L’aceto di mele è un prodotto che può essere ricavato dall’affinamento del sidro o del mosto di mele attraverso un processo di acidificazione. Era già conosciuto in tempi remoti, nelle civiltà degli antichi Egizi e Babilonesi. Ippocrate lo raccomandava come rimedio contro l’influenza e la tosse, mentre barili di aceto di mele accompagnarono Cristoforo Colombo nelle sue traversate marine.
Per produrre l’aceto, dapprima si fanno fermentare le mele nell’acqua estraendone un succo. Il sidro propriamente detto si produce addizionando al succo di mele l’alcol. Esistono tanti tipi di sidro di mele, dai meno alcolici (solo tre gradi) fino a quelli che facilmente ai dodici gradi (famoso quello spagnolo delle Asturie). L’acidificazione del sidro è realizzata da un acetobacter, un protobatterio in grado di trasformare l’etanolo contenuto nel sidro in acido acetico. L’acidificazione del sidro di mele generalmente dura qualche settimana: al termine l’aceto di mele raggiunge un grado di acidità pari a 5. La sua composizione è per il 90% di acqua, con la presenza di vitamine, minerali e pectina (derivata dalle mele).
L’aceto di mele è il tipico esempio di come spesso gli interessi commerciali spingano a esagerare le caratteristiche di un prodotto basandosi sul fascino che spesso ispira ciò che è “naturale”. I principali utilizzi sono in campo alimentare, in fitoterapia o come prodottodi bellezza e per la pulizia della casa.
Proprietà
Oltre agli utilizzi in campo alimentare come insaporitore di cibi, l’aceto di mele è proposto come integratore dalle eccezionali caratteristiche. L’aceto di mele viene infatti descritto come un prodotto che contiene numerose sostanze nutrienti (più di novanta).
Che la composizione di un prodotto veda la partecipazione di numerose sostanze, vuol dire tutto e non vuole dire niente. In primis sarebbe necessario quantificare; esistono infatti molte sostanze in natura la cui composizione è estremamente variegata; quello che ci si scorda di dire è che moltissimi costituenti sono presenti in quantità infinitesimali.
L’aceto di mele, per esempio, viene propagandato come notevole fonte di sali minerali (potassio, fosforo, calcio, magnesio, cloro, rame, ferro, sodio, zolfo, manganese ecc.), vitamine (A, B1, B2, B6 ed E), chetoni, acidi amminici ecc. Viene quindi consigliato in numerose occasioni: problemi oculari (occhi stanchi e fotosensibilità), problemi orofaringei e respiratori (laringite, raucedine, tosse e asma), problemi digestivi (digestione difficile, senso di pesantezza e nausea); viene anche raccomandato in caso di problemi di memoria, come disintossicante epatico e come rinforzante di capelli e unghie; un’altra indicazione è quella di utilizzare l’aceto di mele nella prevenzione di avvelenamenti alimentari.
L’errore razionale di queste proposte consiste nel non esaminare l’aspetto quantitativo dei fenomeno: un qualunque multivitaminico contiene dosi analoghe, se non superiori, di vitamine e minerali, ma risulta inefficace nelle patologie raccomandate, patologie che spesso hanno cause molto diverse dalla semplice carenza di una o più sostanze.
Quelle riportate finora non sono le uniche indicazioni all’uso di aceto di mele come integratore alimentare, ma appare inutile proseguire nell’elenco. Far passare questo prodotto come toccasana generale appare molto forzato e poco scientifico. È lo stesso approccio usato nella propaganda di prodotti quali la propoli o le cosiddette sostanze adattogene (eleuterococco, ginseng ecc).
L’aceto di mele fa dimagrire?
Il presunto effetto dimagrante è una delle tante promesse impossibili legate a questo prodotto. Il suo effetto “brucia-grassi” è molto blando e chi spera di sostituire una dieta ipocalorica o l’esercizio fisico con uno o due cucchiaini di aceto di mele al giorno, come si trova a volte consigliato, rimarrà deluso.
L’aceto di mele per la cura dei capelli
Un effetto dimostrato riguarda la bellezza, in particolare quella dei capelli. Si usa diluendo due cucchiai di aceto di mele (meglio se puro e non addizionato ad altre sostanze) con 250 ml di acqua. Quindi si versa sui capelli dopo lo shampoo, prima del risciacquo finale. Si massaggia sul cuoio capelluto e si lascia agire per qualche minuto. Tra gli effetti di questa applicazione vanno ricordati i seguenti:
- rende più acido il pH del capelli, riportandolo verso i suoi valori naturali.
- rende i capelli più lisci e lucidi
- combatte la forfora e le infezioni batteriche e fungine del cuoio capelluto.
Altri effetti, come il rinforzo delle radici dei capelli e come coadiuvante della ricrescita. attribuiti ai minerali e alle vitamine, sono invece più dubbi o di scarsa efficacia.
Oltre che per i capelli, l’aceto di mele può essere usato come astringente e disinfettante per la pelle; è sufficiente diluire l’aceto di mele nell’acqua (in proporzione di uno a cinque) per ottenere un tonico astringente e purificante in pochi minuti. L’unica avvertenza è evitare l’esposizione al sole dopo il suo utilizzo. Si può considerare anche un blando rimedio per acne e foruncoli.
Controindicazioni
L’aceto di mele, avendo una notevole acidità, è sconsigliato a chi soffre di problemi gastrici e di gastroparesi, una forma di rallentamento patologico dello svuotamento gastrico, spesso associato a forme di diabete. Dal momento poi che l’aceto di mele abbassa il pH del sangue, va assunto con cautela in soggetti con la funzionalità renale compromessa.