chiusi (banche a chiusura controllata, ascensori o altri spazi ristretti) nei quali si instaurano inoltre i disturbi da claustrofobia.
Va infine ricordato che la sertralina è spesso utilizzata per trattare la sindrome premestruale e il disturbo disforico premestruale.
Posologia e modo di somministrazione
La posologia e le modalità di utilizzo di Zoloft possono variare a seconda dello specifico caso, in base all’età del paziente e al giudizio del medico.
Prima di usare Zoloft si devono informare il medico e/o il farmacista della propria storia clinica, in particolare di: problemi ai reni, problemi al fegato e altri problemi medici.
Per le dosi e le modalità di somministrazione consultare il foglietto illustrativo.

Zoloft è un farmaco a base di sertralina (più precisamente sertralina cloridrato), un antidepressivo che appartiene alla categoria dei cosiddetti SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina); è in commercio dal 1991.
Avvertenze e controindicazioni
Per le avvertenze e precauzioni consultare il foglietto illustrativo; di seguito si riportano quelle relative a gravidanza, allattamento e uso di macchinari.
Gravidanza
Non sono disponibili studi adeguati sulle donne in gravidanza. Tuttavia, una sostanziale quantità di dati disponibili non ha rivelato che sertralina induca malformazioni congenite. Negli studi condotti sugli animali, sono stati osservati effetti sulla riproduzione, probabilmente causati dalla tossicità conseguente all’azione farmacodinamica del composto nei confronti della madre e/o dall’azione farmacodinamica diretta del composto nei confronti del feto.
In alcuni neonati, le cui madri erano state sottoposte a terapia con sertralina, è stato riportato che l’uso di sertralina durante la gravidanza ha causato una sintomatologia compatibile con la sindrome da privazione da farmaco. Questo fenomeno è stato riportato anche con altri antidepressivi SSRI. L’uso di sertralina non è raccomandato in gravidanza, a meno che le condizioni cliniche della donna siano tali che i benefici del trattamento superino i potenziali rischi.
I neonati devono essere tenuti sotto osservazione se l’utilizzo di Zoloft da parte della madre continua durante le ultime fasi della gravidanza, in particolare nel terzo trimestre. In seguito all’uso materno di sertralina durante gli ultimi mesi di gravidanza possono presentarsi nel neonato i seguenti sintomi: difficoltà respiratoria, cianosi, apnea, episodi convulsivi, alterazioni della temperatura, difficoltà nell’alimentazione, vomito, ipoglicemia, ipertonia, ipotonia, iperreflessia, tremori, nervosismo, irritabilità, letargia, pianto continuo, sonnolenza e difficoltà del sonno. Questi sintomi possono essere conseguenti agli effetti serotoninergici o ai sintomi da sospensione. Nella maggior parte dei casi le complicanze si manifestano immediatamente o subito (<24 ore) dopo il parto.
Dati epidemiologici hanno suggerito che l’uso degli SSRI in gravidanza, in particolare durante le ultime fasi, può aumentare il rischio di ipertensione polmonare persistente nel neonato (PPHN). Il rischio osservato è stato di circa 5 casi su 1000 gravidanze. Nella popolazione generale possono verificarsi da 1 a 2 casi di ipertensione polmonare persistente nel neonato (PPHN) su 1000 gravidanze.
Allattamento
I dati pubblicati sui livelli di sertralina rilevabile nel latte materno evidenziano che piccole quantità di sertralina e del suo metabolita N-desmetilsertalina sono escrete nel latte materno. Generalmente i livelli sierici di sertralina nei neonati sono risultati trascurabili o non rilevabili, con l’eccezione di un neonato con livelli sierici corrispondenti a circa il 50% del livello riscontrato nella madre (ma senza evidenti effetti clinici sul neonato). Non sono stati riportati a oggi eventi avversi sulla salute dei piccoli allattati da madri in trattamento con Zoloft, ma non è possibile escludere il rischio. L’uso di Zoloft nelle donne che allattano non è raccomandato a meno che, a giudizio del medico, i benefici siano superiori ai rischi.
Fertilità
I dati sugli animali non hanno mostrato un effetto della sertralina sui parametri della fertilità.
Nell’uomo, segnalazioni provenienti da pazienti trattati con alcuni SSRI hanno dimostrato che l’effetto sulla qualità dello sperma è reversibile. Finora non è stato osservato impatto sulla fertilità umana.
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Gli studi di farmacologia clinica hanno dimostrato che la sertralina non altera le capacità psicomotorie. Tuttavia, poiché i farmaci psicotropi possono alterare le facoltà mentali o fisiche richieste per affrontare compiti potenzialmente pericolosi, come guidare un’automobile o usare macchinari, i pazienti devono essere opportunamente avvertiti.
Controindicazioni
Zoloft è controindicato in caso di ipersensibilità al principio attivo (sertralina) o a uno qualsiasi degli eccipienti presenti nel prodotto.
L’uso concomitante degli inibitori irreversibili delle monoaminoossidasi (IMAO) è controindicato a causa del rischio di sindrome serotoninergica con sintomi come agitazione, tremori ed ipertermia. Il trattamento con Zoloft non deve essere avviato per almeno 14 giorni dopo l’interruzione del trattamento con un IMAO irreversibile.
Il trattamento con Zoloft deve essere interrotto almeno 7 giorni prima di iniziare il trattamento con un IMAO irreversibile.
L’uso concomitante di pimozide e Zoloft è controindicato.
L’uso concomitante del concentrato per soluzione orale di Zoloft e disulfiram è controindicato perché il concentrato orale contiene alcol
Interazioni
Zoloft può interagire con moltissime sostanze e occorre quindi che il medico valuti con attenzione le terapie che il soggetto sta eventualmente seguendo.
Zoloft non deve essere utilizzato in combinazione con farmaci IMAO e un eventuale trattamento con la prima non deve essere iniziato prima di due settimane successive all’interruzione di un trattamento con i secondi. Il trattamento con Zoloft deve essere interrotto almeno 7 giorni prima di iniziare un eventuale trattamento con farmaci IMAO.
È controindicata anche la somministrazione concomitante di Zoloft e pimozide.
Non è raccomandato l’uso concomitante di Zoloft e alcol nonché quello di Zoloft e farmaci deprimenti il sistema nervoso centrale (per esempio, carbamazepina, aloperidolo ecc.).
Nel caso in cui si intenda somministrare Zoloft a pazienti in trattamento con il litio, è necessaria un’attenta sorveglianza. Lo stesso può dirsi di soggetti trattati con triptani.
Zoloft può interagire con il warfarin (un anticoagulante, più noto come Coumadin) causando un lieve aumento del tempo di protrombina; quest’ultimo quindi dovrà essere attentamente monitorato qualora i soggetti che assumono warfarin inizino (o terminino) un trattamento con Zoloft.
Come altri SSRI, anche la sertralina può interagire con farmaci che hanno azione sulla funzione piastrinica (aspirina, ticlopidina, FANS ecc.) causando un aumento del rischio di sanguinamento.
Zoloft, soprattutto se assunto ad alti dosaggi, può interagire con antiaritmici come propafenone e flecainide.
Si hanno interazioni del principio attivo anche con gli antidepressivi triciclici e gli antipsicotici nonché con farmaci antiepilettici (la sertralina antagonizza gli effetti anticonvulsivanti), antivirali (si può registrare una maggiore concentrazione plasmatica degli antivirali o una riduzione di quella della sertralina).
È possibile un aumento del rischio di convulsioni nei soggetti che assumono atomoxetina (un farmaco utilizzato nella sindrome da deficit dell’attenzione).
Gli SSRI, Zoloft compreso, antagonizzano gli effetti anticonvulsivanti dei barbiturici.
Zoloft può aumentare la concentrazione plasmatica del bupropione, un antidepressivo di seconda generazione.
L’associazione di zolpidem e sertralina può determinare un aumento degli effetti sedativi.
Altre interazioni si possono avere con cimetidina (un antistaminico), ciproeptadina (un antistaminico), clozapina (un antipsicotico), donepezil (terapia palliativa della malattia di Alzheimer), ossicodone (un analgesico), duloxetina (un antidepressivo), litio (trattamento di disturbi neuropsichiatrici; c’è il rischio di un rischio di tossicità sul sistema nervoso centrale) ecc.
Va evitato l’uso di Zoloft anche con preparati a base di iperico (un rimedio fitoterapico noto anche come erba di San Giovanni) o di centella.
L’assunzione concomitante di Zoloft e alcolici (o superalcolici) deve essere assolutamente evitata.
Va comunque ricordato che, quando si assume un determinato farmaco, è sempre necessario consultare il proprio medico o uno specialista prima di assumere medicinali di tipo diverso.
Zoloft – Effetti collaterali
Zoloft può causare l’insorgenza di uno o più effetti avversi, anche se non è detto che questi si debbano obbligatoriamente manifestare. Di seguito una panoramica degli effetti collaterali più significativi.
A livello gastrointestinale si possono avere disturbi quali nausea, vomito, diarrea o feci molli, dispepsia, stitichezza, disturbi allo stomaco, aria nello stomaco, problemi esofagei, difficoltà nella deglutizione, incremento della salivazione e ulcerazioni su bocca e lingua. Zoloft può anche favorire l’insorgenza di anoressia.
A livello del sistema nervoso centrale, il farmaco può causare sonnolenza, capogiri, tremori, intorpidimento e formicolio, problemi nella coordinazione, movimenti eccessivi, acatisia (sindrome psicomotoria che si manifesta con l’impossibilità di stare fermi) e deficit di attenzione. Il farmaco può inoltre favorire la comparsa di convulsioni.
La terapia con Zoloft può dar luogo a disturbi psichiatrici fra i quali si ricordano: agitazione, reazioni aggressive, ansia, sintomi depressivi, euforia, allucinazioni, incubi, psicosi ecc.
A livello di apparato urinario si possono avere: minzione frequente e disturbi della minzione.
Per quanto riguarda l’apparato riproduttivo, Zoloft può provocare diminuzione della libido e disfunzioni sessuali in entrambi i sessi.
Nei pazienti maschi può determinare disfunzione erettile, alterazioni del liquido seminale, arrossamento di pene e prepuzio, eiaculazione ritardata e priapismo (erezione lunga e dolorosa non accompagnata da eccitazione sessuale).
Nelle donne può provocare emorragie vaginali, secchezza vaginale e galattorrea, ovvero secrezione anomala di latte in donne che non stanno allattando.
A livello dell’apparato respiratorio si possono manifestare: dolori toracici, difficoltà respiratorie, respiro sibilante, respiro corto, broncospasmo ed epistassi.
La terapia con Zoloft può avere alcune conseguenze sul sistema emolinfopoietico causando piastrinopenia (diminuzione del numero di piastrine nel circolo ematico) e leucopenia (riduzione del numero di globuli bianchi nel circolo sanguigno).
Inoltre, la sertralina può causare la porpora (comparsa di macchie rosse su pelle, mucose e organi a causa della rottura di piccoli vasi sanguigni).
A livello cutaneo e sottocutaneo si possono registrare: rash cutanei, orticaria, prurito, alopecia, eritemi, reazioni di fotosensibilità e necrolisi epidermica tossica.
Si possono avere anche disturbi endocrini (fra cui ipotiroidismo e ginecomastia), disturbi epatobiliari (insufficienza epatica, epatite, ittero, alterazioni dei livelli di transaminasi) e disturbi cardiovascolari (tachicardia, ipertensione arteriosa, cardiopalmo, edema periferico e sincope).
Altri effetti collaterali che potrebbero fare la loro comparsa sono: secchezza delle fauci, aumento della sudorazione, reazioni allergiche, aumento dell’appetito, perdita di peso o, al contrario, aumento ponderale, alterazioni del gusto, vampate di calore, dolori articolari e muscolari, emorroidi, mal di gola, febbre, osteoartrosi, acufeni, disturbi visivi ecc.
La brusca interruzione del trattamento può dar luogo ai cosiddetti sintomi da sospensione (si veda Dipendenza da ansiolitici, ipnotici e sedativi).
Sovradosaggio
Nota – Se si è assunta una dose eccessiva di Zoloft è consigliabile contattare quanto prima possibile il proprio medico curante o la struttura sanitaria più vicina.
Tossicità
La sertralina ha un margine di sicurezza che dipende dalla popolazione di pazienti e/o dall’utilizzo di farmaci concomitanti. Sono stati segnalati dei decessi dovuti a sovradosaggi di sertralina, assunta da sola o in associazione ad altri medicinali e/o alcol. Pertanto, qualsiasi caso di sovradosaggio con Zoloft deve essere gestito con trattamento clinico aggressivo.
Sintomi
I sintomi del sovradosaggio di Zoloft includono gli effetti indesiderati mediati dalla serotonina quali sonnolenza, disturbi gastrointestinali (per esempio nausea e vomito), tachicardia, tremore, agitazione e capogiri. Sono stati segnalati episodi di coma benché meno frequentemente.
A seguito di sovradosaggio di sertralina sono stati segnalati casi di prolungamento dell’intervallo QTc/Torsione di Punta; si raccomanda pertanto il monitoraggio dell’ECG in tutti i casi di ingestione di dosi eccessive di sertralina.
Gestione
Non ci sono antidoti specifici alla sertralina. Si raccomanda di stabilire e mantenere la pervietà delle vie respiratorie e, se necessario, assicurare un’adeguata ossigenazione e ventilazione. Il carbone vegetale attivo, che può essere utilizzato con un catartico, può risultare altrettanto o più efficace della lavanda gastrica e deve essere tenuto in considerazione nel trattamento del sovradosaggio. L’induzione dell’emesi non è raccomandata. Insieme con le misure generali sintomatiche e di supporto, si raccomanda anche il monitoraggio cardiaco (per esempio ECG) e dei segni vitali. A causa dell’ampio volume di distribuzione della sertralina, è improbabile che la diuresi forzata, la dialisi, l’emoperfusione e la trasfusione di scambio possano produrre beneficio.
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NOTA IMPORTANTE – Questa pagina non sostituisce in alcun modo le informazioni presenti nei foglietti illustrativi che accompagnano i farmaci; in particolare per composizione, forma farmaceutica, posologia, proprietà farmacologiche e informazioni farmaceutiche riferirsi al foglietto illustrativo. Nessun farmaco deve essere assunto senza consultare il proprio medico.